Diverse segnalazioni sono arrivate nella Regione Liguria, in particolare da Genova, riguardo la presenza della specie Ricania speculum, un insetto diffuso in Cina, India, Indonesia, Giappone, Corea, Filippine e Vietnam e introdotto accidentalmente in Italia settentrionale, probabilmente attraverso il commercio di piante ornamentali.
Nonostante l'apparente somiglianza con l'ordine dei Lepidotteri, ossia farfalle e falene, la Ricania speculum fa parte in realtà dell'ordine degli emitteri, che comprende cimici e cicale. È considerata un parassita agricolo nelle regioni in cui vive in quanto si nutre della linfa delle foglie di diverse colture tropicali e subtropicali come alberi di agrumi (genere Citrus), mele, piante da caffè e palme da olio.
La specie non è difficile da riconoscere: presenta infatti ali marrone scuro intervallate al centro da bande orizzontali ondulate e macchie trasparenti di diversa dimensione e di forma irregolare. I due sessi si distinguono principalmente dall'addome, in quanto il maschio ha la parte terminale appuntita, mentre la femmina arrotondata. La specie ha una sola generazione l'anno e la femmina depone le uova nella corteccia degli alberi, che si schiudono poi in primavera. La ninfa è invece riconoscibile per la sostanza cerosa che presenta sull'addome disposta a coda di pavone.
Ricania speculum può causare la morte delle piante da frutto e danneggiare le piantagioni indirettamente attraverso la trasmissione di virus e tossine nocive per le piante. La specie è arrivata in Europa nel 2009 e da lì si è velocemente diffusa in Liguria e Toscana, in particolare in provincia di Massa-Carrara, Lucca e Pisa ed è stata scoperta per la prima volta in Veneto nel 2017 e in Piemonte e Lazio nel 2018.
Le piante che infesta nel nostro Paese sono principalmente viti, agrumi, olivi e altri alberi da frutto, che danneggia attraverso l'aspirazione della linfa, ma non solo. Anche il rilascio delle uova nei tessuti della pianta attraverso l'ovodepositore appuntito della femmina provoca danni alle piante, causandone l'appassimento dei germogli o dei rami.
Se si incontra l'esemplare nella Regione Liguria è opportuno segnalare la sua presenza e la precisa localizzazione ad Arpal (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure), che si occuperà di inserire i dati all'interno dell’Osservatorio Ligure della Biodiversità per monitorarne lo stato.