Come la maggior parte dei felidi, anche il maestoso giaguaro è considerato un predatore essenzialmente solitario e dalla scarsissima propensione alla socialità. Reputazione perlopiù meritata se paragonata soprattutto a quella dei leoni, predatori sociali per eccellenza. Tuttavia il più grosso "gatto" delle Americhe potrebbe aver nascosto per parecchio tempo una vita sociale molto più movimentata di quanto creduto finora, almeno per quanto riguarda le alleanze tra maschi.
Un nuovo studio, recentemente pubblicato Behavioral Ecology and Sociobiology, ha permesso infatti di svelare per la prima volta la sottovalutata vita sociale dei maschi di giaguaro, che invece possono formare alleanze molto salde e durature per migliorare la ricerca di prede, l'accoppiamento e la difesa o la conquista di nuovi territori. Questa nuova ricerca è stata condotta dall'organizzazione Panthera, che tutela i grandi felini in tutto il mondo, e dal Venezuelan Institute for Scientific Research.
La maggior parte dei felidi come gatti selvatici, linci, tigri o puma, mostrano scarsissime attitudini sociali, limitandosi solitamente a tollerarsi pacificamente quando le prede abbondano oppure scarseggiano. Fanno eccezione invece leoni e ghepardi, la cui spiccata socievolezza è ampiamente dimostrata sia dalla struttura sociale complessa dei primi che dalla tendenza di entrambe le specie di formare amicizie e coalizioni esclusivamente maschili.
Ma mettendo insieme numerosissimi dati raccolti grazie al fototrappolaggio, alla telemetria satellitare e alle osservazioni dirette sul campo, gli scienziati hanno dimostrato per la prima volta che anche i giaguari maschi non imparentati tra loro e che vivono nelle savane del Llanos venezuelane e nel Pantanal brasiliano, possono formare alleanze di lunga durata cooperando insieme. Su oltre 7.000 record, i ricercatori hanno registrato 105 interazioni tra maschi, la maggior parte delle quali (ben 70) classificabili appunto come cooperazione o formazione di vere e proprie alleanze.
Alcune di queste potevano infatti durare anche diversi anni, un fatto decisamente insolito per una specie da sempre considerata solitaria. In due casi specifici, per esempio, i maschi monitorati sono rimasti fianco al fianco per oltre sette anni. Nella regione del Pantanal meridionale del Brasile, la più grande zona umida del mondo, i due maschi hanno collaborato proficuamente dal 2006 al 2014, mostrando comportamenti mai visti prima come pattugliare insieme i territori, comunicare vocalmente, condividere le prede e persino riposare uno accanto all'altro.
Nei Llanos, inoltre, ogni maschio della coalizione è riuscito comunque ad accoppiarsi con successo con numerose femmine. Pattugliamenti, marcature del territorio condivise, invasioni di territori di altri maschi, inseguimento e uccisione di altri giaguari oppure la condivisione del cibo, sono comportamenti collaborativi osservati fino a oggi solo nei leoni (che vivono in branchi) e nei ghepardi (che talvolta formano gruppi di soli maschi). Tuttavia, rispetto ai felidi africani, i giaguari maschi trascorrevano meno tempo insieme e non collaborano mai con le femmine per allevare i propri piccoli.
Secondo gli autori, a influenzare le alleanze maschili tra giaguari è probabilmente l'alta densità di prede e di femmine presenti negli stessi territori. Numero di femmine, che è tra l'altro direttamente correlato anche con le dimensioni delle alleanze tra maschi nei leoni e nei ghepardi. In conclusione quindi, secondo i ricercatori l'elevato numero di prede e di femmine sono probabilmente i fattori chiave che determinano la comparsa della socialità nei felidi.
L'inaspettata complessità sociale dei maschi di giaguaro ci dimostra, ancora una volta, quanto la natura e l'etologia siano infinitamente più complesse e flessibili delle etichette e degli inscatolamenti in cui tanto ci piace a noi umani inserire le altre specie. Solitari o sociali, carnivori o erbivori, gli altri animali, proprio come in questo caso, continueranno tuttavia a non badare a noi e a stupirci con sempre nuovi comportamenti o abitudini inaspettate. Ed è forse questo l'aspetto forse più affascinante dello studio degli altri esseri viventi.
In copertina, due maschi di giaguaro catturati insieme da una fototrappola. ©WLODEK JEDRZEJEWSKI