Le temperature in Puglia in queste settimane stanno toccando picchi da bollino rosso, con temperature percepite che in alcuni casi si avvicinano ai 40° e che mettono a dura prova animali e persone. L'ondata di caldo che si sta abbattendo sulla nostra penisola sta interessando in queste ore soprattutto quegli animali che a simili latitudini non dovrebbero neanche esserci, come l'orso polare (Ursus maritimus).
In un video diffuso sui social dal gruppo di attivisti "Basta delfinari" si vede un orso polare girare nel suo recinto all'interno dello Zoosafari di Fasano, la stessa struttura dove ha vissuto ed è morto il gorilla Riù. L'orso ripreso nel video è in cima alla struttura, mentre al di sotto un altro orso sta pigramente in acqua. Intorno a loro neanche l'ombra di un po' di ghiaccio che possa rinfrescare la vasca sotto il sole cocente.
Immagini che centinaia di persone, con i loro bambini, pagano per poter vedere ma che secondo gli attivisti sono tutt'altro che educative: «Le orse, chiuse in un fossato circondato di cemento con qualche sasso e una pozza d'acqua, le pareti sono state dipinte di blu nel tentativo di far sembrare ai visitatori meno artificiale e aberrante lo spettacolo». E ancora: «Lontane migliaia di chilometri da quei ghiacci che non vedranno mai, sottoposte a temperature folli e pericolose, sotto gli occhi di curiosi armati di videocamera e smartphone, Marissa e Dea sono destinate a trascorrere tutta la loro non-vita così, con solo scopo di arricchire chi le imprigiona. E continuano a parlare di aspetto educativo degli zoo e di benessere animale».
Il video ha dato il via a un'accesa discussione tra i sostenitori per i diritti degli animali e chi difende lavoro conservazionistico dei parchi zoologici. In quest'ultimo schieramento è presente anche la direzione della struttura di Fasano dove si trovano le orse polari Marissa e Dea: «Tutti i Parchi Zoologici oggi non hanno più uno scopo ricreativo o di mero divertimento come nel lontano passato ma al contrario, seguendo oramai l’etica e le normative di settore nazionali ed internazionali, rappresentano per molte specie rare l’ultima occasione di salvarne almeno il “ricordo biologico” fungendo da riserva genetica per il futuro, e l’orso polare è proprio una delle tante specie che tra pochi decenni praticamente non esiteranno più in Natura».
Lo zoosafari guidato dal direttore Fabio Rausa sottolinea poi che «gli orsi di Fasano hanno acqua raffreddata artificialmente con grossissimi apparati refrigeranti nelle grandi vasche di cui sopra, aria raffreddata a mezzo di condizionatori nei vari box interni, ombra e privacy nelle grotte sotto le cascate e vari punti di nebulizzazione di acqua nella parte emersa, tutte aree dove accedono a piacimento se e quando lo ritengono necessario. Se li si vede sotto il sole è perché vogliono stare lì in quel momento particolare e non sentono il bisogno fisiologico di sottrarsi alla calura, è assolutamente una loro scelta se stare in acqua (raffreddata), al chiuso (box raffreddati) o all’aperto al sole ed alla vista del pubblico».
Resta la realtà della spettacolarizzaione continua a cui gli orsi polari sono sottoposti giorno dopo giorno, con qualsiasi clima.