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8 Giugno 2022
12:00

Sindrome di Cushing nel cane: come riconoscerla, sintomi e aspettativa di vita

La sindrome di Cushing è una delle malattie ormonali più frequenti nel cane, dovuta a una maggiore produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Colpisce soprattutto cani anziani e può avere diverse cause, tra cui tumori dell'ipofisi. Si diagnostica con esami specifici e l'aspettativa di vita è bassa.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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La sindrome di Cushing, o iperadrenocorticismo, è una della malattie endocrine più comuni nel cane, dovuta a una maggiore secrezione di ormoni glucorticoidi, principalmente cortisolo, da parte delle ghiandole surrenali, organi pari posizionati sull’apice dei due reni. Si manifesta in cani di diverse razze ed età, ma più comunemente in quelli anziani e di mezza età.

Può avere diverse cause, tra cui tumori dell'ipofisi, la parte del cervello che regola la funzione delle ghiandole surrenali e di conseguenza la produzione del cortisolo. La diagnosi si basa sull'osservazione dei sintomi, ma giova anche di indagini strumentali e test di laboratorio.

Le cause della sovrapproduzione di cortisolo

La sovrapproduzione di cortisolo nei cani affetti da sindrome di Cushing può avere diverse cause, la principale è un tumore dell'ipofisi, una parte del cervello che “comanda” la funzione delle ghiandole surrenali, per cui queste sono indotte a produrre una maggiore quantità di ormoni.

Meno comunemente, la sindrome di Cushing può essere causata da neoplasie delle ghiandole surrenali, che possono sintetizzare e rilasciare nel sangue una quantità maggiore di sostanze ormonali. Infine, terapie prolungate nel tempo di farmaci a base di cortisonici possono determinare il Cushing che in questo caso riconosce una causa “iatrogena”.

Sintomi della sindrome di Cushing

I sintomi del Cushing nel cane sono legati all’aumento della secrezione di cortisolo e dei suoi effetti sull’organismo. I segni principali sono:

  • aumentato della fame;
  • aumento della sete;
  • minzione frequente e possibile incontinenza;
  • addome voluminoso, detto "a botte";
  • alterazioni dermatologiche, come iperpigmentazione e alopecia;
  • debolezza e letargia;
  • eccessivo ansimare.

Come si diagnostica la sindrome di Cushing nel cane

L’iperadrenocorticismo può essere sospettato sulla base della sintomatologia clinica. Possono essere utili indagini di diagnostica per immagini, come ecografia e risonanza magnetica, per valutare la presenza di neoplasie in sede ipofisaria o surrenalica, mentre un'attenta anamnesi può indirizzare verso la forma iatrogena.

La diagnosi di Cushing deve essere confermata da test di laboratorio. Il test di soppressione a basse dosi di desametasone è quello maggiormente indicato. Il test consiste nella somministrazione di un farmaco (desametasone) che, in condizioni normali, inibisce la secrezione di cortisolo. Nei soggetti affetti da iperadrenocorticismo, i valori di questo ormone nel sangue rimangono alti, confermando la iperproduzione patologica.

Terapia della sindrome di Cushing

Il trattamento della sindrome di Cushing deve essere mirata a risolvere le cause che l'hanno determinata. La chirurgia, quando possibile, può essere risolutiva nei casi in cui il Cushing è dovuto a un tumore dell'ipofisi, ma l'operazione richiede un'elevata specializzazione da parte dell'operatore, per cui questo tipo di intervento viene effettuato in pochi centri specializzati.

Un'altra opzione per la cura di tumori ipofisari è la radioterapia, che può associarsi anche a terapia medica. Anche se la sindrome è dovuta a un tumore delle ghiandole surrenali si può intervenire chirurgicamente, tuttavia è sconsigliato nel caso in cui la neoplasia abbia già prodotto metastasi a distanza.

In molti casi si sceglie la terapia medica con l'impiego di farmaci che hanno l'obiettivo di curare i sintomi. Infine, il Cushing iatrogeno si cura interrompendo la terapia farmacologica con cortisonici.

Quanto può vivere un cane con la sindrome di Cushing?

Il Cushing è una malattia che si riesce a gestire bene con gli interventi farmacologici o potenzialmente risolvibile con la chirurgia, quando possibile. È però una malattia che si riscontra principalmente in età avanzata e dunque l'aspettativa di vita può essere bassa, in quanto la morte può sopraggiungere anche per cause legate all’età e non necessariamente per l’iperadrenocroticismo.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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