Duecento babbuini hanno assaltato una scuola in Kenya. Nei pressi della cittadina kenyota di Loitokitok, a pochissima distanza dal confine con la Tanzania e a qualche ora di macchina dal Parco Nazionale di Amboseli, la Kimana Girls Secondary School è stata l’obiettivo della razzia di un gruppo numeroso di scimmie alla ricerca di cibo e di acqua, secondo quanto dichiarato dalla preside Catherine Mwaniki che ha quindi messo subito in relazione l’accaduto con la drammatica siccità che ormai da tre anni devasta il Kenyae gli altri paesi del Corno d’Africa.
La donna, che ha parlato anche di babbuini che oltre a rubare il cibo avrebbero picchiato le ragazze, ha ricordato infatti che nelle settimane scorse l’area dove sorge la scuola era stata presa di mira anche da un gruppo di elefanti in cerca di cibo e di acqua. Per questo motivo la preside ha chiesto l'intervento dei rangers del Kenya Wildlife Service, la guardia nazionale di protezione della fauna selvatica. «Sappiamo di queste invasioni e sono in contatto con la nostra sede centrale per vedere il modo migliore di aiutare la scuola – ha spiega al quotidiano The Star Abdi Aden, Capo Guardia del Kws di Loitokitok. – Per gli elefanti, abbiamo sicuramente bisogno di una recinzione elettrica, ma questa non impedirà ai babbuini e alle scimmie di entrare nella scuola perché saltano dentro dagli alberi».
Torna quindi prepotentemente in primo piano la drammatica siccità che ormai da tre anni sta colpendo duramente le risorse del Paese africano. Uomini e animali, selvatici e da allevamento, stanno subendo le dure conseguenze della mancanza di acqua e, quindi, di cibo. I ranger fanno quello che possono per arginare i danni che giorno dopo giorno si sommano. «La situazione è drastica – conferma Massimo Vallarin, guida safari in Kenya da oltre un ventennio e membro onorario del KWS. – I ranger si stanno facendo in quattro per portare camion di acqua per riempire le pozze secche affinché gli animali possano bere e camion di fieno per gli erbivori che mangiano fieno».
Il conflitto uomo-animale aumentato per la siccità
Poco è cambiato dalla fine del 2022, quindi, quando la ministra kenyota Peninah Malonza aveva indetto una conferenza stampa per rendere ufficiali gli impatti dell'attuale siccità sulla fauna selvatica in Kenya. «Confermo che diverse specie di fauna selvatica sono state colpite dalla siccità, con un totale di 14 diverse specie di fauna selvatica colpite tra febbraio e ottobre 2022 – aveva annunciato. – La siccità ha provocato la morte delle seguenti specie di fauna selvatica: 512 gnu, 381 zebre comuni, 205 elefanti, 49 zebre di Grevy, 51 bufali e 12 giraffe. Le aree più colpite includono gli ecosistemi di Amboseli, Tsavo e Laikipia-Samburu. Gli elefanti nelle regioni di Amboseli e Laikipia-Samburu sono i più colpiti dalla siccità poiché gli ecosistemi hanno registrato più di 70 morti di elefanti. L'ecosistema Amboseli ha perso 510 gnu, 358 zebre comuni, 76 elefanti e 19 bufali tra le altre specie».
La siccità quindi ha causato la mortalità della fauna selvatica, principalmente specie erbivore, morte soprattutto a causa dell'esaurimento delle risorse alimentari e della scarsità d'acqua, innescando così un nuovo capitolo del cosiddetto conflitto uomo-animale che in Africa mette in competizione gli abitanti locali con la fauna selvatica, entrambi alla ricerca di spazi e risorse necessarie per la sopravvivenza. Spesso questo accade con il pericoloso avvicinarsi dei selvatici ai villaggi, esattamente come in quest’ultimo caso di cronaca che ha visto i babbuini assaltare la scuola. Una situazione che viene vissuta in maniera sempre più allarmistica e spaventata. E che avrebbe portato la preside a parlare addirittura di animali che hanno «preso il controllo» del deposito di cibo e dipendenti della scuola non più in grado di far fronte agli assalti quotidiani.
Proprio oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver incontrato alla State House di Nairobi il Presidente della Repubblica del Kenya, William Ruto, è tornato sulla questione collegandola direttamente al cambiamento climatico. «Speriamo che oggi Nairobi veda un po’ di pioggia, ma la siccità è allarmante ed è un sintomo delle conseguenze del cambiamento climatico, anche in Europa – ha detto riferendosi ad una situazione considerata la peggiore degli ultimi quarant’anni. – Per questo esortiamo la comunità internazionale a procedere con decisione nei comportamenti virtuosi e nel contrastare il cambiamento climatico».
In copertina una foto del Kenya Wildlife Service mostra un pozzo di acqua scavato dai ranger in Kenya per abbeverare anche la fauna selvatica