Nel diversificato e variegato mondo degli animali esistono infinite modalità di accoppiamento e riproduzione che cambiano (anche in modi decisamente sorprendenti) a seconda delle specie prese in considerazione. Nei mammiferi, però, la copulazione vera e propria avviene solitamente tramite penetrazione ed è per questo che alcuni ricercatori sono rimasti piuttosto sconcertati quando hanno scoperto che non è così per un piccolo pipistrello che invece si accoppia senza che il maschio penetri mai la femmina, nonostante abbia un pene decisamente fuori scala.
Come viene infatti riportato in nuovo studio pubblicato sulla rivista Current Biology, il serotino comune (Eptesicus serotinus) – un piccolo chirottero piuttosto comune anche qui in Italia – è il primo mammifero oggi conosciuto e che sia mai stato osservato che riesce ad accoppiarsi e a riprodursi senza penetrazione attiva. E tutto nasce, in realtà, osservando proprio la forma e le dimensioni sorprendenti del pene del maschio di questa specie che può essere fino a sette volte più lungo e più largo dell'apertura vaginale della propria partner.
Anche la sua parte terminale è sproporzionatamente grande e insolita poiché possiede un rigonfiamento che ricorda curiosamente la forma di un cuore. In base a queste caratteristiche davvero singolari, l'organo sessuale maschile – quando è in erezione – è sostanzialmente lungo quasi un quarto (il 22%) della lunghezza totale del maschio, dimensioni impressionanti che rendono però letteralmente impossibile una penetrazione attiva.
E allora come fanno ad accoppiarsi il maschio e la femmina di serotino?
I ricercatori hanno scoperto che il pene dei maschi, piuttosto che funzionare come quello di tutti gli altri mammiferi, viene utilizzando come una sorta di arto aggiuntivo, un "braccio" in più che serve appunto ad "abbracciare" la parte terminale della femmina e a farsi strada verso l'apertura vaginale in modo che possano accoppiarsi semplicemente tramite contatto, senza penetrazione. Questa insolita modalità di accoppiamento non era mai stata osservata prima d'ora in nessuna specie di mammifero e ricorda molto quella con cui si accoppiano invece gli uccelli, il cosiddetto "bacio cloacale".
Nella maggior parte degli uccelli, infatti, i maschi non possiedono un vero e proprio pene e i due partner si accoppiano semplicemente sfregando brevemente tra loro le rispettive aperture cloacali, attuando appunto quello che è noto come "bacio cloacale". Tutto dura al massimo pochi secondi, il tempo necessario per permettere il trasferimento dallo sperma dalla cloaca di lui a quella di lei tramite contatto. Questa nuova scoperta, quindi, ribalta almeno in parte alcune delle convinzione date ormai per assodate sulla poco conosciuta biologia ed etologia riproduttiva dei chirotteri.
Si sa infatti davvero molto poco su come in generale i pipistrelli si accoppiano, nonostante molti degli aspetti della loro riproduzione siano parecchio diversi da quelli degli altri mammiferi (come per esempio la conservazione prolungata dello sperma o lo sviluppo ritardato dell'embrione). E per scoprire questa inedita modalità di accoppiamento i ricercatori hanno dovuto osservare e filmare ben 97 eventi di copulazione, avvenuti tutti all'interno di una chiesa nei Paesi Bassi e in un centro per la riabilitazione per pipistrelli che si trova invece in Ucraina.
Come è possibile osservare dal video in evidenza, più o meno le modalità sono le seguenti: durante l'accoppiamento, i maschi afferrano le loro compagne per la nuca e muovono il bacino (con il pene già completamente eretto) in modo da sondare le estremità inferiore del corpo delle femmine. Facendosi poi largo tra la coda e la parte terminale del patagio (la membrana che permette ai pipistrelli di volare) a un certo punto entrano in contatto con la vulva delle femmine: a quel punto rimangono immobili e le tengono ferme in un lungo abbraccio copulatore.
In media, queste interazioni – a differenza di quanto accade negli uccelli – durano parecchio: più o meno 53 minuti. Tuttavia, l'evento più lungo osservato dai ricercatori è andato avanti addirittura per ben 12,7 ore. Una volta terminato poi l'accoppiamento, gli scienziati hanno anche notato che l'addome delle femmine era bagnato, forse per la presenza di sperma, ma saranno tuttavia necessari ulteriori studi per confermare anche questo aspetto. Restano infatti ancora parecchie domande senza risposta, come per esempio il perché in questa specie si siano evoluti peni così sovradimensionati.
Secondo gli autori, però, una possibile spiegazione potrebbe essere legata al fatto che le femmine, per avere maggiore controllo sulla scelta del partner ed evitare accoppiamenti indesiderati, utilizzino la membrana della coda per coprire i propri genitali e proteggersi così dai maschi poco graditi. Di conseguenza, i maschi potrebbero aver evoluto peni sempre più grossi che fungono da "braccio copulatore" per spostare la membrana, bypassare la protezione e raggiungere così l'apertura vaginale delle femmine.
Siamo però appena all'inizio e serviranno sicuramente ulteriori studi per approfondire ulteriormente l'inedita e inesplorata vita sessuale di questi mammiferi volanti. Gli stessi ricercatori, infatti, intendono continuare a studiare il comportamento di accoppiamento del serotino anche in contesti più naturali e stanno approfondendo ulteriormente anche la morfologia del pene e le abitudine riproduttive di altre specie di pipistrelli. E chissà quante altre sconcertanti curiosità verranno scoperte sulla vita riproduttiva segreta di questi piccoli e affascinanti abitanti delle tenebre.