La Romania abbatterà 481 orsi. Il Parlamento romeno ha infatti approvato una nuova legge che autorizza l'uccisione di quasi 500 plantigradi nel 2024, più del doppio del totale dell'anno scorso, pari a 220.
La decisione lampo è arrivata dopo la morte sui Carpazi di una turista di 19 anni per le ferite provocate da un orso. L'animale responsabile di quella morte è stato abbattuto sul posto, ma a seguito del dibattito interno il Governo guidato dal primo ministro Marcel Ciolacu ha deciso di intervenire nei confronti dell'intera popolazione.
Il disegno di legge contenente le nuove misure per la gestione degli orsi è stato approvato dalla Camera durante una sessione straordinaria con una larga maggioranza: 214 voti favorevoli, 7 contrari e 23 astenuti. La decisione è arrivata dichiaratamente in relazione alla morte della turista 19enne, durante la medesima seduta infatti i deputati hanno rispettato un minuto di silenzio in memoria della giovane.
Gli orsi potranno essere abbattuti dai cacciatori, anche da stranieri paganti, aprendo le porte così a un turismo dei selvatici che alla telecamera sostituisce il fucile. La caccia ai grandi carnivori era ufficialmente vietata nel Paese dal 2016, anche se erano previste delle quote di abbattimento di plantigradi. Adesso l'attività venatoria nei loro confronti è stata liberalizzata.
Le operazioni in ogni caso dovranno avvenire sotto il coordinamento del personale tecnico specializzato e l'autorità venatoria romena redigerà, almeno ogni due anni, uno studio sull'evoluzione della popolazione dell'orso bruno in Romania.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Ambiente romeno, in un arco temporale lungo 20 anni, gli orsi hanno ucciso 26 persone e ne hanno ferite gravemente 274. Le autorità nazionali stimano che nel paese ci siano fino a 8.000 orsi: la più grande popolazione di orsi bruni d'Europa al di fuori della Russia. Secondo gli attivisti del Foundation Conservation Carpathia, nessuno può stimare quanti siano gli orsi nel paese, né quanti il territorio possa effettivamente accoglierne.
Tra i promotori del disegno di legge c'è il deputato Gheorghe Nacov, già vicino agli ambienti venatori romeni con altre proposte legislative, che durante il suo intervento ha dichiarato: «Le bugie delle associazioni green non funzionano più. Finalmente è stata ascoltata la voce dei cacciatori, unici protettori della fauna selvatica».
Una decisione che ha cavalcato la lunga onda dell'odio verso questi selvatici diffusa in tutti i Paesi del continente europeo.