I delfini sono noti per la loro natura giocherellona, ma un nuovo studio ha svelato un aspetto inedito e sorprendente del loro comportamento: quando giocano tra loro, "ridono". Lo studio condotto dalle università di Pisa, Torino e Rennes, pubblicato su Cell Press iScience, ha infatti scoperto che i delfini utilizzano una particolare espressione facciale a bocca aperta durante le interazioni ludiche, molto simile alla risata di altri mammiferi.
«Abbiamo scoperto che i delfini quando giocano aprono la bocca rivolgendosi a un altro individuo, che spesso ricambia», ha spiegato a Kodami Elisabetta Palagi, etologa e professoressa all'Università di Pisa che ha coordinato il team di ricercatori. Questo espressione facciale, oltre a essere un segnale visivo legato al gioco, dimostra l'esistenza di una forma di comunicazione non verbale finora molto poco studiata nei cetacei.
Durante lo studio, i ricercatori hanno osservato che i tursiopi (Tursiops truncatus) che vivono in cattività, mentre giocano, adottavano un'espressione facciale rilassata e con bocca aperta. «Inizialmente, stavamo lavorando sulle espressioni facciali e sulle vocalizzazioni – continua Palagi – quando a un certo punto io e il mio collega Livio Favaro abbiamo notato qualcosa di inaspettato e ho detto "lo vedi anche tu?"».
Dopo aver notato che i delfini "ridevano" quando giocavano tra loro, hanno quindi iniziato ad approfondire e ad analizzare meticolosamente questa espressione. «Il mio occhio è allenato, avendo già studiato la risata, le espressioni e la mimica facciale in molti altri mammiferi, come i grandi primati e i carnivori, ma farlo con i delfini non è stato affatto semplice», sottolinea l'etologa.
I ricercatori ritengono che l'espressione a bocca aperta derivi probabilmente dall'azione di mordere, ma che si sia poi evoluta anche per comunicare intenzioni ludiche, senza sfociare in aggressività. «I delfini aprono la bocca e "ridono" solo quando sono nel campo visivo dell'altro, chiaramente per farsi vedere dall'interlocutore», spiega ancora Elisabetta Palagi. In altre parole, i delfini mostrano questo gesto per chiarire che stanno giocando.
Questo tipo di espressioni facciali e la risata sono spesso associate al gioco e alla comunicazione non verbale anche in molti altri mammiferi, come per esempio i grandi primati, esseri umani inclusi. Tuttavia, si tratta di un canale comunicativo piuttosto sottovalutato e molto poco studiato nei cetacei, dove la ricerca si è storicamente concentrata soprattutto sulle vocalizzazioni.
«Si tratta chiaramente di uno studio preliminare e per capire esattamente cosa significhi e come funzioni questo segnale occorreranno ulteriori studi – precisa Palagi – anche perché nessuna specie animale comunica attraverso un solo canale sensoriale. Vogliamo quindi anche capire se e come questa espressione viene integrata per esempio con le vocalizzazioni o il contatto fisico. I delfini si rincorrono, si intrecciano, si toccano».
Quel che è certo è che la "risata", anche per i delfini, può essere molto contagiosa. Dall'analisi delle 1.288 espressioni a"bocca aperta" è infatti emerso che l'interlocutore rispondeva nel 33% dei casi, confermando che si tratta di un comportamento imitativo probabilmente simile a quello osservato già in altri mammiferi, noi umani inclusi.
«Potrebbe sembrare una percentuale bassa, ma se ci pensiamo anche noi non ridiamo automaticamente rispondendo a qualcun altro che ride e non lo fanno neanche gli altri animali – conclude Elisabetta Palagi – abbiamo inoltre appena iniziato a esplorare il ruolo della comunicazione visiva e delle espressioni facciali nei delfini, chissà quanto altro ancora ci resta da scoprire».
Questo nuovo studio ci offre uno sguardo inedito sulle già complesse modalità di comunicazione dei delfini, che combinano segnali acustici e visivi in modo molto più intricato di quanto si pensasse in precedenza. La loro "risata" oltre a essere contagiosa, è anche una potente forma di comunicazione, utilizzata probabilmente per rafforzare i legami sociali e per chiarire le regole del gioco come un'attività divertente e non antagonista.