Gli animali da compagnia sono spesso considerati componenti della famiglia e molte persone li sentono come veri e propri “figli”. Senza entrare nel dettaglio o nel giudizio di questo assunto, possiamo però chiederci: ci sono delle relazioni tra la personalità del pet mate e lo stile di vita e la salute e il comportamento del gatto, proprio come succede nel rapporto tra genitori e figli?
Uno studio pubblicato su PLOS One, un’importante rivista del settore scientifico, ha esplorato questi aspetti, chiedendo a oltre 3.300 persone che vivono con almeno un gatto di completare un questionario.
I risultati mostrano che ci sono collegamenti tra la personalità degli esseri umani e il comportamento e lo stato di salute dei loro gatti. Molto spesso sottovalutiamo tali relazioni; è quindi importante tenerne maggiormente conto in quanto responsabili degli animali.
Il modello teorico dei Big Five e la relazione genitori-figli
Per lo studio della personalità dei pet mate felini, è stato utilizzato il modello dei Big Five. Tale modello, è una classificazione dei tratti della personalità che si basa su cinque grandi dimensioni:
- Estroversione (extraversion).
- Amicalità o gradevolezza (agreeableness).
- Coscienziosità (conscientiousness).
- Neuroticismo o nevroticismo (neuroticism).
- Apertura mentale (openness to experience).
Tra la moltitudine di modelli per lo studio della personalità, il modello dei Big Five risulta essere uno dei più utilizzati e testati, sia a livello teorico che empirico.
Le persone con alti punteggi di neuroticismo tendono ad essere meno stabili emotivamente, ed hanno maggiori probabilità della media di provare sentimenti come ansia, preoccupazione, paura, rabbia, frustrazione, invidia o senso di colpa.
Precedenti ricerche di correlazione hanno mostrato che genitori con elevato indice di neuroticismo hanno uno stile genitoriale più ansioso e autoritario, e che l'ambiente in cui il bambino cresce può essere meno stabile. A sua volta, è più probabile che il bambino abbia problemi comportamentali come estrema timidezza, ansia, cattiva gestione della frustrazione e comportamenti aggressivi.
Al contrario, quando i genitori hanno punteggi bassi di neuroticismo e ottengono invece punteggi alti sugli altri quattro tratti della personalità, c’è un’associazione con un miglior stile genitoriale e minori problemi comportamentali o emotivi nei bambini.
I risultati dello studio sulla relazione tra gatti e umani
Possiamo allora affermare lo stesso anche nella relazione gatti/pet mate?
I risultati dello studio inglese del 2019 “Owner personality and the wellbeing of their cats share parallels with the parent-child relationship” (“La personalità dei pet mate e il benessere dei loro gatti mostrano parallelismi con la relazione genitore-figlio”) hanno mostrato che quando i pet mate felini ottengono un punteggio elevato nella dimensione di “neuroticismo”, anche il benessere dei loro gatti mostra risultati peggiori.
Questi gatti hanno maggiori probabilità di essere in una condizione fisica di sovrappeso, o di avere generalmente maggior incidenza di problemi di salute o comportamentali, tra cui aggressività, ansia e maggiore stress.
Quando i pet mate hanno invece punteggi bassi di neuroticismo e punteggi maggiori negli altri tratti della personalità, i gatti risultano avere maggior livello di benessere.
Ad esempio, i gatti delle persone con alto punteggio di “coscienziosità” hanno meno probabilità di essere aggressivi, timorosi o diffidenti e sono più propensi a essere socievoli. Quando le persone ottengono un punteggio elevato in “amicalità”, hanno un livello di soddisfazione elevato rispetto alla relazione con il proprio gatto. Gli “estroversi” sono invece più propensi a dare al loro gatto libero accesso all’esterno quando questi lo desiderano.
Questo è uno studio di correlazione, e non di causa-effetto, però ci aiuta a porre interessanti domande rispetto a come la nostra personalità può influenzare il modo in cui ci prendiamo cura dei nostri animali da compagnia e, a sua volta, la loro salute e il loro comportamento.
Molto spesso sottovalutiamo tali relazioni, è quindi importante tenerne maggiormente conto in quanto responsabili degli animali.