«La Regione Toscana attivi un protocollo affinché tutti gli esercizi commerciali e gli stabilimenti balneari della regione consentano l’accesso ai cani da allerta medica». La richiesta arriva dal capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Marco Stella, che è anche vicepresidente dello stesso consiglio regionale e membro della Seconda Commissione (Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione, formazione) e della Commissione Controllo.
Stella ha presentato la mozione per chiedere che la Regione riveda le norme, visto che allo stato attuale i cani da allerta medica – cani, cioè, che per gli umani di riferimento affetti da patologie, sono veri e propri assistenti in grado di avvisarli in caso di rischio per la loro salute – non possono entrare per esempio al supermercato per motivi igienici: «Chi soffre di diabete non si può separare dal proprio cane, né lasciarlo fuori da un negozio. Si tratta di veri e propri animali salvavita», ha sottolineato Stella.
«Sarebbe opportuno che questi cani speciali possano essere facilmente identificati e riconosciuti attraverso una particolare medaglietta», ha aggiunto Stella, che nella mozione propone anche che venga predisposto «un contributo speciale tipo voucher addestramento, fruibile dal proprietario del cane, affinché l’animale impari attraverso il suo fiuto a vigilare giorno e notte, segnalando al diretto interessato o ai familiari quando il proprio padrone si avvicina a valori di una probabile e pericolosa crisi diabetica.
La mozione è stata approvata all’unanimità nella Terza Commissione di Palazzo del Pegaso. Se l’iter burocratico procederà senza intoppi, in Toscana i cani da allerta medica potranno entrare in tutti gli esercizi commerciali e negli stabilimenti balneari proprio come accade per i cani guida per non vedenti.
Cosa fanno i cani da allerta medica?
I cani da allerta medica sono cani specificamente addestrati a rilevare determinate condizioni mediche e avvisare l’umano di riferimento. Possono essere fondamentali per al sopravvivenza di persone che hanno, per esempio, il diabete, ma anche per persone che soffrono di patologie cardiache o altre malattie invalidanti.
Il diabete resta però la “specialità” dei cani da allerta medica, soprattutto perché si tratta di una malattia cronica complessa da gestire e che richiede molta attenzione e monitoraggio. I cani vengono addestrati per riconoscere attraverso l’olfatto una particolare molecola che si attiva quando vi sono variazioni glicemiche, e sono in grado di rilevare se l’umano che assistono sta avendo una crisi glicemica a valori troppi bassi (ipoglicemia) o troppo alti (iperglicemia).
In questi casi lo segnalano al diretto interessato o ai familiari con modalità specifiche, ma sono anche in grado di aprire porte, andare a prendere oggetti come per esempio acqua o altre bevande e anche kit di emergenza o di misurazione della glicemia.
Sono, insomma, cani fondamentali per il benessere e la salute degli umani che assistono, che non vengono però equiparati a livello legale ai cani guida, che possono invece accedere legalmente a ogni luogo pubblico, come stabilisce la legge 37 del 14 febbraio 1974.