Con l’inizio dell’estate Regione Liguria intensifica il piano di abbattimento dei cinghiali. La campagna venatoria dello scorso inverno pare non abbia soddisfatto i contadini che, a più riprese, hanno segnalato alle amministrazioni locali i danni provocati dagli ungulati. Circostanza che, a quanto dicono i coltivatori, ha inciso anche sull’aumento dei prezzi al consumatore.
Si parla di potenziale pericolo per la produzione agricola e Regione Liguria è intervenuta con un piano volto a intensificare le battute di caccia nelle aree maggiormente popolate dai cinghiali nella zona di Genova e nel Savonese considerate a rischio sia per una questione di numeri sia per il proliferare della peste suina. Minori, invece, le problematiche ai due estremi di Ponente e Levante. Tutti i cacciatori in possesso dei titoli necessari per l’attività venatoria sono stati incaricati di organizzare una intensa attività di depopolamento nelle zone indicate.
Sono due gli obiettivi della campagna messa in atto da Regione Liguria: da un lato diminuire la popolazione, dall’altro contenere i numeri per evitare il proliferare delle peste suina.
Parallelamente prosegue anche il piano per contrastare la presenza di cinghiali nelle aree urbane con gli interventi del Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale.
La questione cinghiali è particolarmente sentita nel capoluogo. Genova da anni fa i conti con una presenza sempre più numerosa di ungulati che dalle colline scendono in città alla ricerca di cibo arrivando a spingersi sino alle spiagge. A inizio mese le associazioni Animalisti Genovesi e Gaia Animali avevano chiesto al sindaco Marco Bucci l’adozione di misure finalizzate al contenimento dei cinghiali come, ad esempio, la chiusura dei varchi di accesso con reti elettrosaldate o una messa in sicurezza maggiormente efficace dei cassonetti oltre a sanzioni più severe per chi abbandona i rifiuti in strada. Ipotizzato anche un vaccino immuno-contraccettivo che potesse essere utile nel contenere i numeri.
Per il momento, però, Regione Liguria sembra intenzionata a usare le maniere forti appoggiandosi alle squadre di cacciatori per abbattere i cinghiali. Gli ungulati sono oggetto di una massiccia campagna di abbattimento da quando è stato trovato in Piemonte il primo animale morto a causa della peste suina africana, una malattia mortale per tutti i suidi ma non trasmissibile all'essere umano.
In realtà le operazioni di caccia e cattura si sono rivelate poco efficaci per contenere l'infezione, che dal 2022 si è allargata a macchia d'olio lungo tutto lo Stivale.