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29 Gennaio 2024
16:47

La Puglia estende la stagione venatoria per quattro uccelli: protestano 140 associazioni

Ben 140 associazioni hanno scritto alla Regione Puglia dopo prolungamento del calendario venatorio per tordo bottaccio, tordo sassello, beccaccia e cesena.

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Beccaccia

Quattro specie di uccelli e la decisione di prolungare il periodo della caccia. 140 realtà associative hanno scritto alla regione Puglia per esprimere rammarico per la modifica al calendario venatorio regionale per tordo bottaccio, tordo sassello, beccaccia e cesena. Una decisione che secondo le associazioni inciderebbe sugli individui riproduttori sopravvissuti alla stagione invernale, incidendo in maniera significativa sul mantenimento della popolazione.

«Si tratta di una iniziativa che denota una scarsa sensibilità ambientale, da parte di una giunta che dovrebbe essere ipoteticamente progressista – spiega a Kodami Enzo Cripezzi, coordinatore regionale della LIPU – si tratta di un provvedimento arrivato in zona Cesarini, per il quale non ci sono neanche i tempi per impugnarlo (come avvenuto in Basilicata, ndr). È l’ultima di una serie di iniziative che comportano una vera e propria deregulation in materia venatoria, ivi compresa l’apertura delle aree parco per la caccia di selezione (per esempio per i cinghiali). Temiamo che questo sia il preludio ad altro, con una prospettiva tutt’altro che rassicurante per la biodiversità».

Tordo
Un tordo bottaccio

Una situazione ancora più grave perché anche l’ISPRA, l’ente pubblico di ricerca che studia la presenza delle popolazioni sul territorio, aveva espresso nello scorso dicembre parere negativo a un prolungamento del calendario, spiegando come mancassero elementi validi per giustificare una modifica delle date. Inoltre, segnatamente con riferimento alla popolazione della beccaccia, si spiegava come quest sia considerata in declino a livello europeo e dunque sia necessario, al contrario, un attento monitoraggio con eventuale sospensione del prelievo sul territorio.

«Siamo fortemente contrari a questa decisione assunta dal Governo regionale di cui non vediamo alcuna motivazione valida, se non quella di accontentare la lobby venatoria denotando anche un disequilibrio, rispetto al sentire comune della gente su una materia così delicata – si legge nella lettera scritta dalle associazioni alla Regione – la caccia è un’attività che, oltre a rappresentare un hobby crudele verso gli animali, costituisce anche un pericolo concreto per i cittadini che vogliono frequentare liberamente la natura e fruire del territorio. Il bollettino degli incidenti di caccia, infatti, è sempre molto nutrito e l’estensione dei periodi di caccia mette a serio rischio non soltanto la vita degli animali ma anche quella di tante persone che si trovano sulla linea di tiro di altre persone che invece vanno in giro armate per le campagne».

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Un esemplare di cesena

La lettera chiude chiedendo la revoca del provvedimento approvato, ribadendo il disappunto delle associazioni firmatarie e la ferma intenzione di contrastare questa politica non sostenibile per la biodiversità e gli ecosistemi».

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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