Nell'immaginario collettivo il termine "pantera nera" fa venire in mente uno dei personaggi letterari più iconici dell'ultimo secolo: Bagheera, la pantera nera de "Il Libro della Giungla". In realtà il racconto può trarre in confusione: con pantera nera si indicano esemplari di due specie di felidi che sono varianti melaniche, ovvero presentano mutazioni genetiche che donano a queste specie il loro caratteristico mantello nero: il leopardo e il giaguaro.
L'animale viene descritto nel libro come un felino calmo ma pronto a balzare in qualsiasi momento. Il suo mantello scuro come la notte e i movimenti leggiadri gli donano un'aura che lo fa apparire come una figura quasi magica, ma le pantere nere, in realtà, sono tutt'altro che animali di fantasia, anche se c'è un po' di confusione a riguardo.
Un altro elemento che può trarre in confusione è l'utilizzo del termine pantera. In zoologia con Panthera si indica un genere di mammiferi carnivori della famiglia dei felidi che comprende 5 specie viventi: il leone (Panthera leo), la tigre (Panthera tigris), il leopardo (Panthera pardus), il giaguaro (Panthera onca) e il leopardo delle nevi (Panthera uncia).
Le varianti melaniche sono un fenomeno diffuso in molti specie animali, soprattutto fra grandi e piccoli felini. La maggior parte degli animali che presentano questo colore scuro del mantello, vengono avvistati ai tropici o all'equatore, dove secondo la regola di Gloger sarebbero ancora più criptici nel buio della foresta, ma c'è anche un recente caso in cui è stata avvistata una lince canadese nera, un caso estremamente raro il cui avvistamento ha rappresentato un unicum all'interno del panorama scientifico. Se per la lince canadese avere un mantello nero può risultare dannoso, poiché l'animale ha la necessità di confondersi con un ambiente circostante quasi sempre innevato, per gli altri felidi melanici il colore scuro non è un problema visto che sono cacciatori per lo più notturni.
Che animale è la pantera nera?
Dunque, cerchiamo di fare chiarezza: con pantera nera si indicano gli esemplari melanici di due specie di grandi felini appartenenti al genere Panthera che, ad essere precisi, dovremmo chiamare giaguaro nero e leopardo nero. Se passeggiassimo senza farci vedere nel fitto di una foresta lussureggiante in Africa, Asia e in Sud America, potremmo vederli ma dovremmo essere armati di una buona dose di fortuna. Infatti, il mantello nero di questi animali è dovuto alla mutazione di un gene che a seconda delle specie può essere dominante o recessivo per cui le probabilità che nasca un esemplare melanico dipende interamente dal pool genetico della popolazione, ovvero il set di geni che appartengono a tutti gli individui che la compongono.
Riuscire a distinguerli, però, non è semplice e per differenziare le due specie melaniche bisognerebbe avvicinarsi molto all'animale. Da vicino, infatti, sarebbe ancora possibile osservare la presenza delle tipiche macchie che donano al manto il suo tipico aspetto maculato che nelle varianti melaniche sono semplicemente nascoste per via dell'eccesso di pigmento nero. Una volta riconosciute le macchie sarebbe possibile constatare l'appartenenza a una delle due specie.
Alcune persone ritengono di essere riusciti ad avvistare persino dei "puma melanici", varianti con il mantello nero del puma di montagna (Puma concolor) del Nord America. Di questi avvistamenti, però, non ci sono reali prove fotografiche o fisiche, ma solo storie e racconti.
Giaguari melanici
Nei giaguari la mutazione che dona loro il mantello scuro è dominante. Questo significa che possono nascere giaguari neri anche se solo uno dei due genitori è portatore del gene melanico e pertanto c'è una maggiore possibilità di poterne avvistare uno. I giaguari sono i più grossi felidi americani e i maschi possono arrivare anche a pesare oltre i 130 chili con una lunghezza media che può variare da 1,12 a 1,85 metri.
L'animale è diffuso principalmente nel bacino amazzonico, anche se originariamente il suo areale si estendeva fino all'America Centrale. Vedere un esemplare nel suo habitat originale è un'esperienza mozzafiato: persi nelle fitte foreste tropicali, preferibilmente vicino ai fiumi dei bassopiani, dove c'è più riparo e maggiore abbondanza di prede, potremmo scorgere il grande felino sonnecchiare in attesa del momento giusto per cacciare. Spostandoci in Argentina, però, il terreno diventa più arido e brullo e in quei luoghi i giaguari preferiscono stare lontano il più possibile dai grandi spazi aperti, preferendo rifugiarsi in canneti o piccoli boschetti.
Sfortunatamente da sempre la sua forma melanica è stata utilizzata spesso come attrazione turistica in cattività ed è stata allevata selettivamente per decenni con questo scopo. Rispetto ai leopardi sono più piccoli e leggeri, le macchie sono ancora visibili e formano delle rosette con dei puntini all'interno.
Leopardi melanici
Nei leopardi la mutazione è recessiva per cui solo quando i due genitori possiedono il gene che codifica per il mantello nero alcuni cuccioli presenteranno questa caratteristica. Questo felino presenta solitamente un manto fulvo costellato da rosette che però si distinguono da quelle del giaguaro poiché sono più piccole e con una distribuzione più fitta.
È un animale piuttosto solitario ed è ampiamente diffuso in Africa e in Asia sud-orientale in numerosi tipi di ecosistemi. Uno dei principali problemi per la sua conservazione è la frammentazione degli habitat in cui vive e il bracconaggio. Una bassa popolazione, poi, significa anche una minore probabilità di incontrare un potenziale partner per l'accoppiamento e dato che hanno un grande areale la probabilità che due individui di sesso opposto e disponibili all'accoppiamento si incontrino diminuiscono ancora. Per questo motivo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) li ha classificati come specie vulnerabile.
Questo meraviglioso animale vive nelle forestate della Cina sudoccidentale, della Birmania, in Assam e in Nepal, ma anche in diverse regioni dell'India meridionale. Alcuni esemplari melanici sono stati ritrovati addirittura sull'isola di Giava e nella parte meridionale della penisola malese, dove sono persino più numerosi delle varianti non melaniche. Leopardi neri sono presenti anche in Africa, ma gli avvistamenti accertati sono pochi.