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21 Luglio 2021
14:10

La pancreatite nel cane: sintomi, cause e cura

La pancreatite è l'infiammazione del pancreas. I sintomi nel cane includono vomito, diarrea, dolore addominale ed un atteggiamento detto "a preghiera". È una malattia grave, per la quale bisogna subito ricorrere alle cure del medico veterinario, ma che può in molti casi avere un evoluzione benigna.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale

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Il pancreas è una ghiandola localizzata nell’addome, che svolge diverse funzioni. La pancreatite è l'infiammazione della ghiandola, che risulta in una sintomatologia gastroenterica con ripercussioni generali sull’organismo. I segni clinici nel cane non sono sempre specifici ed includono vomito, diarrea, dolore addominale ed un classico atteggiamento detto "a preghiera". E’ una malattia importante, per la quale bisogna subito ricorrere alle cure del medico veterinario, ma che può in molti casi avere un evoluzione benigna.

Che cos'è il pancreas e come funziona

Il pancreas è una ghiandola a funzione principalmente esocrina annessa all’apparato digerente, composta anatomicamente da una porzione detta corpo ed un lobo destro e sinistro. E' situata nell'addome del cane ed è in rapporti con il piccolo intestino, il colon e lo stomaco. Secerne un succo detto succo pancreatico, che si riversa nel piccolo intestino favorendo la digestione. Il succo pancreatico è composto da bicarbonato, lipasi (enzima che aiuta a digerire i grassi) e tripsinogeno (enzima che aiuta a digerire le proteine). Una parte del pancreas svolge funzioni endocrine. Cellule endocrine del pancreas formano le cosiddette Isole di Langherans, ovvero aggregati di cellule che secernono ormoni (insulina e glucagone) che regolano i livelli di zuccheri nel sangue e il metabolismo corporeo. Dunque, le funzioni del pancreas sono vitali.

Che cos'è la pancreatite

La pancreatite è l’infiammazione del pancreas e può avere un decorso acuto oppure cronico. La pancreatite acuta può consistere in un semplice edema della ghiandola oppure avere un aspetto emorragico più grave. L'infiammazione della ghiandola determina il passaggio degli enzimi digestivi nella cavità addominale, causando danni secondari agli altri organi e ghiandole associate all'apparato digerente. L'attivazione della tripsina, oltre a provocare microtrombosi fino alla coagulazione intramuscolare disseminata, induce anche forte infiammazione e tendenza all'emorragia. La lipasi libera nell'addome e nei tessuti circostanti può indurre necrosi. La liberazione degli enzimi pancreatici nell'addome può portare a peritonite. In alcuni casi i cani che si riprendono da un episodio acuto possono continuare ad avere attacchi ricorrenti della malattia, che viene quindi chiamata pancreatite cronica o recidivante.

Cause della pancreatite nel cane

Non esiste una causa definita di pancreatite nel cane, sia essa acuta o cronica. Molti sono i fattori di rischio: una dieta ricca di grassi, l’abitudine a cibarsi in maniera disordinata, obesità, ipotiroidismo (o altre malattie endocrine), farmaci (es. furosemide, aziatropina, bromuro di potassio, fenobarbital), traumi dell’addome. Tutte le cause di stasi del secreto pancreatico per ostruzioni, tumori, fibrosi o altro sono potenziali cause di pancreatite. In alcuni casi, si sospetta una predisposizione genetica. Alcune razze pare che abbiano un maggior rischio di sviluppare la pancreatite, come gli Schnauzer nani con iperlipoproteinemia idiomatica ed alcune razze toy e terrier più piccole.

Sintomi della forma acuta e cronica

I sintomi più comuni della pancreatite acuta nel cane sono: dolore addominale, vomito, diarrea, letargia, diminuzione dell’appetito. Durante un attacco acuto di pancreatite, l’animale assume una posizione a “preghiera”, con le zampe e la testa rivolte verso il basso e l’addome ed il treno posteriore in alto. Talvolta la pancreatite può insorgere in maniera iperacuta, con grave shock e morte dell’animale. In caso di pancreatite cronica, la sintomatologia si ripresenta ad ogni episodio.

Diagnosi di pancreatite e test della lipasi

Oltre alla sintomatologia clinica, il medico veterinario può riscontrare un aumento dei globuli bianchi, che però non è specifico, e soprattutto un aumento dei livelli degli enzimi pancreatici nel sangue,  che è il criterio più utile ai fini diagnostici. L'aumento della lipasi, enzima prodotto dal pancreas che facilita la digestione dei grassi, aumenta notevolmente nel sangue a seguito di pancreatite e dunque viene considerato uno dei test più utili ai fini della diagnosi.

Bisogna però fare attenzione perché esistono due diverse forme di lipasi che si possono titolare nel sangue. Una detta  lipasi-DiG che si differenzia dalla lipasi DGGR.  La prima misura l'attività lipasica totale visto che una piccola attività lipasica si riscontra anche nel  fegato ed altri tessuti.  La lipasi DGGR misura esclusivamente l'attività lipasica riconducibile al pancreas e dunque è un indicatore migliore ai fini della diagnosi. I valori normali in cani sani della lipasi DGGR sono < 120U/L.

E’ possibile condurre uno studio radiografico che può rilevare cambiamenti associati all'infiammazione, specialmente nella forma emorragica grave. L’ecografia spesso è indicativa per una diagnosi di infiammazione pancreatica o peritonite locale causata da questa condizione.

La diagnosi definitiva di pancreatite nel cane è istologica, ma non sempre è possibile questo approccio.

Come si cura la pancreatite in un cane?

Nelle forme lievi di pancreatite si trattano i sintomi con farmaci appropriati per limitare la sintomatologia. Dunque, si consiglia somministrazione di liquidi per via parenterale e farmaci analgesici per il trattamento del dolore. La terapia per il trattamento delle forme lievi può essere effettuata anche a domicilio. Se è presente vomito bisogna trattare l'animale con farmaci antiemetici per poi ripristinare una dieta povera di grassi. Se l'animale non vomita, si può anche alimentare, ma sempre con una dieta povera di grassi e proteine. Nei casi gravi con andamento iperacuto è necessaria l'ospedalizzazione monitorando accuratamente l'animale. I soggetti obesi affetti da pancreatite devono poi seguire un regime dietetico opportuno.

Dalla pancreatite si guarisce?

In casi non gravi, la pancreatite si risolve in maniera benigna nel giro di pochi giorni. Tuttavia, episodi gravi o ripetuti di pancreatite, possono determinare insufficienza pancreatica esocrina che può essere trattata con la somministrazione giornaliera di un sostituto in polvere degli enzimi. Un' altra possibile complicanza è  il diabete mellito nel caso si sia verificata una distruzione massiva della porzione endocrina del pancreas. Purtroppo, in alcuni casi la pancreatite può avere un esito mortale.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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