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27 Maggio 2022
12:28

La nuova vita di Jigen, il Pitbull dato alle fiamme in Campania: «Un simbolo della lotta al maltrattamento animale»

A novembre il Pitbull Jigen era stato trovato legato a un palo lungo una strada di Giuliano, in Campania, con il corpo coperto di ustioni. Oggi vive con Maurizio Lombardi Leonardi, che ha deciso di adottarlo e farne un simbolo della lotta al maltrattamento animale.

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Maurizio Lombardi Leonardi con Jigen
Maurizio Lombardi Leonardi con Jigen

Quando lo hanno soccorso, lo scorso novembre, aveva ustioni su oltre il 90% del corpo, e la sua vita era appesa a un filo. A distanza di sei mesi Jigen, il Pitbull dato alle fiamme a Giugliano, in Campania, si è quasi completamente ristabilito, e ha iniziato la sua nuova vita a Roma: ad adottarlo è stato Maurizio Lombardi Leonardi, responsabile Dipartimento Nazionale Tutela e Benessere Degli Animali del movimento civile Rinascimento di Vittorio Sgarbi.

«A novembre sono stato informato di quanto era successo a Jigen – racconta Lombardi Leonardi a Kodami – I volontari che lo avevano trovato avevano bisogno di una mano per raccogliere fondi per le sue cure e far conoscere la vicenda, visto che c’era tra l’altro un indiziato per l’accaduto. Ho collaborato per velocizzare la raccolta, ma la storia di Jigen mi ha colpito al cuore e ho deciso di adottarlo».

Jigen era stato trovato legato a un palo lungo una strada di Giuliano con il corpo coperto di ustioni. Qualcuno aveva deciso di liberarsi di lui in modo atroce, ma l’intervento tempestivo dei volontari e l’impegno dei veterinari della clinica veterinaria Vet Village di Napoli gli hanno salvato la vita: un mese dopo il ricovero è stato dimesso, e pur avendo davanti un lungo percorso riabilitativo a livello fisico ed emotivo medici e volontari hanno iniziato a guardare con un po’ più di ottimismo al suo futuro.

«Le sue cure sono costate quasi 10.000 euro, ma la colletta lanciata per aiutarlo ha avuto un grande riscontro – conferma Lombardi Leonardi – Nel frattempo una delle volontarie che lo aveva seguito ha deciso di adottarlo temporaneamente tramite cessione dallo pseudoproprietario, e Jigen è andato in stallo. Sapevo che non avrebbe potuto rimanere a casa della volontaria, e ho deciso di farmi avanti e di adottarlo».

Nel futuro di Jigen incontri con bambini e ragazzi

Lombardi Leonardi ha iniziato un percorso con volontari, educatori e veterinari, e a maggio Jigen è arrivato nella sua nuova casa: «È un cane eccezionale – conferma a Kodami Lombardi Leonardi – Ho un bambino di due anni e mezzo e uno di cinque, e con loro è fantastico. Ha bisogno di molto amore, ma lui ricambia in tutto e per tutto. Conosco molto bene la razza, e so perfettamente che Jigen è finito nelle mani sbagliate. Sospetto che sia stato sottoposto a quella tortura perché non corrispondeva ai canoni di chi lo aveva preso, che abbiano provato a fargli fare cose terribili. Nonostante questo, e nonostante quello che ha passato, è un cane meraviglioso. Stiamo continuando il nostro percorso insieme e sono certo che migliorerà sempre di più».

Nel frattempo le indagini per rintracciare l'aguzzino di Jigen sono arrivate alla conclusione: «Grazie ad una splendida e proficua collaborazione con le forze dell'ordine, il colpevole è stato individuato e a breve inizierà il processo. Spero che questo individuo possa prendere il massimo della pena, che sarà sempre poco per il reato che ha commesso».

Tra gli obiettivi di Lombardi Leonardi c’è quello di farsi aiutare da Jigen a spiegare, soprattutto ai più giovani, l’importanza di rispettare e tutelare gli animali: «Vorrei che diventasse una sorta di testimonial di cosa significa il maltrattamento animale, la sua storia è molto importante – spiega – Che io sappia è uno dei pochissimi, se non l’unico, cane sopravvissuto pur avendo il corpo quasi interamente ricoperto di ustioni. Non appena sarà possibile cercherò di andare con Jigen nelle scuole per parlare di questi temi, affiancato da istruttori cinofili, veterinari e comportamentalisti. È molto importante sensibilizzare soprattutto i più giovani, che spesso si ritrovano a gestire o condurre questi cani senza avere la minima esperienza. I bambini e i ragazzi sono come spugne, assorbono i nostri messaggi positivi e negativi: è più facile lanciare messaggi negativi, io voglio invece diffondere un messaggio di amore e rispetto».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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