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23 Dicembre 2021
13:28

La neve si illumina nell’Artico russo, merito di un piccolo crostaceo bioluminescente

Dei piccoli animali marini bioluminescenti hanno illuminato di blu la neve nei pressi di una remota stazione di ricerca sulle rive del Mar Bianco. Lo spettacolo di luci è merito di un piccolissimo crostaceo copepode, il Metridia longa.

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Una passeggiata notturna nel remoto e gelido Artico russo si è magicamente trasformata in uno spettacolo di luci blu sul candido manto di neve. È accaduto sulle rive del Mar Bianco, nei pressi della sperduta White Sea Biological Station, un centro di ricerca sulla vita marina.

La biologa Vera Emelianenko è rimasta senza parole quando la neve sotto i suoi scarponi ha iniziato a illuminarsi come un albero di Natale. Con lei quella notte c'erano altri biologi della stazione e anche due cani, uno Schnauzer Gigante e un Irish Soft Coated Wheaten Terrier, tutti rimasti incantati da quello spettacolo luminoso. Ma cosa c'era dietro quelle piccole luci brillanti tra la neve? Una minuscola creatura marina portata dal mare.

La ricerca del "colpevole"

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La neve si illumina sotto i piedi dei ricercatori. Foto di Alexander Semenov, White Sea Biological Station

Mentre il resto dello staff del centro di ricerca accorreva per assistere allo spettacolo, i cani continuavano a correre tra il ghiaccio lasciandosi dietro una spettacolare scia luminosa. La neve si accedeva a ogni passo, salto o tocco e i ricercatori hanno passato quasi due ore a "giocare" calpestando il terreno. Passato lo stupore iniziale bisognava però indagare, così Emelianenko ha raccolto alcuni campioni di neve da portare in laboratorio.

Sotto la luce del suo stereomicroscopio la biologa non ci ha messo molto a identificare l'autore dello spettacolo luminoso. Tra il fango e il ghiaccio nella capsula di Petri c'erano tantissimi minuscoli crostacei copepodi che si illuminavano di una debole luce blu appena venivano toccati. Questa potrebbe essere la prima vera documentazione accertata dietro la neve luminosa dell'Artico, fenomeno più volte osservato ma che non è stato mai studiato prima in maniera approfondita.

Chi sono i copepodi?

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Un minuscolo copepode fotografato al microscopio

I copepodi sono piccolissimi crostacei simili a gamberetti che si trovano all'interno del cosiddetto zooplancton, l'insieme di tutti gli animali marini più piccoli che si lasciano trasportare – per lo più in maniera passiva – dalle correnti marine. Più precisamente la specie protagonista di questa storia si chiama Metridia longa, vive nelle acque gelide del circolo polare artico ed lungo al massimo appena 4,2 millimetri. I copepodi sono una componente fondamentale per gli ecosistemi marini, perché insieme agli altri organismi che formano lo zooplancton, tengono in piedi l'intera piramide trofica.

In un modo o nell'altro li mangiano quasi tutti gli altri animali marini, chi direttamente e chi invece attraverso una serie rocambolesca di predazioni a catena della serie "pesce grande mangia pesce piccolo", che parte dal piccolo copepode e arriva fino ai giganteschi cetacei. Di solito durante il giorno questi piccoli crostacei se ne stanno lontani dalla superficie, vivendo intorno ai 90 metri di profondità. Di notte però compiono delle migrazioni verticali verso la superficie ed in questa occasione che probabilmente le forti correnti e le maree li hanno portati sulla riva.

Come fanno i copepodi a illuminarsi?

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I copepodi illuminano la neve nei pressi della stazione. Foto di Alexander Semenov, White Sea Biological Station

La luce blu emessa da questi piccoli crostacei è chiamata bioluminescenza ed è simile a quella emessa dalle lucciole, da alcuni pesci abissali e altri animali luminosi. La maggior parte della bioluminescenza viene prodotta quando una piccola molecola che immagazzina energia, chiamata luciferina, viene ossidata. La luciferina produce però un bagliore molto debole e fisso ma si combina con l'enzima luciferasi la reazione viene amplificata e quel bagliore diventa un'esplosione di luce intermittente.

Non è molto chiaro però il motivo per cui Metridia longa e altri copepodi si illumino. Apparentemente l'accensione avviene solo quando gli animali vengono toccati direttamente, per cui secondo alcuni ricercatori potrebbe essere una curiosa strategia difensiva per cercare di distrarre eventuali predatori, che stupidi dalla luce improvvisa potrebbero lasciarli in pace una volta afferrati. Qualsiasi sia la ragione si tratta però senza dubbio di uno degli spettacoli più belli e affascinanti che la natura e la biodiversità sono in grado di mettere in scena.

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