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13 Dicembre 2022
13:55

La Neuralink di Elon Musk è sotto indagine per maltrattamento sugli animali

La Neuralink, co-fondata da Elon Musk, è sotto indagine per maltrattamento sugli animali. Sarebbero oltre 1.500 gli animali uccisi dal 2018 ad oggi nei laboratori dell'azienda.

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Il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ha aperto un'indagine sulle possibili violazioni della legge sul benessere degli animali da parte dell'azienda Neuralink, co-fondata da Elon Musk, imprenditore patron di Tesla e Twitter.

Allo scopo di sviluppare un microchip celebrale, capace di mettere in comunicazione cervello e macchina, i ricercatori avrebbero ucciso circa 1.500 animali. Si tratta di scimmie, pecore, maiali, oltre a topi e ratti su cui sono state testate le tecnologie di Neuralink dal 2018 a oggi.

Solo pochi mesi fa Musk nel corso di un evento di auto promozione aveva annunciato che l'azienda stava per passare dalle scimmie alle persone, e aveva già redatto la documentazione necessaria per iniziare la sperimentazione clinica sull'uomo alla Food and Drug Administration, l'ente regolatore per i dispositivi medici negli Stati Uniti.

Per arrivare vicini a realizzare questo proposito, però, è stato richiesto un altissimo numero di vite. Secondo la denuncia già presentata dall'associazione Physicians Committee for Responsible Medicine (Pcrm) sono state uccise almeno 15 scimmie solo nelle fasi finali della sperimentazione del chip ideato da Musk.

I medici e gli scienziati che fanno parte del Pcrm hanno realizzato un dossier in cui hanno provato a dare voce alle scimmie uccise raccontando le loro storie. «I dipendenti di Neuralink hanno praticato fori nel cranio dei macachi rhesus e impiantato dispositivi che spesso si sono rotti o hanno causato gravi infezioni – hanno dichiarato dal Pcrm – Non hanno seguito il loro protocollo, il che ha fatto sì che almeno una scimmia soffrisse di emorragia cerebrale e di vomito così forte da sviluppare ulcere nell'esofago prima di essere uccisa».

Tra le vittime di cui gli attivisti hanno ricostruito la storia c'è la scimmia n. 21. Un macaco che aveva 7 anni quando è morta nel 2018 nei laboratori dell'Università della California, dove la Neuralink ha condotto i suoi esperimenti fino al 2020. Durante un intervento al cervello le è stata praticata un'incisione lungo il lato della testa e tagliato il muscolo sottostante. Il chirurgo però avrebbe usato una colla chirurgica non approvata per l'uso in un intervento del genere, e è nota per la sua tossicità.

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La scimmia 21 aveva 7 anni quando è stata operata nei laboratori californiani

Questo episodio, insieme agli altri denunciati dall'associazione, hanno condotto gli ispettori del Dipartimento dell'Agricoltura a iniziare una indagine a carico della Neuralink. In particolare, sarebbe stato violato l'Animal Welfare Act, la principale legge federale degli Stati Uniti che regola il trattamento degli animali nella ricerca.

I deputati statunitensi Adam Schiff ed Earl Blumenauer hanno inviato una lettera al Dipartimento dell'Agricoltura per sollecitare l'agenzia a esercitare un'adeguata supervisione su quanto avvenuto nei laboratori della società californiana proprio in violazione delle normative: «Secondo quanto riferito – scrivono i deputati – a seguito delle pressioni esercitate da Musk è stato accelerato in modo irresponsabile lo sviluppo dei prodotti dell'azienda a scapito della sicurezza degli animali. L'Animal Welfare Act richiede chiaramente un certo standard di cura nei confronti degli animali presso le strutture di ricerca, tra cui la riduzione al minimo del dolore e dell'angoscia e la considerazione di alternative alla sperimentazione animale».

Musk è noto per le sue iniziative imprenditoriali a dir poco visionarie. Nel 2016 sosteneva che la sua Space X avrebbe portato le persone su Marte nel 2025. Nel 2022 però aveva posticipato il traguardo al 2029. Ad ogni mirabolante annuncio dell'imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense seguono importanti fluttuazioni in borsa delle sue aziende, e una grande quantità di articoli che contribuiscono a tenere viva la sua fama nonostante non sia andato su Marte.

Lo stesso meccanismo è stato usato anche per Tesla, e per la sua creatura più recente: il social network Twitter. E lo stesso è avvenuto per l'interfaccia celebrale sviluppata da Neuralink, Musk aveva dichiarato che il suo chip permetterà alle persone paralizzate di tornare a muoversi, o ai ciechi di recuperare la vista. In nome di questo orizzonte possibile, circa 1.500 vite animali sacrificate sono state sacrificate.

Una contraddizione che era stata rilevata negli anni Ottanta da uno dei padri dell'Animal Welfare Act, il filosofo statunitense Bernard Elliot Rollin. Nel saggio "Animal rights e human morality" Rollin aveva sottolineato come in presenza dello spettro di malattie incurabili o fortemente invalidanti si tendesse a sorvolare sistematicamente sui problemi etici legati alla sperimentazione animale per la ricerca medico-scientifica.

«Quanta parte della ricerca medica è legittimata solo dal mito, con poca coerenza e difendibilità teorica?», si chiedeva Rolline nel 2006. Dopo 16 anni, lo scandalo Neuralink dimostra che la questione etica è ancora attuale, nella Silicon Valley e non solo.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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