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23 Gennaio 2024
11:26

La motivazione cinestesica

La motivazione cinestesica è il puro piacere di fare movimento per il gusto di farlo. Come ogni motivazione ci racconta qualcosa del soggetto e, in questo caso, ci dice che ama correre, saltare e rotolarsi.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La motivazione cinestesica è il piacere, il desiderio e il bisogno di fare movimento. Come ogni altra motivazione caratteristica dei cani, funge da indizio per aiutarci a sapere quali saranno le azioni e le attività che il nostro compagno sarà portato a compiere all'interno di un contesto.

Conoscere e riconoscere tutte le motivazioni aiuta anche durante la fase dell'adozione, perché ci permette di intravedere quali comportamenti sarà portato a mettere in atto il soggetto all'interno di un determinato contesto. Inoltre scoprire le passioni, i bisogni e i desideri del cane con cui viviamo è un ottimo punto di partenza per costruire una relazione solida e adeguata alle esigenze di entrambi.

Come riconoscere la motivazione cinestesica

La motivazione cinestesica spinge il cane a muoversi per il puro piacere di farlo. Un cane che manifesta questa tendenza ama camminare, correre e trotterellare a prescindere dal luogo in cui si trova. Salta, si rotola e si arrampica perché gli piace farlo, soprattutto dopo un periodo più o meno prolungato di immobilità.

Non bisogna confonderla con altre motivazioni che possono spingere al movimento come ad esempio quella perlustrativa che porta il cane a correre in giro con l'intento di mappare il territorio e non solo con il puro desiderio di muoversi. Ciò nonostante può accadere che proprio per la gioia di poter correre, il cane abbini al suo comportamento anche il piacere di inseguire un oggetto (motivazione predatoria) oppure che si lanci in un gioco competitivo (motivazione competitiva).

Le corse matte, oppure il classico comportamento del cane che "mette il turbo", può essere anche determinato da uno scarico di tensione dopo un momento di staticità, dopo un periodo passato nel box di un canile oppure dopo aver affrontato un'esperienza complessa come ad esempio un pomeriggio dal veterinario, facendo del proprio meglio per mantenere la calma nonostante le emozioni legate alla paura e lo stress. Le motivazioni, infatti, rappresentano anche le strade che il cane sceglie per fuggire dalla frustrazione.

Le razze "esperte" di motivazione cinestesica

La motivazione cinestesica, di fatto, è presente in ogni cane sebbene sia sviluppata con volumi diversi e si manifesti con frequenze diverse.

I cani che si mostrano più spesso gioiosi di poter fare movimento sono soprattutto gli individui giovani (indipendentemente dalla razza) e i cani appartenenti a razze (o mix di razze) a cui per secoli, per diversi motivi, abbiamo chiesto di essere ottimi corridori.

Tra questi vi sono ovviamente i levrieri e i cani primitivi, il cui mondo si basa proprio sulla voglia di muoversi e correre, saltare e scattare. Anche i cani da conduzione delle greggi sono grandi amanti delle corse e, tra tutti, il più noto è il Border Collie e anche l'Australian Shepherd.

Pure i retriever e i segugi amano fare movimento per il puro piacere di mettere in atto la motivazione cinestesica, oltre che per recuperare oggetti da riportare indietro (motivazione sillegica) e per cercare le prede in movimento durante le attività venatorie (motivazione di ricerca).

Nella loro mente

Il mondo fuori dalla porta è un enorme universo di opportunità. Il cane che ha il desiderio di mettere in atto questa motivazione è alla ricerca di spazio e, se vive una relazione piacevole con il suo umano, non vede l'ora di poter condividere una corsa o anche un sentiero pieno di ostacoli (come scalini, muretti o parti di tracciato strette, in cui mettere in atto le proprie doti in fatto di equilibrio).

Quando si sta fermi ci si annoia e proprio per questo motivo i cani particolarmente cinestesici tendono a cercare l'attenzione di altri soggetti con attitudini simili: per poter condividere attività in linea con i propri bisogni e desideri.

Come giocare con la motivazione cinestesica

La prima cosa che salta alla mente per condividere con il proprio cane un momento legato alla motivazione cinestesica è una corsa l'uno affianco all'altro ma non dobbiamo pensare che sia tutto qui.

Si possono infatti pensare percorsi ad ostacoli da affrontare insieme e, in caso di difficoltà, può essere il pet mate ad aiutare a superare "le insidie" in modo da sviluppare in maniera collaterale anche la motivazione collaborativa.

La mobility e l'agility possono essere attività da fare insieme ma l'obiettivo deve sempre rimanere quello del divertimento di entrambi e non deve sfociare in un'ossessione abbinata alla motivazione competitiva e a livelli di attivazione emozionale (arousal) sempre molto elevati.

Come tutte le motivazioni, infatti, l'equilibrio interiore del soggetto richiede anche la capacità di pensare ad altro, quindi il consiglio è quello di affiancare a queste attività anche giochi che permettano al cane di sviluppare altri desideri, altre ambizioni e altre spinte.

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Le motivazioni sono tendenze che portano a mettere in atto determinate azioni, rivolgersi a specifici target e raggiungere certi obiettivi. Per quanto riguarda il cane esiste un elenco (incompleto e in costante evoluzione) di queste disposizioni innate, che si sviluppano poi in maniera fortemente individuale in ogni soggetto. 

Conoscere e riconoscere le motivazioni è uno strumento importante sia per strutturare una relazione profonda con il proprio cane, sia per essere in grado di riconoscere i soggetti più adatti, in fase di adozione, alla vita che si conduce. Questo vale sia per i cani di razza, sia per i meticci, che spesso hanno una personalità più misteriosa.

Attraverso la selezione delle razze, infatti, nei secoli abbiamo fatto in modo di prediligere interessi, bisogni e passioni dei cani che avevamo accanto, basandoci sui ruoli che dovevano assumere per noi. I cani da caccia hanno quindi ottime dote perlustrative e una motivazione predatoria spiccata. I cani da protezione delle greggi, invece, hanno sviluppato maggiormente la motivazione protettiva e territoriale. 

Ciò che rende davvero soddisfatto un soggetto, però, è l'equilibrio motivazionale, ossia la capacità di attingere a quanti più interessi e passioni per interfacciarsi con il mondo e rifuggire la frustrazione. 

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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