Judy, la scimpanzé (Pan troglodytes) più anziana d'Europa, è morta al Parco Natura Viva a Bussolengo l'11 agosto dopo essersi accasciata sotto un albero. Judy aveva 49 anni e, come ogni mattina, era uscita nel reparto esterno alimentandosi e riparandosi all'ombra. Purtroppo però, nonostante tutto sembrava scorrere normalmente, non fu una mattina come tutte le altre: Judy ha fatto giusto in tempo a salutare Davidino, il maschio alfa, che le è andato incontro e l'ha invogliata a fare una breve passeggiata. Si è poi stesa sotto un albero e alle 9:32 ha definitivamente chiuso gli occhi.
Il gruppo saluta Judy, fondatrice della colonia storica del parco
Judy, nata del 1972 e con problemi alla vista dovuti alla vecchiaia, è stata la fondatrice della colonia storica del parco e il forte legame sociale che aveva nei confronti degli altri membri del gruppo spiega la loro reazione alla sua morte. Il gruppo è stato infatti particolarmente silenzioso dopo essersi accorto della dipartita di Judy e uno scimpanzé, Tommy, incredulo, ha tentato di svegliarla strattonandola. Il suo comportamento ha richiamato l'attenzione degli altri membri che, pensando fosse in atto un'aggressione, l'hanno allontanato. Tommy però non si è perso d'animo e, trascinandola per una gamba, l'ha condotta all'interno di una grotta. Dopo poco il gruppo ha trascinato il corpo verso l'etologa del parco, che si trovava proprio lungo il sentiero, come per chiederle aiuto. A quel punto uno dei keeper ha fatto rientrare tutti gli individui nei reparti interni ed è stato lo stesso Tommy a non abbandonare il corpo ma condurlo dentro con lui.
Gli scimpanzé sono consapevoli della morte?
La reazione degli scimpanzé nei confronti di Judy è molto interessante e fa pensare che abbiano un qualche tipo di consapevolezza della morte dell'altro, ledendo così sempre di più il confine che separa l'uomo dalle altre specie. D'altronde non è la prima volta che gli scimpanzé mostrano uno stato di silenzio e calma di fronte a un membro deceduto del proprio gruppo.
È stato infatti documentato il comportamento di un gruppo di scimpanzé che vive in un parco-safari in Gran Bretagna le ore precedenti e successive alla morte di una femmina anziana. Gli individui sembravano infatti prendersi cura di lei, in maniera calma e silenziosa, e prestarle particolarmente attenzione, groomandola, un atto di toelettatura che ha anche un valore affiliativo, e accarezzandola prima della sua dipartita. Dopo la morte invece l'hanno ispezionata come per controllare se avesse ancora segni vitali, dopodiché se ne sono andati via tutti, tranne la figlia che è rimasta a vegliare il corpo tutta la notte. Per giorni hanno poi evitato di dormire nel luogo dove l'anziana è deceduta, mostrando così che la consapevolezza della morte in questa specie potrebbe essere molto sviluppata.
Un'altra ricerca invece, condotta nella comunità di scimpanzé nella riserva di Bossou, in Guinea, e pubblicata successivamente su Current Biology, ha mostrato due madri che hanno trasportato e curato i figli deceduti per settimane dopo la loro morte, lasciandoli poi andare gradualmente. Queste osservazioni dimostrano che gli scimpanzé sembrano essere in grado di capire la morte, ma non solo: le reazioni sono diverse rispetto al ruolo sociale dell'individuo morto o all'età di questo, alla cui morte possono quindi associare un'importanza diversa.
Il lutto nelle specie non umane
Nonostante la consapevolezza della morte in specie non umane sia sempre stato oggetto di discussione, sta crescendo l'evidenza scientifica a riguardo. Il primatologo olandese Frans de Waal infatti sostiene che molte specie animali sono consapevoli, ed è possibile vederlo chiaramente, che quando un individuo muore non lo rivedranno più. D'altronde molti animali hanno anche dei veri e propri rituali che mettono in atto dopo la dipartita di un individuo: gli elefanti ad esempio possono coprire con terra o rami il corpo del defunto, mentre i corvi americani (Corvus brachyrhynchos) evitano di tornare nel luogo dove è morto un altro individuo. Ulteriori studi etologici potranno chiarire ancor di più come gli animali acquisiscono questa consapevolezza e quali sono i comportamenti che mettono in atto.