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26 Luglio 2024
11:18

La medusa “uovo fritto” si chiama in realtà Cassiopea mediterranea: è in Italia da sempre ed è innocua

La medusa Cotylorhiza tuberculata, detta "uovo fritto", è presente in Italia da sempre. Si tratta di una specie autoctona del Mediterraneo, innocua per gli esseri umani e vitale per gli ecosistemi marini, contrariamente ai recenti articoli sensazionalistici.

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In queste ore, diversi media hanno riportato con sensazionalismo il presunto arrivo in Italia della medusa "uovo fritto". Alcuni articoli hanno addirittura suggerito che questa specie stia invadendo i nostri mari per la prima volta, alimentando un mix di allarmismo e curiosità. In realtà, l'animale in questione, il cui vero nome è Cassiopea mediterranea (Cotylorhiza tuberculata) è una specie autoctona del Mar Mediterraneo e non rappresenta alcuna minaccia né per l'ambiente né per gli esseri umani. In Italia c'è sempre stata ed è tra le meduse più comuni e facili da avvistare.

Cotylorhiza tuberculata è una medusa appartenente alla famiglia Cepheidae, facilmente riconoscibile per il suo aspetto unico che ricorda secondo alcuni un uovo fritto, o almeno così viene comunemente chiamata in inglese. La sua ombrella, di colore giallo-arancio, presenta infatti un rigonfiamento centrale bianco, simile a un tuorlo, mentre i margini sono bordati di tentacoli blu e bianchi. Questa medusa ha una dimensione media di 20-35 cm di diametro, ma può raggiungere persino i 40 cm, rendendola quindi una delle più grandi e appariscenti di tutto il Mediterraneo.

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A differenza di molte altre specie, la Cassiopea è considerata completamente innocua per l'uomo, poiché le sue "punture" sono piuttosto deboli e generalmente non causano irritazioni sulla pelle, a meno che non si è soggetti particolarmente sensibili. Vive principalmente nelle acque calde e costiere del Mar Mediterraneo, in particolare nel Mar Adriatico. Durante i mesi estivi, anche in base alle correnti, è possibile avvistarla in grandi numeri nelle baie e nelle lagune, dove trova condizioni ottimali per la sua riproduzione, che a volte avviene in massa, un fenomeno noto come "bloom".

Si nutre principalmente di plancton e piccoli organismi marini e grazie alla sua capacità di ospitare alghe simbionti (zooxantelle) nei suoi tessuti, può anche ottenere energia attraverso la fotosintesi, un fenomeno simile a quello che avviene nei coralli. Questo rende Cotylorhiza tuberculata particolarmente adattabile a diverse condizioni ambientali. Contrariamente a quanto potrebbe suggerire la cronaca di queste ore, la Cassiopea mediterranea svolge anche un ruolo fondamentale per la salute e le dinamiche degli ecosistemi marini.

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I suoi tentacoli offrono spesso rifugio e protezione a numerosi pesci giovani e altri piccoli organismi, contribuendo a sostenere la biodiversità degli ecosistemi costieri. Inoltre, le sue abitudini alimentari aiutano a mantenere sotto controllo le popolazioni di plancton, prevenendo ulteriori squilibri nell'ecosistema. La presenza di Cotylorhiza tuberculata nelle acque italiane non è quindi un fenomeno recente, né inusuale. Questa specie è parte integrante della fauna marina mediterranea da tempo immemore.

Le notizie che la descrivono come una "nuova arrivata" sono quantomeno fuorvianti e spesso frutto di una scarsa conoscenza naturalistica. È, tuttavia, importante educare il pubblico sulla reale natura di questa medusa, evitando inutili allarmismi. La Cassiopea mediterraneo non rappresenta una minaccia per l'essere umano e svolge invece un ruolo importante per i già minacciati ecosistemi marini. La medusa "uovo fritto" altro non che è una splendida rappresentante della biodiversità del Mare Nostrum.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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