La martora (Martes martes), anche detta martora eurasiatica, è un mammifero carnivoro della famiglia Mustelidae e del genere Martes. Vive in tutto il continente europeo ed abita prevalentemente le aree boschive fino a 2300 metri di altitudine. In Italia, è presente dall'arco alpino fino alle zone meridionali della Penisola, comprese le isole maggiori.
La forma del corpo è allungata e ricorda quella degli altri mustelidi, ma la martora presenta un tratto caratteristico che permette di distinguerla dalla faina (Martes foina) e dalla donnola (Mustela nivalis). La macchia sul petto, infatti, in questo caso non è bianca, ma gialla o arancione e inoltre non si estende sotto alla parte superiore del petto.
Sebbene venga definita una specie carnivora, l'alimentazione della donnola in realtà è generalista e oltre a piccoli mammiferi, uccelli (e le loro uova) e rettili, comprende infatti anche la frutta.
Come è fatta la martora
La martora ha una forma slanciata e dimensioni che ricordano quelle di un gatto. La lunghezza, infatti, secondo quanto riportato sul sito del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, varia dai 35 ai 55 centimetri, mentre il peso può superare i 1200 grammi. Gli arti sono piuttosto robusti e dotati di zampe dalle unghie forti e lunghe. Il pelo, in generale, è molto folto e lucente e sulle guance è di una tinta marrone leggermente più chiara rispetto al resto della testa.
Il mantello che ricopre la schiena e gli arti è di colore bruno piuttosto scuro e presenta una macchia sulla gola e sul petto, che spesso è di color giallo, simile a quello del tuorlo di un uovo, o leggermente più chiaro. Questa macchia permette di riconoscere la martora dalla faina, in quanto non si estende fino agli arti. Ciò nonostante, le due specie hanno un aspetto piuttosto simile.
Habitat e distribuzione
La IUCN definisce la martora come una specie "non comune" in Italia, in quanto è strettamente legata alle aree forestale. Proprio sulla chioma degli alberi, infatti, trova riparo dai predatori. L'habitat ottimale è rappresentato da boschi maturi, ma in alcune zone della Pianura Padana sembra essere in espansione.
Dall'arco alpino è presente fino alle zone meridionali della Penisola, comprese le isole maggiori, ovvero Sicilia, Sardegna e Isola d'Elba.
A livello globale, invece, è possibile trovarla nella maggior parte dei paesi europei continentali, fino alla Siberia occidentale (ad Est). A Sud, invece, l'areale arriva fino al Caucaso e, nell'area del Mediterraneo, è presente anche alle Baleari e in Corsica.
Sull'Isola di Menorca, in Spagna, la martora ha dimostrato abitudini più generaliste in fatto di habitat e ciò può essere determinato dall'assenza di predatori, che altrove sono rappresentati dalla lince, dal lupo o dall'aquila reale.
Cosa mangia
La martora è un predatore generalista, si nutre di piccoli mammiferi, di uccelli (e delle loro uova), ma anche di rettili. La sua dieta, inoltre, come dimostrato da uno studio del 2007, condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ecologia dell'Università di Varsavia, è composta in parte anche da frutta, quindi è considerata un animale onnivoro.
La proporzione e la composizione della dieta variano in base alla stagione e alla disponibilità all'interno dell'habitat, inoltre è soggetta a cambi dovuti ai cicli dell'ecosistema. Nel caso in cui aumentino i roditori disponibili, le martore ne aumentano il consumo. Allo stesso modo, però, possono aumentare il consumo di bacche in autunno, prima dell'inizio della stagione invernale.
È stato inoltre rilevato che in alcune zone della Scozia la dieta della martora può includere anche granchi ed echinodermi (un phylum a cui appartengono ricci di mare, stelle di mare e cetrioli di mare).
Gli escrementi della martora sono difficili da riconoscere rispetto a quelli della faina, in quanto hanno entrambi una forma allungata e leggermente spiralata.
Comportamento
La martora è un animale solitario e prevalentemente notturno o crepuscolare. Si muove soprattutto sugli alberi e lo stesso individuo può avere anche più nidi all'interno del suo territorio. Come tana può utilizzare anche fessure tra le rocce o siti precedentemente utilizzati dagli scoiattoli o da uccelli.
I legami tra maschi e femmine sono transitori e, durante il periodo dello svezzamento, può accadere che il maschio la protegga il territorio, sovrapponendo temporaneamente la zona di interesse.
Uno studio condotto in Italia dai ricercatori della Fondazione Ethoikos e pubblicato nel 2016 su Mammal Research ha rilevato una dimensione simile dell'home range dei maschi e delle femmine, fatta eccezione per la primavera, quando le femmine si spostano in un'area ridotta.
Bisogna però osservare che, secondo quanto riportato dal dipartimento di Zoologia dell'Università del Michigan, esiste un'elevata variabilità individuale e geografica nelle dimensioni dell'home range, la cui cui misurazione da parte dei ricercatori, peraltro, non è sempre semplice. Alcune fonti indicano una media di 23 kmq per i maschi e 6,5 kmq per le femmine, altre stimano invece 2,2 kmq per i maschi e 1,5 kmq per le femmine. Sull'isola di Menorca, gli areali sono risultati pari a 0,5 kmq per le femmine e 6,9 kmq per i maschi.
Va inoltre considerato che gli areali autunnali/invernali possono essere più piccoli dell'8-54% rispetto a quelli primaverili/estivi.
La comunicazione intraspecifica avviene attraverso la marcatura olfattiva (per quanto riguarda il territorio) e attraverso vocalizzazioni, in particolare per quanto riguarda la comunicazione dei piccoli con la madre. Lo svezzamento (di 3-5 piccoli) dura circa 8-10 settimane e dopo il terzo mese le giovani martore sono già autonome.
Il periodo della riproduzione è strettamente legato alle condizioni climatiche dell'habitat, come accade per molti altri mustelidi. L'accoppiamento e la fecondazione avvengono nei mesi di luglio e agosto, a cui segue però un periodo in cui l'impianto viene ritardato (circa 7 mesi). La gravidanza ha inizio quando aumenta la luce del sole (verso febbraio) e il parto avviene 30/35 giorni dopo.
La martora e l'uomo
Circolano alcune false credenze che riguardano questa specie. Contrariamente a quanto si sente dire, l'attacco di una martora ai danni degli animali domestici è piuttosto raro.È altrettanto falsa la convinzione che, in seguito all'uccisione della preda, questo mustelide ne recida la carotide per berne il sangue.
Come per molti altri animali notturni, però, sopravvive la convinzione che si tratti di specie pericolose per gli esseri umani. La martora, in realtà, tende a essere elusiva e a non ricercare il contatto con la nostra specie.
In caso di incontro ravvicinato il consiglio è, come sempre, quello di non toccare l'animale e non alimentarlo in alcun modo.
La Martora, è bene ricordarlo, non è cacciabile in Italia ed è inserita tra le specie protette dalla Convenzione di Berna (Allegato II), oltre ad essere elencata in appendice V della direttiva Habitat (92/43/CEE).