video suggerito
video suggerito
18 Aprile 2023
11:00

La madre di Andrea Papi: «Non serve abbattere l’orso». Intanto la Provincia ha depositato i documenti al Tar

La Provincia autonoma di Trento ha depositato i documenti chiesti dal Tar relativi all'ordinanza di rimozione dell'orsa JJ4. Intanto Franca Ghirardini, la madre di Andrea Papi, ha fatto sapere che non desidera l'abbattimento dell'orsa: «Il suo abbattimento non mi ridarà indietro mio figlio».

5.804 condivisioni
Immagine

La Provincia autonoma di Trento ha depositato i documenti chiesti dal Tar relativi all'ordinanza di rimozione dell'orsa JJ4. Lo ha fatto sapere il presidente Maurizio Fugatti chiedendo di «anticipare la camera di consiglio collegiale, fissata nel decreto per l’11 maggio», termine entro il quale il Tar dovrà pronunciarsi nuovamente.

Lo scorso 14 aprile, accogliendo il ricorso presentato dalla Lav, era stato sospeso l’abbattimento di JJ4, l'orsa che ha ucciso il 26enne Andrea Papi mentre correva nei boschi sopra Caldes, in Trentino. Per procedere all'abbattimento del plantigrado è necessaria l'autorizzazione del Ministero dell'Ambiente, sulla base del parere dell'Ispra, ed è proprio quest'ultimo tassello che è mancato durante l'iter decisionale, poiché è stato acquisito solo per le vie brevi.

«Il ricorso a nostro avviso del tutto infondato – ha detto Fugatti – Inoltre nell’istanza depositata al Tar, la Provincia ha evidenziato che la revoca dell’ordinanza è funzionale a non accrescere i rischi, di fronte ad un animale ormai conclamatamente pericoloso, e a non produrre ulteriore pericolo per la cittadinanza e per gli operatori impegnati al momento nelle complesse operazioni di cattura. Ogni giorno può essere importante per ridurre questi rischi».

Contestualmente alla sospensione dell'abbattimento, il Tribunale ha chiesto alla Provincia di continuare a tenere in sicurezza il territorio dai potenziali rischi legati alla presenza dell'animale. Le operazioni di ricerca e cattura dell'orsa quindi proseguono, e, come dichiarato da Fugatti stesso: «Se dovesse essere catturata sarà rinchiusa nel Casteller», la struttura dove già si trovano altri individui giudicati problematici.

In realtà, più che la testa dell'orso, la famiglia di Andrea Papi chiede che le istituzioni competenti si assumano le responsabilità davanti a tutta la comunità. Una richiesta che era già emersa durante i funerali del giovane, quando Kodami è andata a Caldes, all'ombra del monte Peller, per raccontare la rabbia nei confronti di chi ha gestito il ripopolamento degli orsi in Trentino.

Video thumbnail

La madre di Andrea Papi, Franca Girardini, durante l'ultima puntata della trasmissione "Zona bianca", a domanda diretta ha ribadito: «L'orso? Non voglio che sia abbattuto. Il suo abbattimento non mi ridarà indietro mio figlio». E aggiunge: «Provo rabbia, rabbia, rabbia. Perché noi viviamo nella natura e adesso la natura me lo ha portato via».

Il livore della madre non è diretto contro la fauna selvatica, e lo aveva già ribadito in una lettera indirizzata alle istituzioni: «Voglio chiarire una cosa: la colpa non è di mio figlio e neanche dell'orso.  La colpa va ricercata nella cattiva gestione fatta da chi ha gestito, nel tempo, il progetto Life Ursus, che ormai è sfuggito di mano».

Il dito dei familiari di Andrea è puntato contro chi ha sbagliato nella gestione dei luoghi frequentati sia dalle persone che dagli animali. Il nemico pubblico, in Trentino, più che JJ4 sembra essere la Provincia stessa.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social