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27 Settembre 2024
17:04

La linea di Wallace, la linea immaginaria che scinde la fauna australiana da quella asiatica

Wallace è considerato il secondo padre della teoria dell'evoluzione insieme a Darwin, eppure oggi viene maggiormente ricordato per i suoi studi sulla fauna del sud est asiatico.

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La linea di Wallace è una linea immaginaria che venne proposta per la prima volta nella seconda metà dell'Ottocento da Alfred Russel Wallace, noto naturalista e secondo padre della teoria dell'evoluzione, che lavorando per diversi anni nell'arcipelago malese individuò una discontinuità faunistica fra le diverse isole del sud-est asiatico e dell'Oceania settentrionale.

Venne descritta per la prima volta all'interno di un saggio di Wallace, "On the Physical Geography of the Malay Archipelago" del 1863, considerato da molti storici della scienza uno dei saggi scientifici più importanti dell'intero periodo vittoriano.

L'ideazione di questa linea fu anche uno dei primi tentativi nel teorizzare le ragioni che hanno portato alla differente distribuzione delle specie nella regione.

Cos'è la linea di Wallace e come nasce

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Durante i suoi lunghi viaggi sulle isole dell'arcipelago malese, Wallace notò una profonda differenza faunistica tra le isole occidentali e quelle orientali del sud est asiatico. Ciò lo sorprese, visto che si aspettava che buona parte degli organismi migratori (soprattutto gli uccelli) riuscissero a colonizzare tutte le isole che presentavano un ambiente idoneo.

In particolare capì che le isole orientali dell'arcipelago malese (quelle che oggi rientrano sotto la giurisdizione della Papua Nuova Guinea, di Timor, dell'Australia e dell'Indonesia orientale) erano abitate da specie imparentate con la fauna dell'Oceania, mentre le isole occidentali erano abitate da una tipica fauna asiatica.

La linea di demarcazione proposta da Wallace correva tra il Borneo e l'isola di Celebes, e nel breve tratto di mare che oggi bagna le isole di Bali, Sulawesi e Lombok, nell'arcipelago indonesiano delle Isole della Sonda. Successivamente, tuttavia, altri studiosi, tra cui Max Weber, spostarono la linea più a oriente, considerando altri fattori biologici, come lo studio della flora e il ritrovamento di alcuni reperti, che dimostravano che i marsupiali e altri animali australiani erano parenti di quelli presenti in Melanesia.

Per via di queste riflessioni, i biogeografi cominciarono quindi a chiamare questa linea "Linea di Wallace-Weber", sebbene altri studiosi avrebbero continuato per tutto il primo Novecento ad aggiornare la posizione della linea fino alla sua attuale posizione.

A cosa serve dividere la fauna selvatica?

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Le ragioni che spinsero gli scienziati a determinare sulle mappe le due differenti comunità animali che vivevano lungo la linea di Wallace sono molteplici. Innanzitutto, c'era la necessità di descrivere una realtà di fatto, che emergeva direttamente dagli allora studi sulla fauna e sulla flora selvatica locale. Inoltre era necessario comprendere l'origine di questa differenza faunistica, che venne prontamente affrontata da Wallace con la nascente "Teoria dell'evoluzione e della distribuzione delle specie", che oltre a portare il nome di Darwin porta anche il suo nome.

Capire quali specie occupavano certe isole e quali no permetteva inoltre di comprendere l'evoluzione stessa degli ecosistemi e quali erano i fattori ambientali non biologici che inducevano per esempio i monotremi e i marsupiali a resistere nel sud est dell'arcipelago melanesiano, mentre le specie che si trovano sul versante asiatico includevano tigri, primati e rinoceronti.

Fino ai tempi di Wallace, inoltre, gli zoologi visitavano isola per isola, senza avere una chiara conoscenza o aspettativa su quello che avrebbero incontrato. Di seguito alle pubblicazioni dello scienziato britannico fu invece chiaro come si distribuivano i vari gruppi animali e fu possibile organizzare meglio le spedizioni, decidendo per esempio di raggiungere Sulawesi per osservare la sua straordinaria fauna endemica o la Nuova Guinea per studiare il casuario, l'uccello più pericoloso del mondo.

Perché la fauna australiana e quella asiatica sono così diverse?

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Ciò che provocò questa marcata differenza nelle distribuzione delle specie della Melanesia fu il relativo isolamento dell'Australia e delle isole della Melanesia orientale e il massiccio periodo di migrazioni che coinvolse l'ultima era glaciale. Durante quella fase, infatti, l'abbassamento del livello marino permise agli animali provenienti dall'Asia di colonizzare le isole del sud est asiatico, provocando una omogeneizzazione faunistica in quelle isole divenute inavvertitamente un ponte di terra fra il continente asiatico e l'Oceania.

In quel periodo, infatti, la linea di Wallace non era altro che un tratto di mare talmente profondo che le isole orientali della Melanesia non riuscirono a collegarsi con quelle occidentali, mantenendo integre le loro antiche comunità animali e vegetali, più simili alle comunità dell'Australia.

Paradossalmente esistono delle isole che presentano una fauna molto diversa, seppur distano pochi chilometri. È il caso di Bali e Lombok, separate da un tratto di mare esteso lungo 35 km.

Le ragioni invece che hanno portato molte specie di uccelli a non scavalcare mai la linea di distribuzione sono legate ai loro adattamenti ambientali. Se infatti una specie si è abituata a mangiare determinate tipologie di bacche e a difendersi da alcuni predatori, gli risulterà molto difficile trasferirsi in un ecosistema che presenta piante diverse e cacciatori sconosciuti, per quanto possa essere vicino.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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