Salgono a due le denunce per maltrattamento e uccisione di animali presentate contro i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati del brutale omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte nel corso di un'aggressione in strada a Colleferro, in provincia di Roma, nel settembre del 2020. Anche la Lav ha infatti deciso di chiedere alla procura di rinviare a giudizio i Bianchi per il reato di uccisione e maltrattamento di animali, alla luce dei filmati trovati nei loro smartphone in cui li si vede torturare e uccidere pecore e uccelli in un sadico “allenamento”, come l’hanno definito gli inquirenti.
La denuncia è stata presentata mercoledì 20 ottobre alla Procura di Velletri, dove è stato istituito il processo per l’omicidio di Willy. Presente il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, al fianco dell’avvocato Maurizio Mazzi: «Nel giorno dell’udienza in Corte d’Assise, esprimiamo la nostra piena solidarietà alla famiglia di Willy – ha detto Felicetti, che ha fatto tappa anche a Colleferro – la denuncia che abbiamo presentato è un atto dovuto, verso le vittime di ogni violenza».
«In questo caso – prosegue Felicetti – si tratta di animali indifesi che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati sottoposti a torture e crudeltà. Non possiamo lasciare impuniti questi crimini, e chiediamo che anche gli animali vengano finalmente riconosciuti come vittime, parte offesa a tutti gli effetti. A ciò si aggiunge la necessità di inasprire le sanzioni per i delitti contro gli animali, sbloccando l’esame della nuova legge, ferma colpevolmente da tantissimi mesi nella Commissione Giustizia del Senato, e di attuare efficaci politiche di prevenzione di tali reati».
Oggi il reato di maltrattamento e uccisione di animali viene disciplinato dall’articolo 544 bis e tre del codice penale e punibile con pene sino a 2 anni di reclusione. La nuova legge cui fa riferimento Felicetti, di cui abbiamo già avuto modo di parlare su Kodami, è quella che di fatto cambierebbe il modo di concepire gli animali inserendone la tutela in costituzione, e di cui si sta dibattendo tra Camera e Senato. Prima della Lav era stata la Lega Nazionale Difesa del Cane (Lndc) a presentare denuncia nei confronti dei fratelli Bianchi.
«Gli ultimi sviluppi confermano quanto sosteniamo noi da anni come associazione – aveva spiegato a Kodami l’avvocato della Lndc, Michele Pezone – Da sempre definiamo la pena prevista dall’articolo 544 bis troppo blanda, dato che solitamente poi non viene scontata realmente da nessuno grazie alle attenuanti, alle sospensioni o all’affidamento ai servizi sociali. Tuttavia, in questo specifico caso, il risultato potrebbe essere diverso dal solito».