La LAV (Lega Anti Vivisezione), alle soglie della riapertura delle fiere e dell'esposizioni di animali selvatici, esotici e domestici, chiede la chiusura di queste attività su tutto il territorio nazionale per prevenire un rischio sanitario importante e la sofferenza degli animali. L'appello è rivolto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, al Ministro della Salute, Roberto Speranza e a tutti i Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome al fine di prevedere questo divieto nei DPCM e nelle ordinanze locali a venire.
È ormai accertato infatti dalla OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) che la Covid-19 sia di origine animale. L'ipotesi più plausibile ad oggi è che sia stata trasmessa all'uomo dal pangolino o dal pipistrello e che abbiano avuto un ruolo i wet market cinesi, in italiano "mercati umidi", dove vengono commerciati animali selvatici che vengono macellati in loco. A causa delle pessime condizioni igenico-sanitarie a cui sono sottoposti e della gran quantità di animali la contaminazione è usuale e i virus possono passare da un ospite all'altro, sino ad arrivare a noi.
Proprio per questo motivo l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva chiesto in un documento ai Governi del mondo di fermare la vendita di mammiferi selvatici vivi nei mercati alimentari per prevenire la diffusione delle malattie infettive trasmissibili anche all'uomo.
Già delle novità c'erano state quest'anno riguardo la detenzione di animali esotici: la Commissione politiche europee aveva infatti approvato un disegno di legge per regolamentare il commercio, la detenzione e importazione di animali esotici e selvatici al fine di prevenire pandemie come quella causata dal SARS-CoV-2. Il 21 aprile 2021 infatti è entrato in vigore il Regolamento europeo 2016/429 relativo “alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale”. Il Senato ha poi approvato in via definitiva il disegno di legge che porterà il Governo Draghi ad emanare alcuni decreti legislativi per adeguare le normative italiane a quelle europee. Il disegno di legge prevede la realizzazione entro un anno di un decreto che vieti l’importazione, la conservazione e il commercio di fauna selvatica ed esotica per ridurre il rischio di focolai di zoonosi.