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13 Febbraio 2024
17:59

La III Commissione del Consiglio provinciale di Trento approva il disegno di legge “Ammazza-orsi”

La III Commissione del Consiglio provinciale di Trento ha approvato il disegno di legge "Ammazza-orsi". Mancano pochi passaggi perché la legge sia applicata.

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orso bruno

La III Commissione del Consiglio provinciale di Trento ha approvato il disegno di legge "Ammazza-orsi" che prevede l'abbattimento fino a 8 orsi problematici all'anno per tre anni, per un totale di 24 individui tra il 2024 e il 2026. La legge aveva già ricevuto il via libera della Giunta provinciale e adesso che è arrivato anche il parere positivo della Commissione manca solo solo il via libera del Consiglio provinciale.

Entrambi gli articoli di cui si compone il ddl hanno avuto parere favorevole della Commissione con i quattro voti della maggioranza composta da lista Fugatti, FdI, La Civica e Lega (Brunet, Biada, Masè, Paccher), due astenuti e un voto contrario di Lucia Coppola (Verdi-Sinistra). Si sono astenuti invece i consiglieri Roberto Stanchina (Campobase), in riferimento a un’ipotesi di un confronto entro fine mese con l’assessore in vista di un emendamento e Michela Calzà (Pd), anche secondo quest’ultima ci sono margini di miglioramento.

Il ddl reca la prima firma dell'assessore Roberto Failoni e andrà a modificare la legge provinciale 11 luglio 2018, n. 9 relativa alle misure di prevenzione e d'intervento previste per i grandi carnivori. La modifica mira a definire annualmente il numero massimo di orsi considerati problematici di cui è consentito l’abbattimento in conformità con il Pacobace (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali) e sulla base di valutazioni tecnico-scientifiche e con il nulla osta dell'Ispra, di cui la Provincia sottolinea il valore necessario ma non vincolante.

«Uccidere otto orsi l’anno sarà solo un atto di pura e gratuita crudeltà – afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici perché la sicurezza dei cittadini può essere garantita solo attraverso la loro formazione e la puntuale attuazione di tutte le misure di prevenzione, tra le quali ad esempio l’installazione dei cassonetti anti-orso».

Proprio la frequentazione di cassonetti non protetti ha condizionato il comportamento dell’orso M90, al punto da essere definito “confidente” e per questo ucciso da un colpo di carabina, messo a segno dai forestali trentini in una uccisione-lampo. Tra la firma del decreto di abbattimento da parte di Fugatti e l'esecuzione intercorrono infatti appena 4 ore. È dal 2004, da quando cioè la Provincia ha preso in gestione gli orsi dal progetto Life Ursus, che il problema dei cassonetti non protetti è ben noto agli amministratori provinciali. Nonostante ciò, lo scorso anno l’assessora Zanotelli ha affermato che l’installazione di cassonetti anti-orso terminerà solo nel 2028.

«Se questa assurda legge dovesse essere approvata, i cittadini trentini dovranno continuare a preoccuparsi per la loro incolumità, messa ancora una volta a rischio da una giunta provinciale allergica a tutte le attività di prevenzione che rappresentano da sempre la normalità in ogni area del mondo dove vivono gli orsi», ha concluso la LAV.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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