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16 Agosto 2022
17:30

La grande ripresa dell’antilope saiga: dalla quasi estinzione a oltre 1,3 milioni di esemplari

La saiga è una buffa antilope dal naso a proboscide che vive tra le steppe del Kazakistan. Nel 2015 un'epidemia l'aveva portata sull'orlo dell'estinzione ma ora, secondo l'ultimo censimento, ci sono oltre 1,3 milioni di esemplari. Una ripresa che ha dell'incredibile.

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La saiga è una bizzarra antilope dal naso a proboscide che vive nelle steppe dell'Asia, con ben il 95% della popolazione diffuso interamente in Kazakistan. Nel 2015 un'infezione batterica aveva spazzato via oltre metà della popolazione, che stava tra l'altro riprendendosi lentamente da un lungo periodo di caccia e bracconaggio.

Ne erano rimaste a malapena 40.000 all'epoca e la specie era sull'orlo dell'estinzione. Ma anno dopo anno la popolazione si è ripresa rapidamente con una crescita numerica che ha dell'incredibile: nell'ultimo censimento ufficiale sono stati stimati oltre 1,3 milioni di esemplari.

Solamente nel 2015 erano morte in un colpo solo oltre 200.000 esemplari a causa di un'infezione batterica nasale favorita dalle condizioni ambientali insolitamente calde e umide. In molti pensavano che la popolazione non si sarebbe più ripresa, ma grazie agli sforzi di conservazione compiuti da diverse associazioni assieme al governo del Kazakistan, i numeri sono letteralmente esplosi, anche grazie all'istituzione di nuove aree protette.

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Ora ci sono oltre 1,3 milioni di esemplari

Nel 2019 i censimenti aerei avevano già stimato 842,000 antilopi tra la steppe del paese dell'ex Unione Sovietica, numeri che nel censimento del 2022 sono arrivati addirittura a 1.318.000, secondo i dati rilasciati dal governo.

La saiga è letteralmente risorta dalle proprie ceneri, ma occhio ad abbassare la guardia. La specie è stata spesso soggetta a enormi fluttuazioni numerica – proprio come accaduto nel 2015 – e la minaccia legata al bracconaggio è ancora persistente.

Famosa per il suo buffo naso a forma di proboscide, la saiga (Saiga tatarica) è infatti una delle tante specie particolarmente appetite dal bracconaggio: le sue corna sono molto ricercate dalla medicina tradizionale cinese, perché avrebbero presunte proprietà curative dalle mai dimostrate basi scientifiche.

Il Kazakistan si è impegnato molto per ridurre il bracconaggio dopo che due ranger sono stati uccisi nel 2019, ma ora che i numeri sono di nuovo così alti le organizzazioni ambientaliste temono possa essere riaperta la caccia legale che è stata vietata alla fine degli anni 90. Il divieto dovrebbe scadere nel 2023 e non è ancora chiaro se il governo vorrà prolungarlo o meno.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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