La saiga è una bizzarra antilope dal naso a proboscide che vive nelle steppe dell'Asia, con ben il 95% della popolazione diffuso interamente in Kazakistan. Nel 2015 un'infezione batterica aveva spazzato via oltre metà della popolazione, che stava tra l'altro riprendendosi lentamente da un lungo periodo di caccia e bracconaggio.
Ne erano rimaste a malapena 40.000 all'epoca e la specie era sull'orlo dell'estinzione. Ma anno dopo anno la popolazione si è ripresa rapidamente con una crescita numerica che ha dell'incredibile: nell'ultimo censimento ufficiale sono stati stimati oltre 1,3 milioni di esemplari.
Solamente nel 2015 erano morte in un colpo solo oltre 200.000 esemplari a causa di un'infezione batterica nasale favorita dalle condizioni ambientali insolitamente calde e umide. In molti pensavano che la popolazione non si sarebbe più ripresa, ma grazie agli sforzi di conservazione compiuti da diverse associazioni assieme al governo del Kazakistan, i numeri sono letteralmente esplosi, anche grazie all'istituzione di nuove aree protette.
Nel 2019 i censimenti aerei avevano già stimato 842,000 antilopi tra la steppe del paese dell'ex Unione Sovietica, numeri che nel censimento del 2022 sono arrivati addirittura a 1.318.000, secondo i dati rilasciati dal governo.
La saiga è letteralmente risorta dalle proprie ceneri, ma occhio ad abbassare la guardia. La specie è stata spesso soggetta a enormi fluttuazioni numerica – proprio come accaduto nel 2015 – e la minaccia legata al bracconaggio è ancora persistente.
Famosa per il suo buffo naso a forma di proboscide, la saiga (Saiga tatarica) è infatti una delle tante specie particolarmente appetite dal bracconaggio: le sue corna sono molto ricercate dalla medicina tradizionale cinese, perché avrebbero presunte proprietà curative dalle mai dimostrate basi scientifiche.
Il Kazakistan si è impegnato molto per ridurre il bracconaggio dopo che due ranger sono stati uccisi nel 2019, ma ora che i numeri sono di nuovo così alti le organizzazioni ambientaliste temono possa essere riaperta la caccia legale che è stata vietata alla fine degli anni 90. Il divieto dovrebbe scadere nel 2023 e non è ancora chiaro se il governo vorrà prolungarlo o meno.