Una delle domande di maggior interesse in ambito etologico riguarda l’identificazione di eventuali funzioni adattative e dunque evolutive dei comportamenti sociali, specialmente quelli che danno origine a fenomeni emergenti complessi all’interno delle società animali, come la formazioni di sistemi di alleanze e coalizioni sociali fra gli individui.
In un recente studio pubblicato su PNAS, un gruppo di ricercatori ha studiato l’organizzazione sociale di 121 maschi adulti di tursiopi indopacifici localizzati nella località di Shark Bay in Australia, facendo in particolar modo attenzione alla struttura e alle caratteristiche della rete di alleanze sociali presente.
Fra i delfini, i maschi adulti di un gruppo formano nuclei di associati costituiti da 2-4 individui fortemente legati fra loro, creando quelle che vengono definite alleanze di prim’ordine. Da queste, i maschi arrivano a instaurare legami sociali con altri individui appartenenti ad altre alleanze di prim’ordine, formando dunque un sistema di alleanza di second’ordine costituito tipicamente da circa 10-15 individui.
Il livello di complessità della formazione dei sistemi di alleanze fra i maschi adulti arriva addirittura al terz’ordine, rappresentato dalla formazione di alleanze costituite dall’associazione di delfini appartenenti ad alleanze di primo e second’ordine fra gruppi sociali diversi.
Grazie alla mappatura del network sociale ottenuta ricostruendo la rete di relazioni sociali che ogni delfino maschio adulto intrecciava con gli altri, i ricercatori sono riusciti a dimostrare due aspetti molto interessanti.
In primo luogo, è emersa la presenza di alleanze di terzo livello fra i maschi di questa popolazione, fra le più grandi riscontrabili nel mondo animale sia per dimensioni che per complessità, addirittura superiori per caratteristiche ai sistemi di alleanze riscontrabili fra gli scimpanzé, nostri parenti più prossimi.
In secondo luogo, i maschi adulti che si dimostravano essere ben interconnessi socialmente con gli altri all’interno di questi sistemi di alleanze erano poi effettivamente quelli che riuscivano a spendere più tempo in prossimità delle femmine con un rischio minore di essere presi di mira dall’attacco di altri maschi potenzialmente interessati al corteggiamento di quel nucleo femminile.
Tutto ciò è dato molto probabilmente dall’effetto di “scudo sociale” che l’appartenenza a quel sistema di alleanze conferisce al singolo individuo. Questa particolare conseguenza dimostra come il fenomeno delle alleanze maschili e i fattori cognitivi, sociali che ne permettono l’emergenza, siano fattori causali importanti nel determinare l’aumento delle chances di accoppiamento da parte dei delfini maschi adulti.
Questi risultati ci mostrano come l’organizzazione sociale ed in particolare l’estensione dei legami sociali in questa specie di delfini vada ben oltre la formazione di pochi e semplici legami inter-individuali fra membri del proprio gruppo e come invece si estenda a più livelli, una caratteristica tipica delle specie sociali caratterizzate da un alto livello di complessità dell’etologia e della cognizione sociale, come nel caso dei primati e della nostra specie.
Inoltre, il fatto che questa proprietà emergente dell’etologia sociale di questa specie abbia come diretta conseguenza la possibilità che gli individui membri di alleanze multilivello stabili siano favoriti nell’accesso alle femmine dimostra come questo fenomeno e i comportamenti che ne sono alla base risultano essere adattativi per gli individui dato che aumentano le chances di riproduzione degli stessi rispetto a coloro che non mostrano queste caratteristiche comportamentali.
Questi risultati, oltre ad estendere il perimetro evolutivo entro il quale si sono evolute le caratteristiche cognitive e sociali legate all’emergenza dei sistemi di alleanze e a mostrare chiaramente anche qual è stato il significato adattativo per il quale queste sono state selezionate lungo il corso dell’evoluzione di animali sociali come i delfini, ci forniscono in chiave comparata possibili indizi su quali possono essere stati i fattori evolutivi che hanno premiato l’emergenza e l’evoluzione delle capacità cognitive sociali nelle altre specie animali dove sono stati riscontrati, fra cui anche la nostra.