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2 Ottobre 2023
17:50

La Francia si prepara alla più grande vaccinazione contro l’influenza aviaria d’Europa

I veterinari francesi sono pronti a vaccinare milioni di uccelli sia selvatici che domestici, nel tentativo di rallentare l'ondata di aviaria che provocherebbe un disastro sia dal punto di vista economico che ambientale.

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L'influenza aviaria è una delle più pericolose epidemie che si sta diffondendo nel mondo e rischia di sterminare diverse specie di uccelli nell'arco dei prossimi decenni. Attualmente l'influenza ha già mietuto milioni di vittime in tutto il mondo e ha recato ingenti danni economici ed ambientali sia tra le specie selvatiche che tra gli allevamenti di uccelli domestici.

La Francia, proprio per scongiurare una nuova ondata, ha così deciso di effettuare una delle più grandi campagne di vaccinazione contro l'aviaria della storia, scegliendo di inoculare il vaccino a milioni di animali, soprattutto alle anatre, che non solo rappresentano uno dei vettori di contagio fra gli ambienti naturali e gli allevamenti, ma sono anche uno dei simboli stessi dell'avifauna migratrice europea.

La campagna è iniziata proprio questa settimana e prevede di salvaguardare l'avifauna francese da un disastro ecologico in grado di uccidere un numero ancora indefinibile di uccelli. «C'è un'elevata pressione da parte del virus, ma la vaccinazione dovrebbe evitare che giunga una nuova ondata di infezioni, che rischiano di travolgere gli ecosistemi e gli allevamenti», ha affermato Jocelyn Marguerie, direttore della campagna di vaccinazione per l'associazione dei veterinari agricoli SNGTV.

Fortunatamente, afferma sempre Marguerie, la vaccinazione non coinvolge solo la fauna selvatica ma è diventata obbligatoria per tutti gli allevamenti di uccelli con più di 250 animali. Questa decisione si è resa necessaria anche perché a differenza di altre regioni europee, tra cui l'Italia, la Francia possiede un numero piuttosto alto di allevamenti di anatre, oche, tacchini e di altre specie particolarmente vulnerabili al virus. Tutti animali che rischiando di sfuggire dal controllo umano, potrebbero tra l'altro facilmente trasportare il virus all'interno delle popolazioni selvatiche.

I veterinari sperano così di vaccinare entro l’estate prossima un totale di circa 60 milioni di anatre e oche, incrementare il numero delle vaccinazioni anche all'interno degli allevamenti. Per quanto riguarda gli uccelli selvatici, i veterinari intendono allearsi con gli ornitologi per organizzare insieme a loro delle campagne di monitoraggio dove, con il metodo della cattura-marcaggio-ricattura, gli scienziati possano raccogliere dati utili sulle popolazioni naturali ed effettuare il vaccino prima di liberare gli animali. «Alla fine però si prevede che gran parte degli animali vaccinati apparterranno comunque agli allevamenti, poiché è proprio lì che il virus dell'aviaria ha trovato negli ultimi decenni maggiore possibilità di diffusione», chiarisce Marguerie.

I danni provocati dal virus nel recente passato (2015-2020) avevano d'altronde costretto la Francia a dichiarare un allarme aviaria su tutto il suolo europeo. Nella passata ondata della malattia, ogni allevamento era stato infatti costretto ad abbattere in media circa 5.000 pulcini durante le fasi più acute dell'epidemia e i biologi avevano temuto che la malattia si diffondesse ulteriormente negli ecosistemi. Per quanto quindi la Francia sia l'unica nazione europea ad adottare una tale disposizione, i biologi della conservazione francesi applaudono a questa soluzione, sperando che questa emergenza contribuisca a sottolineare che bisogna ridurre il numero di allevamenti intensivi e il consumo di carne anche per arginare le epidemie.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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