Raccontare le conseguenze dei cambiamenti climatici non dalla nostra prospettiva ma da quella degli animali e farla conoscere alle famiglie e ai bambini. È ciò che ha convinto Benedetta Rossi, cuoca, food blogger e autrice di bestseller con le sue ricette a debuttare al cinema come voce narrante della favola ecologica Kina E Yuk Alla Scoperta Del Mondo del regista francese Guillaume Maidatchevsky, in arrivo in sala dal 7 marzo.
In una recente intervista Benedetta Rossi ha dichiarato all'Ansa: «Nella vita ho avuto la grande fortuna di nascere e crescere in campagna. Da bambina mi arrampicavo sugli alberi e andavo a trovare le pietre nei fiumi. Conosco il valore delle cose vere, l'importanza della natura, dell'acqua degli animali, delle piante. Ho visto i cambiamenti nell'ambiente degli ultimi anni e sono molto preoccupata. Questa sarà una storia che dovrebbe essere da monito nell'incoraggiarci ad agire ogni giorno, anche con piccole azioni quotidiane, per proteggere l'ambiente».
Su Kodami quotidianamente cerchiamo di lanciare lo stesso messaggio: per entrare in relazione con gli animali è importante conoscere l'insieme dei loro comportamenti, avvicinandosi a loro senza che però la nostra presenza possa essere di intralcio. Imparare a vivere dagli animali e rispettarli sono alcuni degli insegnamenti che dovrebbero apprendere i più giovani, ma anche agli adulti non farebbe male.
Al centro del racconto c'è una giovane coppia di volpi artiche sulla banchisa nel Grande nord canadese, Yuk e Kina. Le temperature crescenti, il ghiaccio che si assottiglia e la mancanza di cibo spingono Yuk sempre più lontano nelle sue cacce giornaliere, fino a una situazione di estremo pericolo. Kina, intanto, rimasta sola nella ricerca di una nuova tana e di cibo deve avventurarsi verso la città in un percorso fatto di pericoli e inaspettate nuove amicizie.
«Voglio dare voce a coloro che non ne hanno. Voglio dimostrare che se ti prendi il tempo per osservare la natura, se ti prendi il tempo per guardare gli animali, ti dicono molte cose», ha dichiarato il regista durante la presentazione della sua ultima pellicola.
«Le due volpi polari sono nate in un rifugio per animali e si sono abituate alla presenza delle macchine fotografiche molto presto nella loro vita. Tra i cuccioli di volpe e la troupe cinematografica si è creata una sorta di fiducia – ha sottolineato Guillaume Maidatchevskij – Durante le riprese le volpi si sono anche addormentate davanti alle telecamere, questo significa che siamo riusciti a creare un legame con loro. Un animale selvatico non si addormenterebbe mai davanti a delle persone. Spesso la gente mi dice che guardando i miei film ha come l'impressione che gli animali parlino realmente. Questo è possibile perché cerco sempre di rilevare la parte più intima di questi animali, cercando di far capire che non sono poi così lontani da noi».
Non è la prima volta che Guillaume Maidatchevsky racconta il mondo con lo sguardo di un animale. Questo, infatti, è il suo terzo film dopo Ailo – Un'avventura tra i ghiacci, distribuito nelle sale nel 2018, dove il regista racconta la vita di una renna che vive in Lapponia, impegnata ad affrontare le sfide della tundra, durante il suo primo anno di vita. Un percorso alla scoperta di strepitosi paesaggi incontaminata in cui vivono stupendi animali selvatici. E Vita da gatto, prodotto nel 2023 e in uscita il 21 marzo del 2024, in cui, invece i protagonisti sono Clémence, una bambina di dieci anni e Rroû, un gattino che ama gironzolare per i tetti di Parigi.
Una domanda potrebbe sorgere spontanea: perché si ricorre spesso a storie con animali per raccontare problemi di rilevanza mondiale? Indubbiamente perché in questo modo il messaggio arriverà in maniera diretta: il mondo animale non è altro che un mezzo attraverso cui avvicinare i ragazzi a problemi come inquinamenti ambientali, estinzioni di specie protette, distruzione degli ecosistemi.
Ma molto spesso sono proprio gli adulti che dovrebbero imparare dai più piccoli. Il rispetto per l'ambiente e per gli animali parte da un presupposto basilare, che molto persone difficilmente comprendono, cioè che nel mondo non esiste soltanto l'essere umano: ogni nostro gesto dal gettare un mozzicone di sigaretta a terra a non produrre inquinamento acustico, potrebbe cambiare la vita a molti esseri viventi.
Perché vedere il mondo nella prospettiva degli animali? Perché, purtroppo sono loro che subiscono i danni dei nostri gesti "inconsapevoli" e non c'è letteratura che tenga, di fronte ai tanti dati statistici che ci dimostrano quanto repentinamente sta cambiando il nostro ecosistema. Un esempio, forse quello più evidente, ci viene dato proprio dallo scioglimento dei ghiacciai. Di recente uno studio pubblicato su Nature ha dimostrato, ad esempio, che a causa dell'inesorabile scioglimento dei ghiacciai, gli orasi polari hanno molta più difficoltà a procacciarsi del cibo, il ché incide sulle loro attività e comporta una riduzione della loro massa corporea: un andamento che alla lunga porta alla loro morte e alla loro probabile estinzione.