Un cappottino natalizio nuovo, il suo fedele carrellino a farle dimenticare della patologia che le ha reso inservibili le zampe posteriori. È una di quelle belle storie da scartare sotto l’albero di Natale quella di Nina, la cagnolina di razza Rottweiler di cui vi avevamo parlato qualche mese fa su Kodami e che dopo mesi di appelli ha trovato una famiglia. Affetta una patologia midollare invalidante era stata salvata da Palmalisa Matarrese, moglie di un veterinario e socia della clinica di Trani dove era stata portata Nina quando le fu scoperta la malattia. All’epoca le fu suggerito di addormentarla, ma Palmalisa scelse di dare una speranza a quest’anima a quattro zampe. Così, oggi, ad accoglierla Annarosa, una donna della provincia di Cremona che già in passato aveva accolto cani in difficoltà. Sarà lei a consentire alla piccola di passare delle festività inaspettate.
«Avevo adottato 6 anni fa da Palmalisa una cagnolina fobica, Melissa, e con lei ho fatto il corso da educatrice cinofila – racconta Annarosa a Kodami – l’ho fatto per cercare di recuperarla. Aveva un’aggressività da paura, ce l’aveva con gli uomini alti, aveva morso diverse persone al polpaccio, senza abbaiare. Eppure è una cagnolina molto intelligente. Mi compare su Facebook l’annuncio di Palmalisa con la foto di Nina. Io adotto cani disabili, ammalati e anziani, che hanno bisogno di aiuto, quelli ‘belli’ li lasco ad altri. Avevo dieci cani e il 4 di novembre ho perso prima India per un tumore e due giorni dopo ho perso anche un pastore maremmano disabile che quando era arrivato da me si trascinava. Col carrellino era rinata. Luce, invece, cagnolina fobica con tumore mammario, era inoperabile, è morta giovedì. Ho perso tre cani in un mese e mezzo. Quando ho visto la foto di Nina mi sono detta che era uno di quei casi in cui sono i cani che scelgono te». A proposito della storia di Melissa vi ricordiamo un caso analogo che abbiamo seguito con grande attenzione su Kodami, quello di Hiro.
E così in pochi giorni sono arrivate sia Nina che Dorotea, un’altra cagnolina disabile. Dorotea è affetta da neosporosi canina che ha colpito tutte e quattro le zampe: «Abbiamo fatto creare per lei un carrellino che sembra un’astronave». Nina, nel frattempo, ha subito preso confidenza con i nuovi ambienti. Adora il camino e sta sempre lì al caldo. Nonostante il carrellino, a volte rischia di ribaltarsi perché ignora la sua disabilità e prova a saltare. Ha una voglia immensa di vivere e di camminare.
«Non so perché prendo cani disperati – aggiunge – è una cosa che sento. Ho anche cani senza grossi problemi. Ma questi cani ti danno tanto. Credo sia giusto aiutare quelli che hanno bisogno. Come quelli dei canili. Queste creature non fanno niente di male. Fanno delle vite da ‘schifo’ che non meritano. Il cucciolo bello o di razza ha tante opportunità in più. I meticci neri e grossi non li vuole nessuno. Chi non capisce niente sono le persone».
Ovviamente adottare un animale disabile è una scelta non semplice. Un cane sul carrellino non è autonomo. Non può bere da solo, ha bisogno di traversine, pannolini, va sempre pulito altrimenti gli vengono le piaghe: «Arrivo da lavoro, sistemo i cani prima di mangiare – continua a spiegarci Annarosa – devi pensare che è un individuo che non può fare nulla da solo. E non può parlare. Impari osservandoli a capire dalle loro necessità. È impegnativo perché dipendono da te e la priorità è la loro. Dormo sul divano con loro, se hanno bisogno sono pronta. Però questo non mi crea problemi. Vado a lavoro alle 5, mentre il pomeriggio lavoro al computer da casa. Non vado in ferie ma va bene così. Ho scelto una casa fuori da un borgo con un’enorme estensione di verde ma a me piace perché loro sono felici».
In questi giorni anche Palmalisa, che tanto ha creduto nella possibilità che Nina avesse una nuova vita, sprizza felicità da tutti i pori: «È un miracolo, un sogno – racconta a Kodami – tra l'altro Annarosa è stata già una mia adottante, una persona meravigliosa votata alle adozioni del cuore. È una bellissima notizia di Natale anche perché ci dà speranza. Molte volte questi cani vengono addormentati invece questo caso ci dimostra che non deve essere per forza così. Soprattutto se questo accade a dicembre, il mese dolce dell'anno. Sono felicissima».