Iene e leoni sono "nemici" per natura, plasmati da milioni di anni di convivenza conflittuale e competizione spesso violenta tra le savane africane per accaparrarsi le risorse. Entrambi i carnivori sono però anche mammiferi sociali che fanno molto affidamento sul lavoro di gruppo e sulla cooperazione dei propri compagni, sia per cacciare che per difendersi.
Il comportamento cooperativo necessità però di un compromesso tra rischi e benefici e offre vantaggi solo grazie a un'azione di gruppo motivata e coordinata che, secondo un nuovo studio, per le iene è soprattutto una questione di amicizia.
Le iene maculate (Crocuta crocuta) si uniscono infatti spesso in gruppo per formare vere e proprie gang e prendendo parte a comportamenti di mobbing collettivo nei confronti dei leoni, quasi sempre per difendere o rubare una preda appena uccisa. E grazie a un nuovo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, i ricercatori della Michigan State University hanno scoperto che sono però soprattutto le relazioni e le interazioni sociali a influenzare se e quando due o più iene decidono di unire le forze per attaccare i temibili leoni.
Le iene maculate vivono in società matrilineari parecchio stratificate ed estremamente complesse, molto simili a quelle formate da babbuini e altri primati. Decidere però di prendere parte a un'azione collettiva estremamente rischiosa e pericolosa, come appunto attaccare o meno un leone, non è affatto una scelta semplice, anzi. I leoni sono molto più grossi e uccidono molto più iene (fino al 25% delle iene muore uccisa da un leone), per cui un individuo deve essere estremamente motivato per decidere di buttarsi nella mischia, che evidentemente non è semplicemente una questione di cibo.
I ricercatori della MSU, che studiano da ben 35 anni le iene maculate e i loro comportamenti sociali, hanno provato a individuare quali sono i fattori che prevedono quando i gruppi di iene si uniscono in combattimenti cooperativi contro i leoni, cosa le spinge a scegliere di partecipare oppure no e come i benefici di una eventuale vittoria vengono poi ridistribuiti tra chi ha partecipato e chi invece ha deciso di non farlo. E hanno scoperto aspetti dell'etologia delle iene estremamente affascinanti e per certi versi molto simili a quelli delle società umane.
Le relazioni sociali e le amicizie (parentele strette e legami sociali forti) tra le iene sono difatti uno dei motori principali che spinge questi animali a prendere decisioni rischiose e a unire le forze per attaccare un leone. Per esempio, se le iene si salutano è molto più probabile che facciano squadra. Se tra due o più individui esistono forti legami sociali di lunga data, queste iene sono più propense a formare una gang insieme e ad attaccare un leone. Sono perciò soprattutto le relazioni costruite nel tempo a fare la differenza nella società delle iene e non quindi solo la prospettiva di ottenere parte del bottino a spronare la cooperazione.
Tra gli altri fattori scatenanti emersi dallo studio, che si basa sull'analisi di circa 1.000 scontri tra iene e leoni avvenuti negli ultimi tre decenni, gli autori sottolineano anche che mobbing di gruppo viene attuato con maggiore frequenza quando il rischio di rimanere ferite – o peggio, di morire – è sensibilmente più basso. Le iene sono infatti più propense a cooperare quando non ci sono leoni maschi in giro, più grossi e pericolosi delle femmine. Mentre al contrario nelle iene sono le femmine a essere più grandi dei maschi, per cui se sono più numerose (e quindi più forti) è più probabile che facciano squadra.
Infine, per una iena scegliere di partecipare o meno a una rissa di gruppo – a prescindere dai fattori scatenanti – può comunque portare a ottenere dei vantaggi diretti, in un certo senso persino meritocratici. Dopo l'attacco a un leone, infatti, gli individui che hanno deciso di partecipare allo scontro sono anche quelli che ricevono in cambio più spesso parte del bottino, cosa che accade meno per chi invece a scelto di restare in disparte. Ancora una volta, quindi, le iene maculate si dimostrano essere mammiferi sociali estremamente complessi e affascinanti, in grado di prendere decisioni, instaurare relazioni e tessere fitte reti fatte di collaborazioni, conflitti, eredità sociale e giochi di potere un tempo considerate – erroneamente – prerogative esclusive della nostra specie.