"La Dichiarazione di New York sulla coscienza animale": si chiama così il documento importantissimo che è stato prodotto da un gruppo di noti ricercatori che hanno indagato la cognizione degli animali e hanno voluto produrre un documento, presentato alla New York University, per sensibilizzare attraverso dati scientifici il mondo accademico sul dato di fatto che gli altri animali sono esseri senzienti.
«Quali animali hanno la capacità di esperienza cosciente? Sebbene permanga molta incertezza, sono emersi alcuni punti di ampio consenso – scrivono gli esperti nella dichiarazione – In primo luogo, esiste un forte sostegno scientifico per l’attribuzione della coscienza in altri mammiferi e negli uccelli. In secondo luogo, l’evidenza empirica indica almeno una possibilità realistica in tutti i vertebrati (compresi rettili, anfibi e pesci) e in molti invertebrati (compresi, come minimo, molluschi cefalopodi, crostacei decapodi e insetti). In terzo luogo, quando esiste una possibilità realistica, è irresponsabile ignorarla nelle decisioni che si prendono nei confronti del singolo animale. Dovremmo considerare i rischi per il benessere e utilizzare le prove per regolare le nostre risposte in base a questi rischi».
La dichiarazione segna un momento cruciale in un epoca in cui la sperimentazione animale è sempre di più sotto i riflettori e in cui si chiede, in buona sostanza, quale sia la differenza dal punto di vista dell'esperienza del dolore e quindi della consapevolezza attraverso una coscienza tra una specie e un'altra.
«Gli ultimi dieci anni sono stati un periodo entusiasmante per la scienza della cognizione e del comportamento animale – spiegano gli scienziati sul sito dedicato alla dichiarazione che hanno firmato – Nuovi risultati sorprendenti hanno suggerito la vita interiore di tanti animali come eccezionalmente ricca, compreso quella di molti invertebrati, stimolando un rinnovato dibattito sulla coscienza animale»
Per essere più chiari e divulgativi, gli esperti hanno elencato dieci esempi chiave:
- I corvi possono essere addestrati a riferire ciò che vedono. In uno studio del 2020 pubblicato su Science, Andreas Nieder e colleghi hanno addestrato i corvi a condividere le loro percezioni visive usando i gesti della testa. Ai corvi veniva mostrato uno stimolo luminoso, uno stimolo fioco o nessuno stimolo. I corvi generalmente riferivano accuratamente se era stato loro mostrato uno stimolo, anche se a volte commettevano errori, soprattutto quando lo stimolo era molto debole. Durante l'esperimento, i ricercatori hanno misurato l'attività in una regione del cervello ritenuta associata alla cognizione di alto livello negli uccelli (NCL). Hanno scoperto che l’attività NCL monitorava se gli uccelli riferivano o meno di aver visto uno stimolo, non se uno stimolo veniva presentato o meno. In altre parole, i risultati suggeriscono che l’attività cerebrale nella NCL è un correlato neuronale dell’esperienza visiva nei corvi.
- I polpi evitano il dolore e sanno apprezzare e dunque valutare il sollievo. E' stato scoperto attraverso il cosiddetto test della “preferenza del luogo condizionato”. Si tratta di un test sviluppato per valutare il dolore nei ratti da laboratorio che, nel 2021, l'esperto di cefalopodi Robyn Crook ha provato sui polpi. Innanzitutto, Crook ha permesso ai polpi di scegliere tra due camere all'interno di una vasca. Successivamente, alcuni polpi hanno sperimentato gli effetti di un’iniezione di acido acetico mentre si trovavano nella loro camera preferita. Questi polpi hanno sviluppato un'avversione duratura per il "luogo" più doloroso e hanno sviluppato una preferenza duratura per la camera in cui hanno sperimentato gli effetti della lidocaina (anti dolorifico). In un ratto o in un essere umano, da questo schema si deduce che l'iniezione di acido ha causato dolore e che la lidocaina ha alleviato, quindi dovremmo essere pronti a trarre le stesse conclusioni per un polipo.
- Le seppie ricordano i dettagli di specifici eventi passati, incluso il modo in cui li hanno vissuti. Molti animali possono ricordare eventi passati, compreso cosa è successo, dove è successo e quando è successo. Uno studio del 2020 è andato oltre, dimostrando che le seppie possono ricordare come hanno vissuto un oggetto, ad esempio se lo hanno visto o annusato, una capacità nota come “memoria della fonte”. I ricercatori hanno esposto le seppie alla vista o all'odore di un granchio, di un pesce o di un gamberetto. Hanno addestrato le seppie a indicare se avevano visto o annusato ogni animale da preda dopo un ritardo di tre ore. Dopo l'addestramento, le seppie hanno potuto svolgere lo stesso compito con nuove prede, come cozze o lumache.
- I labridi pulitori hanno dimostrato di superare una versione del test del segno nello specchio. Le questioni relative all’autoconsapevolezza negli animali sono state a lungo esplorate utilizzando questo test che verifica se un animale, vedendo un segno sul proprio corpo in uno specchio, tenterà di rimuoverlo. In una sorprendente serie di studi condotti tra il 2019 e il 2023, i ricercatori hanno dimostrato che i labridi possono superare le quattro fasi del test. Innanzitutto, quando esposti a uno specchio, i pesci reagiscono in modo aggressivo come se credessero di vedere un pesce rivale. In secondo luogo, l’aggressività svanisce e i pesci iniziano a compiere comportamenti insoliti davanti allo specchio, come nuotare a testa in giù. In terzo luogo, i pesci sembrano studiarsi allo specchio. Infine, dopo che gli sperimentatori hanno posizionato un segno colorato sul pesce, quest'ultimo – vedendo il segno nello specchio – tenta di rimuoverlo raschiando contro una superficie disponibile.
- I serpenti giarrettiera hanno superato una versione basata sull'odore del test del segno dello specchio. Determinare se gli animali possono riconoscersi allo specchio potrebbe non essere un test di autoconsapevolezza appropriato per tutte le specie. Alcuni animali, come i serpenti, si affidano principalmente all’olfatto o ad altri segnali non visivi per orientarsi nel loro ambiente. Uno studio del 2024 ha testato l'autoriconoscimento nei serpenti misurando le loro reazioni a dischetti di cotone imbevuti di vari profumi diversi: (1) il proprio profumo, (2) il proprio profumo con un "segno" di un profumo diverso, (3) il " mark” solo profumo, (4) il profumo di un serpente sconosciuto e (5) il profumo di un serpente sconosciuto con un “marchio”. I serpenti giarrettiera sono rimasti più a lungo sui propri profumi marcati di qualsiasi altro aroma. Ciò suggerisce che i serpenti riconoscono i propri odori e notano quando il loro profumo è cambiato.
- I pesci zebra mostrano segni di curiosità. Molte specie animali, tra cui rapaci, tartarughe e api, mostrano interesse nel cercare nuove informazioni. Nel 2023, i ricercatori hanno scoperto che i pesci zebra sono attratti e incuriositi dai nuovi oggetti ma il loro interesse svanisce più rapidamente se questi ultimi aumentano troppo. Poiché i pesci zebra esplorano nuovi oggetti volontariamente e in assenza di qualsiasi ricompensa aggiuntiva, i ricercatori hanno dedotto che l’apprendimento di nuove informazioni per loro è intrinsecamente gratificante.
- Alle api e ai bombi piace giocare e apparente lo fanno. Sebbene gran parte della ricerca esistente sulla coscienza animale sia focalizzata sul dolore, i ricercatori sono sempre più alla ricerca di segni di esperienze positive. In uno studio del 2022, gli esperti hanno scoperto che i bombi fanno rotolare palline di legno in modo coerente con cinque caratteristiche di gioco. In primo luogo, lanciano le palline perché lo trovavano intrinsecamente gratificante piuttosto che come mezzo per raggiungere un fine. In secondo luogo, il comportamento non aveva una funzione apparente. In terzo luogo, non stavano provando un comportamento che avrebbero utilizzato per un altro scopo, come il foraggiamento o l’accoppiamento. In quarto luogo, i bombi hanno fatto rotolare le palline ripetutamente ma non esattamente nello stesso modo ogni volta. Infine, il comportamento aumentava quando gli insetti erano rilassati, indicando che si trattava di un’esperienza piacevole e non indotta dallo stress.
- I gamberi mostrano stati simili all'ansia che si modificano se vengono usati dai farmaci ansiolitici. Diversi studi tra il 2014 e il 2017 hanno indagato il modo in cui rispondono allo stress, esplorando la possibilità che possano essere un utile modello di ansia. I ricercatori hanno posizionato i gamberi in un labirinto con percorsi sia luminosi che scuri. I gamberi hanno una tendenza naturale ad esplorare nuovi ambienti, ma preferiscono il buio alla luce. Quando i ricercatori hanno aumentato lo stress nei gamberi somministrando loro scosse elettriche, i gamberi sono diventati significativamente più avversi alle aree luminose del labirinto. Le benzodiazepine vengono utilizzate negli esseri umani per alleviare l'ansia, e i gamberi trattati con questi farmaci erano ancora una volta disposti a esplorare le parti luminose del labirinto.
- I granchi bilanciano le motivazioni concorrenti per prendere decisioni flessibili. Un programma di ricerca a lungo termine condotto da Robert Elwood e colleghi ha studiato il modo in cui i paguri e i granchi costieri prendono decisioni di fronte al rischio. Uno studio del 2024 ha esaminato il modo in cui i granchi costieri valutano la loro avversione per la luce intensa rispetto all’avversione per le scosse elettriche. I granchi normalmente entrano in un rifugio per sfuggire alla luce intensa, ma possono scegliere la luce intensa invece del rifugio se in passato hanno subito uno shock in quel rifugio, e la loro decisione dipende da quanto è stato intenso lo shock e da quanto è intensa la luce. Anche altri animali, come i ratti, le iguane e le api, ragionano su sottili compromessi, dipendenti dalla memoria, per trovare una soluzione accettabile. Questo modo di agire suggerisce che l’animale ha una “valuta comune” per soppesare bisogni di tipo molto diverso, un "prezzo" che fa per loro ciò che corrisponde in noi umani a una scelta, appunto, tra piacere e dolore.
- I moscerini della frutta hanno un sonno attivo e tranquillo e l’isolamento sociale interrompe i loro ritmi di sonno. Un nuovo studio ha trovato modi per indurre due diversi tipi di sonno in questi animali: il sonno “tranquillo”, che comporta una significativa diminuzione dell’attività cerebrale, e il sonno “attivo”, in cui l’attività cerebrale persiste nonostante la mancanza di comportamento esteriore. Proprio come il sonno a onde lente e il sonno REM svolgono funzioni diverse negli esseri umani, i ricercatori hanno ipotizzato che il sonno tranquillo e quello attivo svolgano funzioni diverse nei moscerini della frutta. Il sonno tranquillo sembra rallentare il metabolismo e regolare lo stress, mentre il sonno attivo sembra supportare la funzione cognitiva. Nel frattempo, uno studio del 2021 pubblicato su Nature ha dimostrato che il sonno dei moscerini della frutta è interrotto dall’isolamento sociale; le mosche dormono meglio quando sono in presenza di altre mosche.
Dopo aver riportato questi esempi, i ricercatori rispondono anche alla domanda delle domande: «Cos'è la coscienza? Il termine ha una varietà di significati. La Dichiarazione di New York sulla coscienza animale si concentra su un significato importante, a volte chiamato “coscienza fenomenica” o “senzienza”. La domanda qui è quali animali possono avere esperienze soggettive. Ciò può includere esperienze sensoriali (ad esempio, l'esperienza di un particolare tocco, gusto, vista o olfatto) così come esperienze che fanno sentire bene o male (ad esempio, l'esperienza di piacere, dolore, speranza o paura). Questo senso del termine “coscienza” è ciò che Thomas Nagel (filosofo americano ndr) aveva in mente quando notoriamente chiese “Com’è essere un pipistrello?”».
Nello spiegare questo aspetto fondamentale e propedeutico a comprendere il senso della dichiarazione, gli scienziati dunque poi sottolineano che «l'esperienza soggettiva richiede qualcosa di più della semplice capacità di rilevare gli stimoli. Tuttavia, non richiede capacità sofisticate come il linguaggio o la ragione di tipo umano. La coscienza fenomenica è un sentimento grezzo – un’esperienza vissuta immediata, sia essa sensoriale o emotiva – e questo è qualcosa che potrebbe essere condiviso tra gli esseri umani e molti altri animali. Naturalmente, le capacità linguistiche e razionali simili a quelle umane possono consentire ad alcuni esseri umani di avere forme di esperienza che mancano ad altri animali (ad esempio un “monologo interiore” linguistico). Allo stesso modo, molti altri animali possono avere forme di esperienza che a noi mancano».
Dopo il paragone con gli umani, sempre fondamentale per spiegare a livello anche solo divulgativo con chiarezza che ogni specie è una specie a sè e che ci sono non solo intelligenze diverse ma appunto anche modi di percepire e comunicare diversi, il testo continua così: «Quali animali sono coscienti in questo senso? I progressi appena descritti, nel loro insieme, inviano un messaggio chiaro: dobbiamo prendere sul serio la possibilità che una vasta gamma di animali, compresi tutti i vertebrati e molti invertebrati, possano avere esperienze soggettive».
La Dichiarazione di New York sulla coscienza animale mira a cristallizzare il messaggio emerso dagli ultimi dieci anni di lavoro. Tra i 39 primi firmatari della dichiarazione ci sono esperti di fama mondiale sulla coscienza umana (Christof Koch, Anil Seth, David Chalmers, Liad Mudrik, Lucia Melloni, Nao Tsuchiya), pipistrelli (Yossi Yovel), uccelli (Nicola Clayton, Irene Pepperberg) , rettili (Gordon Burghardt, Anna Wilkinson), pesci (Culum Brown, Becca Franks, Noam Miller), polpi (Jennifer Mather, Robyn Crook, Peter Godfrey-Smith, David Edelman), seppie (Alex Schnell), paguri (Robert Elwood ), api (Lars Chittka, MV Srinivasan, Andrew Barron, Martin Giurfa) e moscerini della frutta (Bruno van Swinderen).
«Ora incoraggiamo chiunque abbia competenze pertinenti a unirsi ai nostri illustri firmatari iniziali firmando personalmente la dichiarazione», chiedono i ricercatori in chiusura del loro testo. Spiegando anche ciò che si auspicano: «Cosa speriamo che la dichiarazione ottenga? Uno degli obiettivi è trasmettere l'entusiasmo per la scienza emergente della coscienza animale e incoraggiare ulteriori lavori su questo argomento. Questo è un momento cruciale: una massa critica di persone sta osando studiare la coscienza animale in modo rigoroso e sistematico. Sebbene permanga incertezza sia sulla natura della coscienza sia su quali animali siano coscienti, la ricerca di alta qualità ha già ridotto la nostra incertezza su queste domande. Ci auguriamo che scienziati, università e governi si rendano conto che questo campo sta facendo rapidi progressi, che ha il potenziale per fare ancora di più (incluso il progresso verso migliori teorie della coscienza) e che merita il vostro sostegno. Un secondo obiettivo è incoraggiare la riflessione sul benessere degli animali».