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La congiuntivite nel cane

La congiuntiva è una membrana sottile che avvolge le parti interne delle palpebre e la porzione più esterna del globo oculare. Può essere sede di infiammazione, detta congiuntivite, soprattutto nei cani allergici ma anche per la presenza di corpi estranei, ciglia ectopiche o malposizionamenti delle palpebre.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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La congiuntiva è una membrana che avvolge alcune porzioni esterne del globo oculare. Può essere sede di infiammazione (congiuntivite) soprattutto nei cani allergici ma anche per la presenza di corpi estranei, ciglia ectopiche o malposizionamenti delle palpebre. Una forma particolare di congiuntivite si osserva in alcune razze canine per la particolare disposizione anatomica del globo oculare. Infine, una forma particolare di congiuntivite che coinvolge anche la cornea (lamina trasparente dell’occhio) è la cheratocongiuntivite secca dovuta principalmente a disordini immunitari. E’ una condizione medica seria che, se non opportunamente, curata può portare a lesioni corneali fino alla cecità.

Cenni anatomici

La congiuntiva è una membrana sottile che avvolge le parti interne delle palpebre (compresa la terza) e la porzione più esterna del globo oculare. Normalmente ha un colorito roseo ed aspetto umido. E’ bagnata dal film lacrimale, prodotto dalle ghiandole lacrimali, che oltre ad avere funzioni di idratazione svolge anche un’azione protettiva dagli agenti esterni.

Cause della congiuntivite nel cane

La congiuntiva può essere sede di infiammazione (congiuntivite). La congiuntivite è letteralmente una infiammazione della membrana che ricopre internamente l’occhio, la congiuntiva appunto. Ogni causa prevede un trattamento medico idoneo. Più frequentemente si osserva in corso di fenomeni allergici sia per iperreattività locale che in corso di allergia su base alimentare o da altre cause. Non infrequente la congiuntivite può essere dovuta all’azione di batteri o virus.  Tuttavia, ciglia ectopiche, malposizionamenti delle palpebre, traumi o presenza di corpi estranei possono indurre infiammazione della congiuntiva. Indipendentemente dalla causa i segni clinici più importanti sono l’iperemia della membrana che appare gonfia e il fastidio che prova l’animale.

Le cause principali possono essere:

  • Batterica e/o virale (non frequente, spesso come complicanza secondaria).
  • Parassitaria (leishmania, thelazia).
  • Allergica (pollini, erba).
  • Traumatica (incidenti, contatto con caustici).
  • Genetica-ereditaria ( entropion, ectropion, distichiasi, cheratocongiuntivite secca).
  • Organiche ( glaucoma, neoplasie)

I traumi insieme alla presenza di corpi estranei sono tra le prime cause di congiuntivite, e saranno accompagnati da manifestazioni immediate come  gonfiore oculare, blefarospasmo, occhio arrossato, lacrimazione eccessiva e presenza di muco. E’ sempre necessaria una visita urgente perché in seguito al trauma si può avere distacco della retina o lussazione del cristallino che compromettono la vista in modo irrimediabile se non si interviene repentinamente. Ancora la presenza di corpi estranei o traumi può creare dei danni alla cornea ( la parte trasparente dell’occhio) che possono andare da lesioni come graffi ad ulcere fino a vere e proprie perforazioni.

Tipologie di congiuntivite

Le congiuntiviti batteriche nel cane sono rare e sono di solito di origine secondaria. Altrettanto infrequenti sono le congiuntiviti virali mentre più frequenti sono le congiuntiviti da Leishmania spesso accompagnate da cheratiti, diradamento del pelo intorno agli occhi e presenza di croste.

Più frequenti, e per questo è sempre necessaria la visita, sono le “malformazioni”, come ad esempio la distichiasi che è la presenza di ciglia cresciute in modo anomalo che crea una infiammazione ricorrente della congiuntiva e anche cheratiti gravi ed ulcere corneali, la cui correzione è chirurgica. L’entropion che vede il margine palpebrale rivolto in modo anomalo verso l’interno e quindi ciglia e peli creano continue lesioni alla congiuntiva e alla cornea, con notevole dolore: immaginate di avere perennemente una ciglia nell’occhio e capirete il tipo di sofferenza. Questa ultima patologia è frequente nel Carlino, nel Bulldog, nello Sharpei: giusto per citare alcune raze. L’ectropion è invece l’eversione della palpebra  verso l’esterno, tipica dei molossi: crea anch’essa congiuntivite perché si viene a perdere la normale protezione data dalla palpebra, inoltre non aderendo quest'ultima alla cornea anche il film lacrimale non verrà distribuito omogeneamente creando secchezza. Inoltre lo spazio che si crea come una tasca diventa spesso ricettacolo di sporcizia e batteri.

In alcune razze canine (Dobermann, Pastore della Brie, Levriero afgano, Golden retriever, Collie, Alano etc.) per via della particolare conformazione anatomica del cranio, il film lacrimale può accumularsi in uno spazio che si crea tra la palpebra inferiore e globo oculare. L’accumulo di lacrime può complicarsi con la presenza di detriti dando origine ad una congiuntivite cronica caratterizzata da scolo mucoso. Talvolta, la condizione si complica con un’infezione batterica. Questa particolare condizione è conosciuta come sindrome della tasca mediale.

Una particolare forma di infiammazione della congiuntiva ma che riguarda anche la cornea (lamina trasparente della parte più esterna del globo oculare) è la cheratocongiuntivite secca (CS) comunemente detta occhio secco. E’ una malattia che ha una maggiore incidenza in alcune razze (Schnauzer nano, Cocker spaniel, Bulldog, West Highland White Terrier, Yorkshire terrier, Pechinese, Boston terrier, Cavalier King Charles Spaniel) e si manifesta generalmente in soggetti di tutte le età.  La CS è caratterizzata dalla riduzione della componente acquosa del film lacrimale la cui quantità risulta ridotta. Di conseguenza, sia la superficie della congiuntiva che della cornea si seccano con conseguente infiammazione.

La causa più frequente di CS è l’infiammazione delle ghiandole lacrimali su base immunitaria. Altre cause di CS possono essere una formazione incompleta delle ghiandole lacrimali presente dalla nascita; infezione cimurrosa; lesioni dei nervi di pertinenza delle ghiandole lacrimali; alterazioni ghiandolari indotte da abuso di farmaci o chirurgia; esposizioni a dosi radianti. La CS può essere anche idiopatica ovvero senza cause.  Infine, malattie sistemiche quali diabete mellito, ipotiroidismo e iperadrenocorticismo possono indurre alterazione della produzione del film lacrimale favorendo l’insorgenza dell’occhio secco.

I cani affetti da CS manifestano: iperemia della congiuntiva, chiusura spastica delle palpebre, scolo perioculare mucoso e varie alterazioni della cornea che, nei casi più avanzati e gravi, può ulcerarsi fino a determinare la cecità. La CS è una malattia che richiede cure mediche tempestive.

Il glaucoma che provoca gonfiore, dolore, infiammazione oculare, occhio rosso e congiuntivite è invece una ulteriore emergenza in cui l’infiammazione è dovuta dall’aumento del liquido all’interno dell’occhio per cause traumatiche o spesso organiche. La thelaziosi è una forma parassitaria in cui il verme viene deposto dalle mosche nel sacco lacrimale in forma larvale, da cui poi si svilupperanno gli adulti che si accoppieranno generando ulteriori larve.

Ultime le congiuntivi allergiche sono meno frequenti  nei cani rispetto agli esseri umani, a meno che non si parli di un soggetto atopico o fortemente allergico a pollini, ed erba, oppure se in modo accidentale il cane è venuto a contatto con sostanze irritanti.

Sintomi della congiuntivite del cane

La lacrimazione eccessiva, la presenza continua di muco all’interno dell’occhio, se il cane ci inizia a fare l’occhiolino, se tiene l’occhio chiuso, se con le zampe tenta di pulire in continuazione l’occhio  e se prova a grattarlo vicino ai mobili. Questi sono segnali da tenere sotto controllo per far scattare il sospetto di congiuntivite. Gonfiore delle palpebre o di tutto l’occhio, arrossamento dell’occhio, procidenza della terza palpebra sono ancora tutti sintomi riconducibili ad una infiammazione dell’occhio e possono riguardare uno solo oppure entrambi gli occhi. La cosa più saggia da fare è recarsi immediatamente a visita dal proprio veterinario per accertarsi della causa di tale infiammazione.

Diagnosi clinica

Esistono medici veterinari specializzati in oftalmologia a cui riferirsi, ma qualunque veterinario è in grado di darvi un primo soccorso ed iniziare ad inquadrare la causa scatenante. Il veterinario ispezionerà l’occhio in modo attento e in caso di dolore (blefarospasmo), per cui il cane tende a tenere chiuso l’occhio nonostante le manovre, verranno instillate poche gocce di anestetico locale in modo da rendere agevole l’ispezione. Sollevando con apposite pinza la congiuntiva sarà possibile visionare eventuali corpi estranei, visualizzare la cornea e la presenza di ciglia ectopiche e osservare il cristallino per valutare eventuali lussazioni.  In seguito attraverso lo Schirmer test ( striscette di carta bibula) si valuterà la produzione lacrimale ed infine attraverso la fluoresceina (un colorante) si potrà evidenziare la presenza di lesioni corneali.

Cura e primo soccorso

Ma cosa possiamo fare in attesa della visita dal veterinario? Sicuramente lasciamo da parte il collirio che può creare solo danno e impacchi casalinghi di unguenti vari. In caso di gonfiore e per alleviare un po' la sensazione di fastidio potete fare degli impacchi freddi di acqua e camomilla. Se avete delle gocce oculari esclusivamente idratanti potete instillare qualche goccia: fate però attenzione all’utilizzo di acido borico, spesso usato in medicina umana, che può creare dermatiti e arrossamenti.

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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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