La compagnia aerea ITA Airways ha annunciato di aver adottato una nuova policy aziendale che vieta il trasporto di trofei di caccia su tutti i sui voli, sia come cargo, sia come bagaglio al seguito dei passeggeri. La compagnia di bandiera dell'Italia aderisce così alla campagna #NotInMyWorld promossa dall'organizzazione internazionale per la protezione degli animali Humane Society International/Europe. Si tratta di un importante passo in avanti per porre fine alla caccia al trofeo in Italia e per coltivare pratiche aziendali che riconoscono la responsabilità della comunità mondiale per la protezione della biodiversità.
Centinaia di migliaia di animali in tutto il mondo, inclusi quelli appartenenti a specie minacciate e in via di estinzione, vengono infatti ancora uccisi dai cacciatori di trofei per puro divertimento e vanto, contribuendo spesso al declino delle loro popolazioni, a indebolire gli sforzi per la loro conservazione e alla diffusione di pratiche eticamente considerate non più accettabili. A differenza della caccia di sussistenza, la motivazione principale di chi pratica questa attività è quella di uccidere animali considerati rari o particolarmente ambiti per le loro caratteristiche fisiche (pelliccia, zanne, dimensioni) per competizione e divertimento, trasformandoli in oggetti da esporre come trofei a testimonianza del successo ottenuto durante la caccia.
Considerando che un numero significativo di cacciatori di trofei prenota viaggi lontani all'estero con l'intenzione di portarsi a casa questi "souvenir", il settore dei trasporti svolge quindi un ruolo chiave nel facilitare questa industria eticamente inaccettabile. Ve lo abbiamo mostrato da molto vicino come funziona questo business sulla pelle degli animali, attraverso la nostra videoinchiesta sotto copertura all'interno della più grande fiera della caccia d'Europa che si tiene ogni anno a Dortmund, dove cacciatori da tutta Europa e non solo prenotano costosissimi viaggi esotici solamente per uccidere animali protetti.
Proprio per questo, a livello nazionale, la decisione di ITA Airways assume particolare rilevanza, anche perché l’Italia è tra i principali importatori in Europa. Tra il 2014 e il 2021, per esempio, abbiamo importato legalmente ben 442 trofei di caccia provenienti da specie di mammiferi protette a livello internazionale, come per esempio ippopotami, rinoceronti neri, elefanti africani, leoni, leopardi, ghepardi, giaguari, orsi polari e moltissimi altri, nonostante la caccia al trofeo di questi animali sia fortemente osteggiata dall'88% della popolazione italiana, secondo un sondaggio commissionato da HSI/Europe.
L'Italia è inoltre uno degli soli due due paesi dell'Unione ad aver importato un trofeo di tigre, uno dei cinque ad aver importato un trofeo di rinoceronte nero, tra le specie a maggior rischio estinzione al mondo. E ancora, siamo il quinto importatore di trofei di elefanti africani (107 trofei) e addirittura il primo in Europa per i trofei di ippopotamo (160 trofei). L'Italia è quindi tra i paesi europei maggiormente coinvolti nel fenomeno della caccia al trofeo e purtroppo, finora, tutte le proposte di legge fatte in passato per fermare questa attività sono rimaste inascoltate e non hanno mai proseguito il loro iter legislativo.
Giovanna Di Vito, Chief Program Office, ESG & Customer Operations di ITA Airways ha sottolineato: «Il nostro convinto sostegno alla campagna di Humane Society International/Europe per fermare le importazioni di trofei di caccia in Italia e in Europa, riflette l’impegno costante di ITA Airways a favore del pianeta, del nostro Paese, delle comunità. La nuova policy della Compagnia, che formalizza il divieto di trasporto dei trofei di caccia sui propri voli, è un’azione concreta, il nostro contributo alla tutela della fauna selvatica e alla promozione di tale tutela. Riteniamo infatti che le aziende abbiano un ruolo fondamentale nel sostenere e diffondere le pratiche etiche che rappresentano un progresso effettivo verso un futuro più responsabile e sostenibile».
Martina Pluda, Direttrice di Humane Society International/Europe in Italia, ha invece dichiarato: «L’adesione alla nostra campagna e la nuova policy aziendale di ITA Airways rappresentano un contributo altamente significativo all’obiettivo di porre fine alla crudele pratica della caccia al trofeo. Anche le aziende, infatti, svolgono un ruolo importante nell’azione collettiva necessaria per proteggere la fauna selvatica minacciata a livello globale. Con la campagna #NotInMyWorld di Humane Society International/Europe, continuiamo a rafforzare il nostro impegno per la salvaguardia delle specie in via di estinzione affinché divieti di importazione, esportazione e ri-esportazione dei trofei di caccia provenienti da animali protetti vengano introdotti in Italia e in Europa.».
Attualmente, infatti, è assegnata alla Commissione Giustizia del Senato la proposta di legge ispirata anch'essa alla campagna di HSI/Europe presentata lo scorso luglio dalla Senatrice Dolores Bevilacqua (Movimento 5 Stelle). Il DDL intende modificare la legge 150/92, ovvero quella che applica la convenzione sul commercio internazionale di animali e piante in via di estinzione, la cosiddetta CITES, inasprendo le pene e includendo appunto tra i comportamenti vietati anche l'importazione, l'esportazione e la ri-esportazione di trofei di caccia di animali appartenenti a specie protette dalla convenzione internazionale firmata a Washington nel 1973, in linea con la direzione indicata anche dal Parlamento Europeo.
Con la decisione di ITA Airways, sono quindi sempre più numerose le compagnie aeree, gli operatori di cargo e le aziende del settore dei trasporti in tutto il mondo che hanno adottato politiche aziendali contro il trasporto di trofei di caccia.