Trecento milioni di animali, forse, entro il 2027 potrebbero "dire grazie". Se la Commissione Europea, dopo quanto deciso oggi, presenterà come promesso una proposta legislativa e questa verrà approvata, negli allevamenti dove attualmente vengono allevati circa trecento milioni di capi ogni anno, le cose potrebbero cambiare e non ci sarebbe più posto per le gabbie. L’orrore che riguarda milioni di animali allevati in condizioni pietose negli allevamenti intensivi di tutta Europa potrebbe essere un terribile ricordo del passato. E quelle terribili condizioni di vita a cui sono costrette migliaia e migliaia di galline, scrofe, vitelli, conigli, anatre, oche e altri animali, e che abbiamo scoperto grazie alle tante inchieste sotto copertura realizzate in questi anni da associazioni animaliste di tutto il mondo, potrebbero migliorerebbero sensibilmente.
L’annuncio della Commissione europea
Dopo l’approvazione del 10 giugno del Parlamento Europeo di una risoluzione per porre fine gradualmente all'uso delle gabbie negli allevamenti animali (i sì sono stati 558, 37 i no e 85 astenuti, tra cui gli europarlamentari della Lega e di Fratelli d'Italia. Favorevoli gli europarlamentari italiani di tutte le forze politiche), la Commissione Europea oggi, infatti, ha annunciato che intende «presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 per eliminare gradualmente e vietare definitivamente l'uso delle gabbie per tutte le specie e categorie di animali menzionate nell'iniziativa». Affronterà anche la questione dei prodotti importati da paesi extra UE, impegnandosi a studiare «l'introduzione di regole o standard per i prodotti importati che siano equivalenti a quelli dell'UE». Entro la fine del prossimo anno, la Commissione valuterà i dettagli della proposta legislativa che sarà presentata nel 2023 e che avrà bisogno dell'approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell'UE.
Quasi un milione e mezzo di cittadini europei hanno firmato End the Cage Age
Ad annunciarlo la stessa Commissaria europea per la salute Stella Kyriakides e la Vicepresidente della Commissione Věra Jourová, in una conferenza stampa sulla risposta della Commissione all'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End the Cage Age, che è stata firmata da ben 1,4 milioni di cittadini europei. Un impegno gigantesco che ha potuto contare sul contributo congiunto di 70 ONG europee di cui 21 italiane. Èhanno commentato le associazioni che oggi plaudono alla decisione della Commissione Europea. L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End the Cage Age è stata lanciata l'11 settembre 2018 e si è chiusa esattamente un anno dopo, avendo ottenuto oltre 1,6 milioni di firme. Dopo il periodo di convalida delle firme, l'ICE ha superato facilmente la soglia richiesta di 1 milione di firme, con un totale di 1.397.113 firme validate in tutta Europa. Ha anche superato la soglia minima di firme in 18 stati membri dell'UE, sui sette richiesti.
Il plauso delle associazioni italiane
Amici della terra Italia, Animal Aid, Animal Equality, Animal Law Italia, Animalisti Italiani, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, HSI/Europe – Italia, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, LAC – Lega per l’abolizione della caccia, LAV, Legambiente, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, LEIDAA, OIPA, Partito Animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus, Lumen, tutte le italiane che si erano schierate contro le gabbie, hanno commentato all’unisono: «l'allevamento intensivo è la più grande crudeltà nei confronti di miliardi di animali – esseri senzienti – confinati in questi luoghi in tutto il mondo. Porre fine all'uso delle gabbie è un passo importante verso la fine dell'allevamento intensivo. Ciò rappresenta il cambiamento più grande nel sistema di sfruttamento degli animali per numero di animali coinvolti. L’annuncio di oggi rappresenta uno storico passo verso l’abolizione delle gabbie per 300 milioni di animali e pone un’importante pietra per il superamento dello sfruttamento degli animali a scopo alimentare. Resteremo concentrati sulle istituzioni europee fino a quando non realizzeranno questo progetto e saremo vigili per impedire che altri interessi ne moderino l’ambizione».
LAV: «Una battaglia sostenuta in ogni momento»
«LAV ha creduto in questa battaglia e l’ha sostenuta in ogni momento – commenta Roberto Bennati, direttore generale della Lega anti Vivisezione che da sempre si batte per l’abolizione delle gabbie e contro gli allevamenti intensivi -dalla raccolta delle firme alle attività di pressione sulle Istituzioni nazionali ed europee, abbiamo sostenuto la battaglia in parlamento e con il Governo italiano per avere questo straordinario risultato. Abbiamo creduto nella forza di un movimento unito intorno ad un obiettivo intermedio ma ambizioso: la fine delle gabbie per 300 milioni di animali».
HSI: «Saremo vigili. È tempo di un'Europa senza gabbie!»
«Questa è una giornata storica per 300 milioni di animali allevati in gabbia, 1,4 milioni di cittadini europei che si sono espressi a favore di un divieto, e le 170 organizzazioni europee che hanno lottato per ottenerlo – commenta Martina Pluda rappresentante per l'Italia di HSI Humane Society Internazional, in prima linea da anni nella campagna di sensibilizzazione mondiale contro le gabbie e gli allevamenti intensivi – L’annuncio da parte della Commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ci da speranza. Entro il 2023 la Commissione europea presenterà una proposta legislativa per vietare gradualmente e definitivamente l’uso delle gabbie negli allevamenti dell’UE, entro il 2027. Oggi celebriamo ma non distogliamo la sguardo dalle istituzioni europee e saremo vigili per impedire che altri interessi moderino l’ambizione di questa iniziativa legislativa tanto attesa. È tempo di plasmare un’Europa senza gabbie!».