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24 Agosto 2022
12:47

La civetta salvata in autostrada e il pericolo degli incidenti stradali per la fauna

Una civetta investita è stata recuperata presso il casello di Modena nord e portata al centro di recupero per la fauna selvatica il Pettirosso. Incidenti simili accadono spesso purtroppo, ma pochi di questi sono segnalati.

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«La civetta ha riportato un forte trauma cranico e un'ala fratturata». E' il commento sulle condizioni dell'animale trovato ferito al casello di Modena Nord fatto a Kodami da Enrica Rosti, una volontaria del Centro Fauna Selvatica "il Pettirosso" dove è ora in cura l'animale.

L'incidente è accaduto la notte del 20 agosto e la civetta in fin di vita è stata trovata da un responsabile delle autostrade che prontamente l'ha recuperata e portata alla stazione della Polizia Statale più vicina. La polizia ha poi chiamato i volontari del Pettirosso che hanno provveduto a fornirle le cure necessarie.

«Abbiamo trattato il trauma cranico e steccato l'ala ma prima di riuscire a volare nuovamente ci vorranno almeno 10 giorni e 2 settimane per riprendersi dal trauma cranico – continua la volontaria del centro – Queste stime variano poi da individuo a individuo quindi dovremmo attendere ancora un po' per capire quanto velocemente l'animale riuscirà a guarire».

Trovare una civetta (Athene noctua) che svolazza vicino a una strada durante un viaggio notturno in macchina non è raro, soprattutto se si percorre la campagna. In Italia è un uccello molto comune ed è diffuso in quasi tutta la penisola tranne che sulle Alpi. I suoi habitat preferiti sono le campagne ma è possibile trovarla spesso anche nelle vicinanze degli abitati civili, motivo per cui non è difficile avvistarla in qualche parco cittadino. Solitamente l'animale evita di salire oltre i 1000 metri di altitudine poiché la neve non gli permette di trovare agilmente le sue prede preferite: piccoli mammiferi, rettili, anfibi e persino altri uccelli. Questo predatore della notte caccia agilmente sfruttando la sua vista aguzza e zone scoperte come i fossati ai lati delle strade sono perfette per scovare qualche piccolo roditore che ne ha fatto la sua casa.

«Proprio perché cacciano le proprie prede nei fossati ai lati delle strade è facile che una macchia incontri una civetta e sfortunatamente capita di trovarne molte investite – sottolinea Enrica Rosti riguardo la frequenza con cui avvengono questi incidenti – Le civette, abbagliate dai fanali delle macchine, possono disorientarsi e scontrarsi con i veicoli».

In generale incidenti stradali causati dagli animali sono migliaia ogni anno, ma le stime sono poche poiché moltissimi non vengono denunciati. Dati sicuri riguardo il 2021 in Italia sono forniti dall"Istat che indica solo 213 incidenti registrati. Il numero così esiguo di segnalazioni deriva probabilmente dal fatto che solo questi hanno causato danni abbastanza gravi da richiedere un intervento esterno.

Di modi per poter evitare incidenti stradali con gli animali ne esistono molti. Un esempio virtuoso lo offrono molte strade montane abruzzesi che sono state dotate di paletti deflettori con specchietti catarifrangenti. Questi particolari strumenti tengono lontani gli orsi dalle strade e hanno un doppio funzionamento: gli specchietti riflettendo la luce dei fanali delle auto avvisano l'orso che sta per arrivare un mezzo e attivano anche un piccolo richiamo sonoro che aiuta l'animale a capire da dove arriva il pericolo.

«Sfortunatamente per i rapaci notturni non esistono strumenti efficaci per poterli tenere alla larga dalle strade come per i mammiferi per via della loro grande capacità di movimento», conclude la volontaria del centro, rivolgendo poi a tutti i guidatori un messaggio importante: «L'unico modo per poter essere sicuri di non investire delle civette e la fauna selvatica in generale è guidare con prudenza e piano».

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