Haarlem, cittadina olandese a ovest di Amsterdam, sarà la prima al mondo a vietare la pubblicità della carne sui mezzi di trasporto pubblico e sugli schermi all’interno delle stazioni dei mezzi pubblici. Il divieto entrerà in vigore dal 2024 e non è ancora chiaro se sarà inclusa anche la carne prodotta “in modo sostenibile”.
La misura, che ha l’obiettivo di sostenere la riduzione dei consumi e le emissioni di gas serra, è stata presa di conseguenza al fatto che la produzione della carne, come sostengono molti studi recenti, contribuisce in maniera consistente alla crisi climatica.
Un terzo di tutte le emissioni di calore del pianeta, infatti, deriva proprio dalla produzione alimentare globale, ma quella del solo bestiame inquina il doppio rispetto alla produzione di frutta e verdura.
Ma non basta, perché la situazione è aggravata da altri fattori: la distruzione delle foreste per fare spazio ai pascoli, i fertilizzanti per i mangimi che inquinano le acque contenendo grandi quantità di azoto. Per non parlare della quantità di metano prodotte da mucche e maiali che vanno a incrementare i gas serra.
Chiaramente le polemiche, ma anche le proteste, non sono mancate. Soprattutto da parte dei rappresentanti del settore degli allevamenti e della lavorazione dei prodotti derivati, che hanno accusato il Comune di esagerare nel dire alla gente cosa deve fare.
Ma anche all'interno del consiglio comunale di Haarlem, c'è chi si è opposto alla decisione, sostenendo che essa limita la libertà di espressione, viola la libertà imprenditoriale, ma che soprattutto sarà fatale per gli allevatori di suini.
Il divieto, effettivamente, secondo alcuni accademici potrebbe davvero violare la libertà di espressione e quindi portare a cause legali intentate da chi lavora nel settore che peraltro è uno dei più floridi nei Paesi Bassi, dove secondo i i sondaggi, circa il 95% delle persone mangia carne.
Indipendentemente da quello che faranno i Paesi Bassi, però, il problema comunque resta. L’organizzazione ambientalista Greenpeace ha calcolato che siamo ancora molto lontani dall'obiettivo posto dall'Ue di emissioni nette zero entro il 2050.
Per raggiungerlo il consumo di carne deve essere ridotto a 24 chili per persona all'anno. Ma la media attuale, invece è di 82. E anche se in Olanda è meno, circa 76 chili, è però il Paese maggior esportatore di carne dell'Ue.
La decisione arriva in una momento non facile per le questione agricole del Paese. Il Governo guidato da Mark Rutte ha, infatti, aveva già varato un piano di riduzione delle emissioni, volto a tagliare drasticamente alcune attività, in particolare quelle connesse agli allevamenti intensivi.
E le reazioni sono state per mesi, molto forti, con trattori, blocchi stradali e scarichi di letame. Il timore è che la scelta di Harleem possa riaccendere nuove proteste riportando il Paese nel caos.