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30 Settembre 2022
12:19

La Cina annuncia la nascita di Maya, il primo cucciolo di lupo clonato con mamma surrogata Beagle

Una società cinese di biotecnologie ha annunciato al nascita del primo lupo clonato al mondo. Si chiama Maya ed è nata da una madre surrogata Beagle.

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La società cinese Sinogene Biotechnology Company ha annunciato la nascita del primo lupo clonato al mondo. Si chiama Maya, è un lupo artico (Canis lupus arctos), sottospecie diffusa nell'artico canadese e nelle regioni settentrionali della Groenlandia, ed è nata da una madre surrogata decisamente insolita, una Beagle. La cucciola e sua madre sono state annunciate al mondo attraverso in una conferenza stampa tenutasi il 19 settembre, cento giorni dopo la nascita della cucciola.

Maya è stata clonata utilizzando il DNA prelevato da un lupo artico adulto, che si chiamava anche lei Maya, morta in cattività nel 2021 ad Harbin Polarland, un parco faunistico nel nord-est della Cina. La Maya originale era nata in Canada nel 2006 e, secondo i media locali, è morta di vecchiaia. La clonazione di Maya è il risultato di un importate lavoro durato due anni e che la società cinese intende incrementare per aiutare a clonare specie in via di estinzione a fini di conservazione.

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Maya a poche ore dalla nascita. Foto di Sinogene Biotechnology Co.

Fino ad oggi la Sinogene Biotechnology Company, si era occupata esclusivamente della clonazione di animali domestici e d'affezione morti, come gatti, cani e cavalli. Ma negli ultimi tempi, sempre più aziende di questo tipo stanno investendo nel campo della clonazione delle specie in via d'estinzione o addirittura nella de-estinzione, con l'obiettivo di riportare in vita persino specie ormai scomparse come il tilacino o il mammut.

Per riuscire in questa impresa, i ricercatori di Sinogene hanno originariamente creato 137 embrioni di lupo a partire dalle cellule somatiche prelevate dalla Maya originale, il cui nucleo è stato successivamente impiantato all'interno di ovuli non fecondati di cani, utilizzando un processo noto come trasferimento nucleare di cellule somatiche, la stessa metodologia che ha portato alla nascita della pecora Dolly, il primo mammifero della storia mai clonato con questa tecnica e che vi abbiamo raccontato in un episodio speciale di Kodami Zoom.

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Di questi embrioni, 85 sono stati trapiantati con successo in sette madri surrogate Beagle, tuttavia solo uno si è sviluppato completamente arrivando alla nascita. La piccola Maya ora vivrà per un po' con la sua madre surrogata in un laboratorio Sinogene a Xuzhou, nella Cina orientale, ma quando sarà pronta la cucciola verrà trasferita ad Harbin Polarland per vivere con altri lupi artici. Anche se il lupo artico non è una sottospecie in via d'estinzione, non è la prima volta che viene clonato con successo un animale selvatico a fini conservazionistici.

Nel 2020, gli scienziati della società statunitense Revive & Restore hanno clonato per la prima volta un furetto dai piedi neri (Mustela nigripes), una specie in serio pericolo d'estinzione. Nello stesso anno, la compagnia ha anche clonato un cavallo di Przewalski (Equus ferus przewalskii) e adesso punta a riportare in vita la colomba migratrice (Ectopistes migratorius), estinta all'inizio del XX secolo.

Nonostante il successo della nascita di Maya, la comunità scientifica è però molto divisa sull'utilizzo della clonazione a fine conservazionistici. Al di là del dibattito etico, comunque importante, molti scienziati ritengono che sia ancora troppo complicato e dispendioso clonare animali selvatici. Il tasso di successo, come accaduto per Maya, è molto basso e servono centinaia di embrioni per riuscirne a farne sviluppare uno fino alla nascita.

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Maya sta bene e sarà presto inserita in un gruppo di lupi artici. Foto di Sinogene Biotechnology Co.

Inoltre non tutti gli animali possono essere clonati oggi. Per esempio per uccelli, rettili e mammiferi che depongono le uova, come ornitorinchi ed echidne, non funziona, poiché le uova non si sviluppano correttamente. Una grossa fetta della comunità scientifica sostiene quindi che ci si dovrebbe concentrare maggiormente sulla conservazione di ciò che ancora abbiamo, piuttosto che su quello che abbiamo già perso, investendo soprattutto nell'istituzione di nuove aree protette e progetti di conservazione in natura.

Per i sostenitori della clonazione, invece, la nascita di Maya è un altro passo in avanti nella giusta direzione per quest'area di ricerca e per il futuro della conservazione. La clonazione delle specie a rischio o addirittura già estinte, resta però un argomento estremamente controverso, complesso e dibattuto. La Sinogene e altre aziende di biotecnologia andranno comunque avanti con le loro ricerche, staremo a vedere quindi se nel prossimo futuro la clonazione diventerà davvero un supporto per la conservazione oppure no.

In copertina Maya, foto di Sinogene Biotechnology Co.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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