Si è conclusa nel migliore dei modi la disavventura di una cicogna bianca che poche settimane fa era stata trovata all'interno di un canale di bonifica in comune di Cancello ed Arnone, in provincia di Caserta. L'animale si trovava in acqua, denutrita e in evidente stato di difficoltà. Probabilmente era rimasta vittima dei cavi elettrici sospesi.
Sul posto erano intervenuti i Carabinieri Forestale del locale Nucleo di Castel Volturno allertati da un privato cittadino. Giunti a Cancello ed Arnone la situazione della cicogna è parsa subito seria anche agli operatori del Servizio Veterinario dell’Asl di Caserta.
Per fortuna, la cicogna bianca era stata subito affidata alle cure veterinarie del Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria di Napoli e del Centro Recupero Animali Selvatici della Federico II di Napoli. La cicogna quindi ha terminato il necessario iter riabilitativo, ed è stata rilasciata in natura nelle vicinanze del luogo del suo rinvenimento.
Oggi durante la liberazione le Forze dell'Ordine sono state affiancate proprio dagli operatori del Cras, oltre ai medici veterinari e al personale dell'Ufficio Locale Marittimo della Guardia Costiera di Castel Volturno.
La cicogna dopo i primi istanti di tentennamento ha spiccato un bellissimo volo che ha rincuorato i presenti sul suo stato di salute.
Il problema resta per tantissimi altri volatili che ogni anno vengono feriti o uccisi dai cavi elettrici sospesi. Di norma infatti gli uccelli non prendono la scossa sui cavi elettrici, ma solo quando sono a contatto con uno solo dei cavi, in altri casi la morte per elettrocuzione rappresenta invece una seria minaccia. Quando un uccello tocca inavvertitamente due cavi o una qualsiasi altra superficie, come per esempio pali o piattaforme di sostegno a contatto col terreno, viene immediatamente folgorato.
Tra le vittime più comuni ci sono uccelli sinantropici, cioè selvatici che frequentano le aree a ridosso di ambienti urbanizzati. In Sardegna era stata proposta una legge per proteggere gli uccelli dai cavi elettrici, ma altre regioni, come la Campania, non hanno ancora una legislazione efficace.