La cataratta è una patologia dell’occhio che generalmente si manifesta con l’età e può essere mono o bilaterale. Le cause sono diverse (ereditarie, metaboliche, nutrizionali o traumatiche) e le manifestazioni cliniche più evidenti sono relative all’aspetto dell’occhio colpito che può apparire opaco. Purtroppo, se la cataratta non viene trattata può portare alla cecità. La diagnosi può giovarsi dell’impiego di indagini strumentali da parte dell’oculista. L’intervento chirurgico è la terapia migliore e che ha un elevato grado di successo.
Cos'è la cataratta?
La cataratta è un’opacizzazione del cristallino, ovvero di una lente, posizionata dietro l’iride, la cui funzione è quella di mettere a fuoco le immagini sulla retina (membrana di origine nervosa).
La cataratta si manifesta quando le proteine che la compongono vanno incontro ad un processo di ossidazione. Può avere diverse cause e la sua presenza può dar luogo a disturbi visivi che causano notevole disagio nella vita di relazione dell’animale.
La cataratta è tipicamente, come nell’uomo, una malattia della senilità ma può comparire in diverse fasi della vita.
Cause
La cataratta può avere diverse cause. Tra queste ricordiamo:
- Cause ereditarie: in alcune razze l’opacizzazione del cristallino può avere una causa genetica ovvero essere dovuta a pool di geni che inducono questa lesione. In questi casi, è spesso congenita ovvero i cuccioli possono nascere con la cataratta o comunque svilupparla precocemente. Tra le razze canine che sono considerate maggiormente a rischio: Cocker Spaniel Americano, Boston Terrier, Barbone, Labrador Retriever. Le razze feline più comunemente affette da questa forma ereditaria sono Himalayana, Sacro di Birmania, British Shortair.
- Cause metaboliche: la causa metabolica più frequente ed importante è il diabete mellito. In un’altissima percentuale di casi i cani affetti da diabete sviluppano la cataratta perché l’eccesso di zucchero induce una degenerazione precoce del cristallino.
- Cause traumatiche: tutti i traumi dell’occhio che alterano la struttura del cristallino possono determinare la sua opacizzazione
- Cause nutrizionali: la cataratta può comparire se l’alimentazione dei cuccioli, soprattutto quando si utilizzano alimenti sostitutivi del latte materno, hanno deficit di alcuni elementi
In generale, poi la cataratta può insorgere anche a seguito di uveiti (infiammazione della parte posteriore dell’occhio) o fenomeni degenerativi ed ipertensione ovvero aumento della pressione sanguigna.
Sintomi
I sintomi della cataratta nel cane e nel gatto sono:
- Cambiamento del colore di uno o di entrambi gli occhi che appaiono appannati
- Deficit visivi con il progredire della malattia
- Aspetto velato degli occhi coinvolti.
- Cambio di atteggiamento: l'animale non sempre riuscirà a localizzare la ciotola o la lettiera, si muoverà con circospezione in ambienti non familiari. Queste alterazioni del comportamento devono indurre il per-mate ad indagare o meglio a condurre il proprio animale dal medico veterinario.
Diagnosi
Il sospetto diagnostico che può emergere alla prima visita clinica va confermato con una visita oculistica. In questo caso, lo specialista, dopo aver dilatato la pupilla con la somministrazione di un collirio, illuminerà (retroilluminazione) l’occhio per valutare la presenza di aree di opacizzazione. La retroilluminazione servirà anche per diagnosticare un’opacizzazione completa o incompleta del cristallino,
La biomicroscopia ed eventualmente l’ecografia del bulbo oculare possono essere ulteriori indagini strumentali che l’oftalmologo può utilizzare per la diagnosi di cataratta
Il trattamento della cataratta nel cane e nel gatto
Non esiste una terapia farmacologia per la cura della cataratta. E’ possibile intervenire chirurgicamente asportando con la facoemulsificazione la lente opacizzata e sostituendola con una artificiale. L’intervento può essere fatto anche su entrambi gli occhi contemporaneamente. Il decorso postoperatorio va sempre seguito da uno specialista.
Per i pazienti che non possono giovarsi della terapia chirurgica, in alternativa sarà possibile utilizzare colliri a base di antinfiammatori per ridurre il rischio di complicanze (uveiti o glaucoma indotti da cataratta).