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Instaurare una connessione emotiva con gli altri animali ci consente di comprendere meglio i loro comportamenti e sviluppare interazioni più consapevoli, da entrambe le direzioni. Per le specie domestiche che vivono infatti a stretto contatto con noi umani, i segnali emotivi che esprimiamo possono essere letti e compresi tanto quanto quelli dei conspecifici. A conferma di ciò, un nuovo studio ha dimostrato che anche le capre riescono a riconoscere lo stato emotivo di un essere umano, basandosi solo sulla sua voce. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Animal Behavior.
Comunicare con gli animali è da sempre uno degli obiettivi dell'essere umano. Spesso viene visto come una sorta di superpotere ed è una capacità che viene associato spesso alle favole e che solo persone particolarmente pure e meritevoli, come per esempio Biancaneve, hanno il privilegio di avere. Sebbene non siamo in grado di avere una conversazione verbale con altre specie, emergono sempre più evidenze che suggeriscono comunque una forma di comprensione reciproca, e non solo con cani e gatti con cui condividiamo momenti e relazioni intime.
Lo studio condotto da Alan McElligott, esperto in comportamento e benessere degli animali della City University di Hong Kong (CityUHK), dimostra che persino le capre domestiche, grazie alla loro lunga storia di interazione con gli esseri umani, potrebbero aver sviluppato una notevole sensibilità ai nostri segnali vocali. Le capre sono animali molto "chiaccheroni" e utilizzano le vocalizzazioni per trasmettere diverse informazioni, come età, dimensioni, sesso, ambiente sociale, identità individuale e, soprattutto, il loro stato emotivo.
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Per capire se riescono a distinguere anche le emozioni umane attraverso i suoni, gli scienziati hanno condotto un particolare esperimento. Hanno fatto ascoltare ad alcune capre nove registrazioni vocali che esprimevano emozioni positive (gioia) o negative (rabbia). I ricercatori si aspettavano che le capre si sarebbero a un certo punto abituate alle registrazioni dopo aver ascoltato ripetutamente la stessa voce che trasmetteva prima un'emozione e poi un'altra, reagendo sempre meno allo stimolo uditivo. E così è stato all'inizio.
Tuttavia, quando le registrazioni sono state invertite, poiché gli animali percepivano un cambio nel messaggio che la voce esprimeva, i ricercatori si aspettavano che si sarebbero di nuovo focalizzate verso la fonte del suono, suggerendo quindi una certa sensibilità e attenzione verso le variazioni emotive nelle voci umane. Ebbene, i risultati dell'esperimento indicano che nel 75% dei casi, in seguito al cambiamento della valenza emotiva, le capre si concentravano nuovamente verso la fonte del suono, suggerendo che avevano percepito il cambiamento nel contenuto emotivo della voce umana.
Tuttavia, le reazioni delle capre ai diversi segnali uditivi non sono stati uniformi tra tutti gli individui. Queste variazioni potrebbero essere attribuite sia a differenze nelle capacità cognitive delle singole capre nel percepire i segnali emotivi umani, ma anche a eventuali influenze di fattori esterni. Inoltre, i ricercatori non hanno osservato cambiamenti fisiologici significativi, come per esempio un aumento del battito cardiaco quando venivano esposte a un suono che esprimeva un'emozione diversa dalla precedente.
In ogni caso, questo studio è stato cruciale per ampliare la nostra conoscenza sui comportamenti, il benessere e le esperienze emotive degli animali, specialmente considerando che le capre e altri animali spesso ascoltano voci umane nella loro vita di tutti i giorni. Le voci che esprimono emozioni negative, come la rabbia, potrebbero generare paura negli animali. Al contrario, voci che trasmettono emozioni positive potrebbero invece essere rassicuranti e addirittura favorire il benessere degli animali, contribuendo a consolidare il legame tra umani e animali.
