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4 Settembre 2024
16:59

La Campania si prepara per l’apertura della caccia, la consigliera Gaeta: «È ora di difendere gli animali»

Oggi in Commissione Agricoltura della Regione Campania si è combattuto la battaglia per l'approvazione del Piano faunistico venatorio. Per la consigliera Roberta Gaeta, membro della Commissione, è l'occasione per «elaborare un testo che difenda gli animali, e non solo gli interessi dei cacciatori».

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La Commissione riunita

Oggi in Commissione Agricoltura della Regione Campania si è combattuta la battaglia per l'approvazione del Piano faunistico venatorio 2024-2029. Lo scopo della quasi totalità dei consiglieri era quello di arrivare con un testo da sottoporre al Consiglio regionale di venerdì 6 settembre, in tempo per l'apertura della stagione di caccia, prevista per il 10.

Una battaglia che ha visto in campo due schieramenti decisamente privi di equilibrio: tutti i consiglieri, tranne una, hanno dato parere favorevole al Piano. L’unica voce fuori dal coro è stata quella della consigliera regionale di Demos-Europa Verde, Roberta Gaeta, la quale si è astenuta dal voto.

Una decisione che la consigliera e vicepresidente della Commissione ha motivato così: «La mia astensione è stata inevitabile perché la documentazione è stata resa disponibile a fine luglio, non consentendoci di studiare e analizzare un atto così complesso. Se il piano ci fosse stato consegnato nei tempi previsti dalla norma, ovvero a giugno, avrei potuto dare un parere, ma in questa situazione ho dovuto astenermi».

Un’analisi necessaria alla luce della recente bocciatura del Tar circa la preapertura. Uno schema che si ripete ormai ciclicamente, fatto di approvazioni frettolose e ricorsi, sempre accolti dalla giustizia amministrativa.

«La Regione Campania deve dotarsi di un piano faunistico adeguato a tutela dell'ambiente e degli equilibri ecologici – ribadisce Gaeta a Kodami – La caccia è consentita dalla normativa nazionale e non è possibile abolirla a livello regionale, ma la legge deve essere rispettata. Il Tar continua a bloccare i provvedimenti che la Regione approva, sintomo di una non adeguata programmazione».

Perché ciò accada, secondo Gaeta, è necessaria un maggiore collaborazione con gli enti che hanno le competenze per esprimersi sia sulla fauna che sull’ambito venatorio: «Si tratta di un piano quinquennale complesso e articolato che innanzitutto gestisce e tutela la fauna selvatica e poi disciplina anche le attività venatorie consentite. La caccia però va regolamentata limitando gli effetti negativi e prevedendo un calendario che non danneggi ulteriormente l’ecosistema compromettendo il futuro nostro e delle nuove generazioni. Per questo motivo il piano faunistico venatorio richiede un approfondimento, uno studio e diversi pareri da parte dell’Ispra e delle associazioni che operano in questi settori».

Un’azione programmatica che non è nell’agenda della Commissione come è emerso da voto favorevole al Piano espresso dai consiglieri sia di destra che di sinistra.

«È evidente che la caccia è un tema trasversale e mi sconcerta, perché noi prima di tutto siamo rappresentanti di un territorio – ammette la consigliera – Invece chi salvaguarda gli interessi dei cacciatori pensa a una singola categoria, chi salvaguarda l'ambiente protegge indistintamente tutti i cittadini, persino i cacciatori, che in quell'ambiente ci vivono. Non si può dire sì a tutto per un tornaconto elettorale».

Non tutto però è perduto: «All’assessore [all’Agricoltura] Caputo ho chiesto nel tempo collaborazione, per le vie informali e attraverso note e question time. Vorrei che ci fosse un vero confronto nel pieno rispetto dei ruoli e una reale attenzione non soltanto per una categoria, ma per la salvaguardia del nostro territorio regionale».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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