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24 Novembre 2021
17:53

La campagna del WWF per limitare i danni del Black Friday e salvare le specie a rischio

Il Black Friday non fa bene all’ambiente, né agli animali. Per questo il WWF, proprio in occasione del "venerdì nero", ha lanciato una campagna di adozione simbolica per tre specie a rischio estinzione: il koala, il leopardo delle nevi e l’elefante africano.

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Il Black Friday non è green. L’impatto sul clima non è affatto sostenibile, basta guardare i dati riguardanti il 2021 del report Dirty delivery che, seppure relativi solo al Regno Unito, possono dare comunque grandi spunti di riflessione. Solo le spedizioni dei pacchi si stima emetteranno nell’atmosfera 386mila tonnellate di CO2, equivalenti a più di 215.000 voli effettuati tra Londra e Sydney in sole 24 ore.

E se non fa bene al clima e all’ambiente, non fa bene nemmeno agli animali. Il commercio globale degli ultimi cinquant’anni, infatti, insieme alla crescita dell’urbanizzazione, talvolta selvaggia, con un intensivo sfruttamento delle risorse naturali hanno portato ad un drammatico degrado dell’ecosistema in maniera molto, troppo, veloce. Mettendo in grave pericolo la sopravvivenza degli animali.

Per questo il WWF, proprio in occasione del Black Friday, lancia un ennesimo allarme per cercare ancora una volta di smuovere le coscienze. Nel video realizzato per la campagna, l’organizzazione punta l’attenzione su tre specie simbolo del declino che sta avvenendo: il koala, il leopardo delle nevi e l’elefante africano, tutti animali a rischio grave di estinzione, che solo con programmi urgenti e sforzi di conservazione possono essere salvati. Per loro, l’organizzazione, chiede un’adozione simbolica, in modo da raccogliere fondi per sostenere i progetti volti a tutelarli.

La perdita di esemplari di queste tre specie è, purtroppo, devastante. Per quanto riguarda il koala, (Phascolarctos cinereus), animale simbolo della fauna australiana, il declino di questa specie sta avvenendo attualmente nella parte orientale del Paese. Solo in tre anni si sono persi il 30 per cento degli esemplari. Le cause non sono certo un segreto: la perdita di habitat a causa degli eventi climatici sempre più estremi che, negli ultimi anni, hanno contribuito a distruggere le foreste di eucalipto, fonte principale del loro nutrimento. Solo durante gli incendi dell’estate 2019/2020, si stima che siano stati circa 60.000 i koala colpiti dagli effetti di quegli eventi. E più in generale, fra il 2018 e il 2021, si stima una riduzione del 30% della popolazione del marsupiale.

Nella battaglia per contrastare il declino della specie il WWF ha creato il progetto KOALAS FOREVER, che ha l’obiettivo di raddoppiare il numero di koala sulla costa orientale dell'Australia entro il 2050. Le risorse a disposizione saranno utilizzate per il ripristino del loro habitat e per la costruzione di cliniche veterinarie.

Elefanti di foresta

Sono meno di 450mila gli elefanti di foresta (Loxodonta cyclotis) oggi in Africa. Il pericolo per la loro estinzione è altissimo, tanto che quest’anno, l’IUCN, l'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, lo ha inserito per la prima volta, nella sua lista rossa, nella categoria “pericolo critico”. Le minacce maggiori per questi mammiferi, non riguardano solo il cambiamento climatico e la perdita di habitat, ma si aggiunge quella del bracconaggio che, secondo le stime, uccide ogni anno circa 27.000 esemplari di elefanti africani (l'8% della popolazione complessiva) per rifornire il commercio illegale di avorio, alimentato dalla criminalità organizzata globale e sostenuto dalla grande domanda proveniente dai paesi asiatici.

Un tristissimo primato appartiene alla Selous Game Reserve, uno dei più grandi parchi faunistici del mondo, situato in Tanzania, dove negli ultimi 40 anni sono stati sterminati oltre il 90 per cento degli elefanti, facendo passare la popolazione dai 110.000 agli attuali 15.200 individui.

Leopardi delle nevi

Cacciato per anni per la sua pelliccia, considerata particolarmente preziosa sul mercato, di leopardi delle nevi (Panthera uncia), in natura oggi ne restano fra i 3600 e i 7000. In meno di 20 anni la perdita di esemplari per la specie ha raggiunto il 20 per cento.

I pericoli per questo splendido felino riguardano in particolare modo il devastante impatto del cambiamento climatico sul suo habitat, le alte montagne himalayane, peraltro fonte d’acqua anche per milioni di persone. Anche in questa battaglia è presente il WWF, attraverso la promozione di programmi di educazione e di sviluppo sostenibile. In particolare modo, bloccando l’estrazione mineraria nelle aree di appartenenza del felino e controllando il mercato illegale della sua splendida pelliccia.

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Simona Sirianni
Giornalista
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