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3 Maggio 2022
11:31

La balenottera trovata morta a Capri nel 2020 era un ibrido, il primo del Mediterraneo

La balenottera trovata morta a Capri nel 2020 era un ibrido tra balenottera comune e balenottera azzurra: lo conferma l'analisi del DNA. Si tratta del primo ibrido tra balenottere mai segnalato per il Mediterraneo.

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L’esemplare di balenottera trovato a Capri nel novembre 2020. Foto di Ivan Rubino

Sebbene le balenottere siano gli animali più grandi del Pianeta siamo ancora ben lontani da conoscerle davvero. Sorprendentemente, infatti, un individuo trovato spiaggiato a Capri nel 2020, e identificato inizialmente come balenottera comune, si è rivelato poi essere un raro ibrido tra balenottera comune e la minacciata balenottera azzurra, considerata in pericolo di estinzione dalla IUCN.

A scoprirlo sono stati i ricercatori del Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente dell'Università Politecnica delle Marche, che hanno analizzato il DNA di tre individui trovati spiaggiati tra il 2020 e il 2021. Si tratta del primo ibrido tra balenottere mai segnalato nel Mediterraneo. I risultati di questo studio son ostati pubblicati di recente sulla rivista The European Zoological Journal.

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Una balenottera comune affiora in superficie

Nulla è come sembra – titolano gli autori dello studio – e in effetti il cetaceo trovato morto in un'insenatura nascosta a Capri il 7 novembre 2020, sembrava essere proprio una balenottera comune (Balaenoptera physalus). Questa specie è presente in tutto il mondo ed è diffusa principalmente nelle zone temperate e sub-polari ma, a differenza di molti altri cetacei, non tutte le popolazioni mostrano gli stessi comportamenti e le stesse abitudini migratorie.

Alcune possono intraprendere viaggi stagionali lunghissimi tra alte e basse latitudini, mentre altre sono invece stanziali, per cui rimangono per tutto l'anno nelle acque in cui risiedono. Una popolazione di balenottere comuni con comportamenti simili è stata descritta anche nel Mar Mediterraneo, che per sua conformazione è piuttosto isolato dal resto degli oceani.

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Una balenottera azzurra, l’animale più grande del Pianeta

Ma a queste, in inverno, sia aggiungono poi quelle che entrano da Gibilterra alla ricerca di acque più temperate. Molto probabilmente è proprio da lì che è arrivato l'individuo ibrido che si è poi, purtroppo, spiaggiato a Capri. Secondo le analisi genetiche effettuate dai ricercatori, la balenottera sembra infatti avere un'origine nord-atlantica, area in cui sono stati già osservati altri ibridi comune-azzurra.

Questa scoperta, al momento unica per il Mediterraneo, rappresenta però un ulteriore motivo di preoccupazione per la sopravvivenza del vertebrato più grande oggi esistente sulla Terra, la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus). Tra l'800 e il 900 i grandi cetacei come le balene, le balenottere e i capodogli sono stati perseguitati da una caccia spietata, al punto tale che nei primi anni Ottanta fu decretata una moratoria per tentare di evitarne la definitiva estinzione.

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Tra 800 e 900 la caccia alle balene ha portato a un tracollo delle popolazioni

L'ibridazione può perciò essere anche un effetto della estrema rarità della balenottera azzurra che, non riuscendo a trovare un partner della propria specie, viene spinta ad accoppiarsi con la più diffusa balenottera comune. Il rischio è che, se il fenomeno continuerà nel tempo, l'animale più grande del Pianeta potrebbe estinguersi anche per effetto dell'ibridazione.

La scoperta del primo ibrido balenottera comune-balenottera azzurra del Mediterraneo, oltre a dimostrare che l'analisi morfologica non consente da sola di identificare sempre correttamente le specie, rappresenta l'ennesimo campanello d'allarme per la salvaguardai dei cetacei. Purtroppo, la caccia (illegale e non) a balene e delfini è ancora piuttosto diffusa in alcune aree del mondo.

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L’ibridazione potrebbe essere favorita dalla difficoltà, per le balenottere azzurre, di riuscire a trovare un partner della propria specie

La carne di balene è considerata una prelibatezza nonché una tradizione nelle cucine di alcuni paesi scandinavi e asiatici. Se a questa minaccia aggiungiamo poi l'inquinamento da plastica, gli effetti del riscaldamento globale, le catture accidentali e la distruzione degli habitat diventa evidente che non abbiamo più così tanto tempo. Servono strategie di tutela più efficaci e stringenti per proteggere la balenottera azzurra e tutti gli altri cetacei.

In copertina: l'esemplare di balenottera trovato a Capri nel novembre 2020. Foto di Ivan Rubino

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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