Anche questo Natale Kei non lo passerà in famiglia. Per il Pitbull abbandonato e trovato in fin di vita vicino a una valigia rossa nelle campagne di Trani, a due anni di distanza da quel giorno sono cambiate molte cose ma non è ancora accaduta la più importante: trovare un umano di riferimento.
Kei è un cane che davanti al maltrattamento non ha perso la capacità di provare amore e fiducia nei confronti degli umani che lo hanno tradito. Ma la sua resilienza rischia di restare inespressa, perché dopo quasi un anno dal suo ritrovamento non ha ancora una famiglia.
«Per essere felice ha bisogno di una casa e di una figura di riferimento che si prenda cura di lui», spiega Mariella Lavarra, presidente della LNDC Animal Protection di Trani. «Al momento viene accudito da me e dalle volontarie della LNDC di Trani. Anche se può sembrare una soluzione, non lo è – sottolinea la Presidente – Kei per le esigenze della sua razza e anche per il suo carattere individuale ha bisogno di una persona coerente, non autoritaria ma autorevole, sulla quale possa fare sempre affidamento. Quella che vive in questo momento, senza un compagno umano di riferimento, è una situazione precaria che non può renderlo pienamente felice».
Commosse dalla sua vicenda tante persone hanno fatto richiesta per poterlo adottare. Tuttavia poche di queste si sono dimostrate valide e hanno superato la fase iniziale di valutazione e solo una è arrivata a un tentativo di adozione poi fallito.
Kodami ha seguito Kei dal primo momento, raccontando gli sforzi dei volontari, le cure e i costanti appelli per la sua adozione, andando anche a conoscerlo di persona a Trani.
La storia di Kei
Kei è stato trovato a febbraio 2021 quando aveva appena un anno e tre mesi. Era stato abbandonato accanto a una valigia da chissà quanto tempo, abbastanza da riempirsi la pancia di pietre. È in queste condizioni, tra la vita e la morte, che una guardia rurale lo aveva scorto nella vegetazione delle campagne vicino Trani.
Era così stato portato in una clinica veterinaria di Bari dove è rimasto ricoverato tre giorni in prognosi riservatissima. Al suo arrivo i medici avevano riscontrato numerose cicatrici sul pelo, era fortemente denutrito e in un grave stato di ipotermia.
Non può spiegare a parole il suo vissuto ma lo fanno i suoi gesti, come quello compiuto quando è arrivato nella clinica veterinaria dopo il suo ritrovamento. In quell'occasione una persona anziana ha avvicinato la mano verso di lui e Kei con il muso ha cercato una carezza. «Come posso definire una persona che lo ha ridotto in un simile stato?», è ancora oggi il commento amareggiato di Lavarra.
Ad oggi la salute di Kei continua a migliorare. Non ha malattie comuni come la leishmania e l'ehrlichia. Sta prendendo peso ed è stato castrato appena le sue condizioni di salute lo hanno reso possibile. Resta una infiammazione intestinale cronica, l'IBD, condizione che può avere influito sul suo forte dimagrimento. «Ancora non abbiamo individuato l'alimentazione giusta per lui – fa sapere la presidente locale di LNDC – Al momento sta seguendo la BARF, ma avrà sempre bisogno di particolari attenzioni e cure nell'alimentazione».
Anche se il peggio è passato, a restare è però l'hashtag #adoptKei, lanciato dalla Lega del cane di Trani all'indomani delle sue dimissioni. Da quel momento per Kei è iniziata una lunga fase di risalita che dura tutt'ora e che per dirsi completata ha bisogno di una sola cosa: un luogo da poter chiamare casa. Questo però è un tasto dolente non solo per lui, ma per i tanti Pittbull che ogni anno, non capiti dagli umani, vengono abbandonati in strada o in canile.
Pitbull: una razza incompresa e presa per moda
Non sono solo le "razze toy" ad essere oggetto del traffico di cuccioli dall'est Europa, spessissimo a essere importati illegalmente sono anche i piccoli Pitbull, Amstaff e mix di Terrier di tipo bull. Dal suo arrivo in Italia, all'inizio degli anni Ottanta, il suo commercio non si è mai fermato. Spessissimo entra nelle case degli italiani e altrettanto spesso ne esce, però: è una razza che viene scelta per questioni estetiche e chi lo fa poco conosce la personalità di cani di questo tipo. Hanno un carattere dolce ma possono arrivare a un livello di eccitazione alto e accanto ci deve essere un umano di riferimento che li comprende, li aiuta a stare al mondo e gli consente di avere una vita appagante in base alle motivazioni di razza, ovvero i desideri e i bisogni che ogni cane ha, oltre a fargli fare tanta attività all'aria aperta.
Dei pregiudizi che gravano sui Pitbull ne hanno parlato in un video la veterinaria comportamentalista Elena Garoni e l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio, entrambi membri del comitato scientifico di Kodami.
E Kei, come ogni Pitbull che si rispetti, non fa eccezione. Ecco allora che non sono tante le famiglie che possiedono le caratteristiche giuste per accoglierlo. Un passo decisivo sembrava essere stato fatto solo un mese fa quando la LNDC ha iniziato il pre-affido di Kei con una famiglia composta da genitori con lavori e orari differenti con pausa, due figlie rispettose verso i cani, casa con doppio giardino, esperienza nella gestione di questa razza, e soprattutto voglia di accogliere un cane che ha sofferto. Poi però tutto è sfumato quando il cane della famiglia, una femmina mix Pittbull di otto anni, ha rifiutato decisamente l'inserimento di Kei.
L'identikit della famiglia perfetta per Kei
Innanzitutto, dunque, per Kei è fondamentale il contesto familiare in cui deve essere, secondo chi lo conosce da tempo, un "figlio unico". Non ama dividere gli affetti e gli spazi con altri cani, soprattutto se si tratta di maschi. Un percorso con un educatore, secondo i volontari che lo accudiscono, lo aiuterebbe senz'altro a superare le paure e le insicurezze che ha sviluppato durante la prima parte della sua vita ma è bene essere coscienti del fatto che i Pitbull sono caratterizzati dalle motivazioni possessiva, protettiva e competitiva.
«Kei è stato valutato da un educatore che ha sottolineato quanto sia un cane buono, insicuro e che non può convivere con i suoi simili. Ecco perché ci teniamo tanto a valutare le richieste che arrivano – conferma la Presidente LNDC di Trani – Ha un carattere molto remissivo, probabilmente non ha mai avuto modo di confrontarsi con i suoi simili nel modo giusto. Una difficoltà che appartiene a tutti i Pitbull ma che in lui è più marcata. Quello che gli serve è una persona attenta che sia per lui fonte d'amore e di rispetto».
È quindi fondamentale affidare Kei a un compagno umano saldo che possa accoglierlo in famiglia nel modo giusto. Nel caso di Kei, del Pittbull Kei, solo le buone intenzioni non sono sufficienti.
«Sicuramente non sono adatte persone alla prima esperienza, che non conoscono la razza e che non abbiano tempo da dedicargli – spiega Lavarra – Non è adatta una casa dove sono presenti gatti o altri cani maschi. E sicuramente una famiglia che lo lascia spesso da solo lo renderebbe depresso in breve tempo». Più di tutto a contare, in questo caso più che mai, sono esperienza e consapevolezza: una persona inesperta potrebbe prendere sotto gamba le caratteristiche relazionali della razza, dunque, e ciò non porterebbe a nulla di buono né per la famiglia né per Kei. «Già solitamente i Pitbull si legano molto alla persona alla quale fanno riferimento, la loro possessività deve essere quindi mitigata e non incoraggiata».
L'adottante perfetto di Kei è una persona che gli trasmetta dunque sicurezza dandogli amore senza cedere alla tentazione di viziarlo e passare molto tempo con lui. Ha bisogno di muoversi e per farlo gli servono grandi spazi che mal si adattano con il centro città e la presenza in spazi ristretti di suoi simili o altri animali.
Quindi, prima di adottare Kei, se vi state chiedendo se è il cane giusto per voi, sappiate che la domanda giusta è: siete voi gli umani giusti per lui? Se sì, non esitate a farvi avanti: non desideriamo altro che trovare la persona che possa realizzare insieme a lui la storia più bella della vita… di entrambi.
Info: il numero da chiamare è quello della presidente della Lega Del Cane Trani, Mariella Lavarra: 3476089257.
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Il Natale è il periodo dell’anno in cui aumentano gli acquisti di animali domestici. Invece è proprio questo il momento migliore per capire che un cane non è un oggetto da scartare bensì un individuo dotato di emozioni e cognizioni. Scopri e partecipa alla campagna di Kodami per regalare a un animale attenzioni e piccoli contributi rivolti non solo ai propri compagni di vita, ma anche ai cani e gatti meno fortunati, quelli che sono ancora in cerca di una casa che possa accoglierli. Come farlo? Condividendo il nostro hashtag che è un appello alla consapevolezza e a donare a un cane un'azione concreta per il suo benessere psicofisico: soprattutto per i cani di canile: #regalaAuncane… al posto di "regala un cane"!