Il Maine Coon è un gatto famoso, oltre che per la sua bellezza, anche per le dimensioni: inserito nell’elenco dei cosiddetti “gatti giganti”, un maschio arriva a pesare mediamente dai 7 ai 9 kg, una femmina poco di meno (dai 5 ai 7 kg). Mediamente, appunto, perché il gatto Kefir è talmente grande da essere diventato una “star” di Instagram e TikTok proprio per le dimensioni.
Kefir è un Maine Coon bianco che vive a Stary Oskol, in Russia, con la sua umana, Yuliya Minina. Su TikTok, dove ha un profilo personale (@mainecoonkefir) ha oltre 3.000 follower, e i suoi video totalizzano migliaia di visualizzazioni. Impossibile non notarlo, d’altronde, alla luce della stazza: stando a quanto dichiarato da Minina in alcune interviste, Kefir ha quasi due anni e pesa la bellezza di 12 kg, tanto che a prima vista alcune persone «pensano che sia un cane».
Minina ha raccontato di avere preso Kefir da una cucciolata attirata dal manto candido (da qui il nome, Kefir, una bevanda ottenuta dalla fermentazione del latte) e di non avere avuto alcuna indizio sul fattio che sarebbe cresciuto così tanto. Ha riferito di un carattere «gentile e affettuoso», tipico di questa razza, e di un temperamento tranquillo e curioso. Kefir, ha raccontato, è anche un gatto che non ama il cibo in scatola o secco e che preferisce nutrirsi con un’alimentazione naturale, preparata dalla sua umana.
Le foto e i video di Kefir hanno inevitabilmente attirato attenzione, e una valanga di like, dopo il suo debutto su TikTok lo scorso 14 gennaio: il primo video condiviso lo ritrae da cucciolo, a tre mesi, e documenta la crescita sino a un anno e 10 mesi mostrando come le sue dimensioni siano via via aumentate. In alcune foto in particolare Minina è ritratta mentre a fatica regge Kefir in braccio, e sono state proprio queste immagini – in cui il gatto appare enorme in confronto alla donna – a renderlo famoso.
Le origini del Maine Coon
Il Maine Coon è d’altronde noto, come detto, anche per le dimensioni che raggiunge da adulto. È una delle razze naturali più antiche del Nord America, e il suo nome significa "Procione del Maine”, che deriva dalla leggenda secondo cui sarebbe nato dall'incrocio tra un gatto selvatico delle foreste del Maine ed un procione (“coon” deriva infatti da “racoon”, procione in inglese).
Secondo un'altra leggenda sarebbe stato importato negli Usa dai vichinghi ben prima dell'arrivo di Colombo, mentre per qualcun altro è stata Maria Antonietta, regina di Francia, a imbarcarli su una nave diretta negli Stati Uniti, poco prima di morire. La razza si è diffusa prima negli Stati Uniti, ed è arrivata in Europa negli anni '80 dove la Fédération internationale féline, nel 1982, l'ha riconosciuta con un suo standard.
Da un punto di vista fisico, però, la selezione europea e quella americana differiscono: gli standard sono molto simili, ma gli allevatori europei prediligono gatti più lunghi e longilinei rispetto a quelli americani, più corti e robusti. Nella selezione europea è stata data molta importanza alla struttura della testa, in cui si premia un muso prominente, un mento fermo, un profilo ondulato e grandi, larghe orecchie attaccate sopra il cranio. Gli americani preferiscono una struttura muscolo-scheletrica più massiccia, una testa più rotonda, orecchie larghe ma non grandissime ed un muso ben delineato con un deciso stop lunga la canna nasale.
Tanto grande quanto fragile: «Le selezioni spesso comportano problemi»
Kefir dal canto suo sembra rientrare maggiormente negli standard europei, anche se le sue dimensioni sono decisamente fuori dall’ordinario: «Va sempre tenuto conto che la prospettiva in foto potrebbe farlo apparire più grande – osserva Sonia Campa, membro del comitato scientifico di Kodami – I Maine Coon sono comunque gatti mediamente più grandi della media. È bene però tenere sempre a mentre che dietro a queste selezioni, magari per raggiungere determinate dimensioni o per far sì che il gatto abbia un determinato aspetto, ci possono essere problemi genetici, di struttura muscolare e ossea».
Il Maine Coon necessita in generale di attenzioni particolari. Cuore e reni andrebbero valutati periodicamente per monitorare il rischio d'insorgenza della cardiomiopatia ipertrofica (HCM) e della sindrome del rene policistico nelle linee di sangue maggiormente colpite. I Maine Coon soffrono inoltre frequentemente di malattie auto-immuni che provocano gengiviti, stomatiti o dermatiti recidivanti, e displasia dell'anca e lussazione della rotula sono due patologie della struttura ossea da monitorare già nei soggetti giovani. È inoltre possibile testare geneticamente un Maine Coon per l'amiotrofia spinale (SMA), una patologia a carico del sistema nervoso centrale che può colpirlo sin dalla più tenera età.