«Negli ultimi quattro giorni Juan Carrito ha riguadagnato quote più alte, zone completamente diverse rispetto a prima, sulle montagne sopra Gamberale, abbastanza lontano da Roccaraso e sta vivendo da orso», così il presidente del Parco nazionale della Maiella, Lucio Zazzara parla a Kodami dell’attuale situazione dell’orso marsicano Juan Carrito a margine del convegno inaugurale per il centenario dei più antichi Parchi nazionali d'Italia.
Solo pochi giorni fa Carrito era stato avvistato di nuovo nei pressi di Roccaraso, la città ai cui rifiuti si era assuefatto diventando l’orso marsicano più confidente della storia dell’Appennino. Il rischio era, e in parte esiste ancora, che possa essere “rimosso” dall’ambiente naturale per essere condotto in un’area faunistica chiusa, simile a quella di Palena dove è rimasto per diverse settimane in attesa della sua traslocazione.
Una possibilità che il presidente Zazzara vede lontana: «Su Juan Carrito siamo molto speranzosi perché dopo un breve periodo di cattività, dove abbiamo cercato di tenerlo lontano dalla presenza umana, ha passato tre settimane nel suo ambiente naturale durante le quali ha dimostrato di essere in grado di avere tenore di vita consono a quello della sua natura selvatica».
Anche i recenti avvistamenti a Roccaraso non turbano Zazzara: «Ultimamente è vero che è entrato a Roccaraso, ma lo ha fatto senza quel rapporto continuo e assiduo che aveva prima. Si è limitato a girare intorno al paese che frequentava di più».
«Juan Carrito, ad appena due anni di vita, è ancora sostanzialmente un cucciolo, ci sono margini per ulteriori miglioramenti – aggiunge – I risultati avuti sino ad oggi indicano un successo, e non un fallimento: l’orso libero in natura ha trascorso tre settimane nutrendosi da solo, avrebbe avuto la possibilità di avvicinarsi a molti centri abitati, il Parco della Maiella è fortemente antropizzato, ma non lo ha fatto».
Carrito, munito di radiocollare, è seguito costantemente dagli esperti del Parco, i quali hanno rilevato che nelle sue tre settimane in natura si è mosso molto: oltre 150 chilometri. «Un fatto che dimostra tutti noi che è molto forte e può sopravvivere in natura», sottolinea il Presidente.
Juan Carrito è l'incarnazione di una delle più grandi sfide dei Parchi nazionali: il bilanciamento del rapporto tra l’essere umano e la fauna selvatica. Una riflessione che ha tenuto banco durante il convegno inaugurale per i cento anni del Parco del Gran Paradiso e del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. «Cominciamo a rappresentare punto di riferimento per politiche più vaste e pervasive Nell’ambito della tutela del patrimonio naturale – spiega Zazzara – Come Parco nazionale della Maiella sentiamo con forza ii buon rapporto con i nostri 39 Comuni e stiamo verificando giorno per giorno come il successo delle azioni di tutela e valorizzazione sia commisurato alla capacità con cui riusciamo a collaborare con le comunità locali».