Nuovi attimi di paura per Juan Carrito, questa volta però a mettere a rischio la sua sicurezza non è l'essere umano ma un suo simile: l'orsa Bambina.
Bambina ha allontanato in malo modo Carrito dal territorio che fino a poco tempo prima condividevano, spingendolo fino a un costone roccioso. L'episodio ha scatenato le paure delle tante persone che negli ultimi due anni di vita del giovane Orso marsicano ne hanno seguito la storia.
A contestualizzare l'accaduto ci ha pensato il personale del Parco che a Kodami spiega: «Carrito sta benissimo. Si tratta di dinamiche che avvengono abitualmente tra gli orsi, non c'è niente di straordinario o per cui allarmarsi».
L'orsa F21, meglio nota come Bambina, condivide abitualmente l'home range con Carrito da quando è tornato in natura dopo il periodo in solitudine nell'Area faunistica di Palena. Si tratta di una femmina non propriamente confidente che compie incursioni sporadiche e in fasce orarie notturne all'interno di alcuni centri abitati come Barrea, Scontrone, Roccaraso e Alfedena. Comuni del Parco molto frequentati anche da Carrito.
Il radiocollare di Bambina, applicato nel 2019, ha smesso di inviare localizzazioni in coincidenza dell’inizio del periodo di svernamento alla fine di novembre 2020. Le notizie su di lei arrivano al Parco attraverso il monitoraggio radio, mentre Carrito ha ancora il suo radiocollare, è stato proprio questo a svelarne la posizione ai limiti del territorio condiviso con Bambina.
Non è raro che un'orsa femmina come Bambina e un maschio giovane come Juan Carrito condividano il territorio. La biologa Elisabetta Tosoni, esperta dell’orso bruno appenninico, aveva spiegato che entrambe queste categorie tendono ad allontanarsi dai maschi adulti, talvolta spingendosi troppo vicini ai centri urbani.
Proprio la volontà di sfuggire alla competizione per le risorse con individui adulti rientra tra i tanti fattori che possono influenzare il grado di confidenza di questi grandi carnivori, percependo i centri abitati come luoghi sicuri e ricchi di cibo.
«Non neghiamo che ci sia ancora molto da fare per gli orsi che vivono sui nostri territori – dicono dal Parco – Però la vicenda di Carrito ci ha mostrato che è possibile riportare alla vita libera orsi confidenti che sembravano irrecuperabili. Carrito sta maturando e anche se non ha abbandonato alcune abitudini il suo atteggiamento nei confronti dell'uomo è molto cambiato e adesso conduce una vita "da orso", cosa che prima non faceva. Quello che è successo con Bambina rientra proprio nel bagaglio esperenziale dei selvatici».
I frequenti incontri di Carrito con persone e animali domestici, prontamente immortalati dagli smartphone dei cittadini, testimoniano un grado di confidenza mai osservato prima che ha messo a dura prova gli esperti internazionali chiamati a pronunciarsi sulla possibilità di togliere l'orso dal suo habitat.
«Invece di concentrarci su quanto è avvenuto con Bambina, ricordiamo che è quasi un miracolo che Carrito sia tornato in natura – continuano dal Parco – gli orsi ci hanno insegnato che la natura non segue le nostre regole e i nostri protocolli. Impariamo a conoscerli e rispettarli, anche nelle manifestazioni che ci sembrano più distanti da noi, e che altro non sono che un modo di esistere altro da noi».