«Il miglior saluto di ieri sera è stato dal mio bellissimo cucciolo di @perfect_pet_rescue, Runi, a cui davvero non fregava niente della statuetta che tenevo in mano. Era semplicemente felice di avermi a casa. #adottadontshop».
È ciò che scrive su Instagram Jamie Lee Curtis dopo aver vinto l'Academy Award come miglior attrice non protagonista per il film Everything everywhere all at once e rivelando il vero motivo della fuga dall'after party degli Oscar domenica sera: tornare a casa dal suo adorabile Runi.
E così, la strepitosa protagonista di horror come Halloween, commedie come Una poltrona per due e True Lies, ancora in abito da sera, ha posato subito insieme al suo Runi, adottato dall’associazione Perfect pet rescue di Los Angeles, invitando i fan a scegliere l’adozione piuttosto che l’acquisto.
L’arrivo nel 2017 del simpatico Barboncino che appare nella foto social, lo racconta lei stessa in un’intervista al magazine People: «Da quando i miei figli sono adulti, io sono sola gran parte della giornata e mi sono resa conto di avere un fortissimo desiderio di avere un cane che potesse stare sempre con me. E così, non appena ho visto questo mix di terrier e barboncino di 1 anno sul sito web di Perfect Pets Rescue, è stato come un colpo di fulmine».
L’attrice racconta che Runi assomigliava tanto a Clark, un piccolo cane bianco che aveva salvato 35 anni fa e che aveva amato moltissimo. Ma non solo, perché Runi aveva tutto ciò che cercava: «La connessione con lui e la reciprocità d'amore è stata immediata ed è ogni giorno sorprendente».
Jamie Lee Curtis, però, non è solo un amante degli animali: è una vera e propria attivista per i loro diritti. L’anno scorso, partecipando proprio alla notte degli Oscar per rendere omaggio a Betty White icona della tv americana, decise che il modo migliore per farlo fosse ricordare l’attrice per il suo impegno per la salvaguardia dei diritti degli altri esseri viventi. Come? portando sul palco un cagnolino abbandonato salvato dall’associazione Paw Works e sfoggiando un abito blu notte scintillante di Stella McCartney insieme a degli orecchini realizzati in platino riciclato e diamanti eticamente estratti di Cathy Waterman, ovvero designer che sostengono i diritti animali e che utilizzano materiali sostenibili e non di origine animale. Curtis aveva quindi rivolto un messaggio agli spettatori e ai presenti ribadendo che «il dono più grande che potreste fare a Betty White è aprire il vostro cuore e la vostra casa, e adottare un cane abbandonato come Mac-N-Cheese (il nome del cucciolo ndr)».
Una storia che peraltro ha avuto un bellissimo happy end per il cane, il quale ha trovato una famiglia dal nome importante. Ad adottare Mac N Cheese fu Ben, 11 anni, figlio di John Travolta.
L’attivismo dell’attrice si è mostrato anche in tante altre occasioni. Tra queste sicuramente aveva avuto grande risonanza quando decise di scrivere insieme al marito una lettera al proprietario della Conklin Dairy Farm di Plain City in Ohio, fattoria fortemente criticata dagli animalisti in seguito alla diffusione di un video, molto crudo, nel quale i responsabili dello stabilimento maltrattavano i bovini senza alcun apparente obiettivo diverso dalla semplice cattiveria.
Il filmato, realizzato di nascosto nel corso di una indagine sulla fattoria da parte di Mercy for Animals, una associazione non profit che si batte contro le violenze nelle fattorie nei confronti degli animali, mostra atti di violenza di ogni tipo: sprangate sul muso dei bovini, calci e pugni contro alcuni vitelli, forconi scagliati contro gli animali e code spezzate.
Una polemica che era montata anche perché la fattoria riceveva alcune sovvenzioni statali. Il proprietario dello stabilimento si era difeso dichiarando di non saperne nulla e promettendo di prendere provvedimenti nei confronti dei loro autori.
Ma a Jamie Lee Curtis non bastò e così decise di scrivere direttamente al signor Conklin concludendo la missiva con un invito a firmare una petizione online mirata a far chiudere la fattoria e perseguire gli autori delle violenze. In poco tempo vennero raccolte quasi 11mila firme.